Le cose con Sarah andavano alla grande, eravamo molto affiatate nonostante non ci vedessimo così spesso dato i nostri mestieri, ma questo faceva si che ogni nostra uscita era fantastica.
L'unica cosa che mi rendeva nervosa era il lavoro, o meglio, il caso del piromane. Continuavo sempre a scontrarmi con Tom, il capitano, e alla fine anche sotto richiesta del capitano Anderson mi permisero di partecipare all'indagine come consulente esterno, data la mia ampia conoscenza per gli incendi. Avevo così avuto modo di incontrare il tizio del sito, un cerco Jim Larson, un'esaltato fuori dalla realtà, non era lui il nostro piromane. Per provocare quei tipo di incendi così ben organizzati serviva una persona meticolosa e ben organizzata e lui non lo era per niente.
Fu durante una chiamata d'emergenza che notai qualcosa di strano. Arrivammo in un edificio abbandonato in pieno centro che aveva preso fuoco. C'erano persone in strada, come al solito che guardavano, tra paura e qualche altro sentimento, ma il mio sguardo si posó su un tizio in particolare. Era dietro le transenne ma la cosa che mi colpí fu che guardava l'incendio con uno sguardo particolare, quasi ammaliato, uno sguardo che non saprei definire al cento per cento, ma sembrava soddisfatto."Walker preparati" mi voltai verso Ryan che mi guardava confuso e poi tornai subito con lo sguardo a quel tizio che ora mi stava fissando. Aveva qualcosa di strano, come di famigliare, ma non lo avevo mai visto.
"Dobbiamo andare" continuó Ryan."Devo controllare una cosa" dissi voltandomi un secondo, ma quando feci per guardare nell'altra direzione lui era sparito.
"Merda" dissi mettendomi poi a lavoro.Una volta in caserma andai dal capitano.
"Credo di averlo visto" annuciai.
"Chi?"
"Il piromane" lui corrugò la fronte.
"Che intenti dire?"
"So che è assurdo, ma sono sicura che sia lui, ho bisogno delle riprese fatte stasera" lui sospiró.
"Jackie questa storia ti sta rendendo paranoica"
"Non sono paranoica, sa che è difficile che mi sbagli su certe cose.. è lui lo so" affermai con sicurezza.
"Ma l'incendio di oggi non era doloso" provó a farmi ragionare.
"Lei non l'ha visto, aveva uno sguardo particolare era come se bramasse quel fuoco che circondava quel palazzo.. mi ha guardato negli occhi era come se mi stesse sfidando, se mi mettesse alla prova"
"Jackie non puoi accusare qualcuno per una sensazione, lo sai"
"Capitano" iniziai a dire ma mi bloccó.
"Faró sapere ad Anderson di questa storia, ma tu non fare niente capito? Jackie sono serio, se è davvero come dici tu e tu fai qualche cavolata, potrebbe prendersela con te" stavolta il tono di voce era meno duro, era come se mi supplicasse di non fare nulla e far lavorare la polizia, ma per me era impossibile.
"Capisco le tue motivazioni Jackie, davvero, ed è proprio perché le conosco che non voglio che tu faccia qualche colpo di testa" lo guardai. Le mie motivazioni. Bella parola, quelle motivazioni mi erano costate care, avevano cambiato profondamente il mio essere, pensai tra me prima di concedarmi ed uscire dal suo ufficio.
Andai a cambiarmi e uscì dalla caserma andando poi al bar, avevo bisogno di bere qualcosa.
Non so quanto tempo passó prima che sentí una mano sulla mia schiena e voltandomi incrociai gli azzurri occhi di Sarah, che mi guardó con preoccupazione."Ei tutto bene?" Le annuí, perché non avevo le forze per risponderle, i miei pensieri mi stavano trascinando dove non volevo portando con sé una nuvola nera. Ma lei mi sorrise dolcemente, tiró fuori qualche banconota posandola sul bancone come per pagarmi il conto e mi trascinó fuori prendendomi la mano.
"Vieni con me" disse mentre io ancora non dicevo una parola, ma la seguì ugualmente. Lei era quello sprazzo di luce nei giorni bui. Salimmo nella sua auto e dopo venti minuti parcheggió, mi guardai intorno non capendo dove eravamo e quando vidi Sarah scendere feci altrettanto."Sai quando ho una brutta giornata mi piace venire qui e rilassarmi" disse lei facendomi strada ed entrando in quello che si riveló essere un canile.
"In ospedale ogni tanto organizziamo la pet terapy, riscontrando un miglioramento a livello di umore" mi spiegó lei. Salutó la ragazza all'accettazione che ci fece entrare e subito fummo circondati da cani, di tutti i tipi.
Ed eccomi qui seduta a terra a giocare e ad accarezzare i cani, mentre piano piano alcuni pensieri nella mia testa scivolavano via. Rimanemmo lí per un pó, ridendo insieme a Sarah, che era così meravigliosa."Come ti senti ora?" Mi domandó una volta tornate in auto.
"Bene" le dissi sincera, e il sorriso che mi fece mi provocó un brivido lungo tutta la schiena. Tanto che attaccai le mie labbra alle sue, la volevo.
"Tu crei dipendenza" le dissi quando mi staccai, lei arrossí e così le accarezzai il viso. Rimanemmo così per un pó.
"Hai voglia di parlarne?" Mi domandó con dolcezza dopo un pó. La guardai negli occhi, così dolci e sinceri e alla fine mi aprí con lei.
"Ho perso entrambi i miei genitori quando avevo 16 anni.. era una giornata tranquilla, eravamo usciti a pranzo fuori tutti e tre insieme, eravamo andati al cinema, era davvero una giornata bellissima... sai a 16 anni non si pensa a passare la domenica con i genitori, ma quel giorno però i miei quasi mi costrinsero a passare del tempo in famiglia e infatti era stata davvero una bella giornata" le iniziai a raccontare, prendendomi le mie pause, sospirando a volte, lei mi ascoltava attentamente, lasciandomi i miei tempi.
"Poi la sera una volta a casa gli dissi se potevo uscire.. sai avevo appena conosciuto una ragazza e sai che a quell'età sono gli ormoni a parlare" dissi con un sorriso un pó triste "alla fine dopo mille suppliche mi concessero di uscire, ma mi dissero di tornare per massimo mezza notte" sospirai, chiudendo gli occhi, ricordando quella sera.
"Quando tornai a casa la strada era piena di polizia e vigili del fuoco i quali stavano cercando di spegnere l'incendio dentro casa mia... alcuni ricordi sono sfocati altri molto vividi nella mia mente.. è stata una notte che non dimenticherò mai.. loro morirono in quell'incendio.. forse se fossi rimasta con loro le cose sarebbero andate in modo diverso, questo non lo so, ma è questo evento che mi ha portato poi ad intraprendere questo mestiere.. ricordo che fu Tom ad afferrarmi quella notte quando provai ad entrare in quella casa in fiamme per cercare i miei genitori, per cercare di salvarli, ma era troppo tardi" non avevo mai raccontato a nessuno questa storia, solo poche persone la conoscevano, ma non mi ero mai aperta così con nessuno. Lei mi guardó in un modo così dolce, così rassicurante che riusciva a togliermi tutto il dolore dentro, solo con uno sguardo. Il suo.
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Aspettavo Solo Te
RomanceJackie è un vigile del fuoco, ha un passato segnato da un trauma ma è sempre con il sorriso pronta ad aiutare il prossimo, poi c'è Sarah, un chirurgo, trasferitasi in quella enorme città da pochi mesi. Cosa succede quando Jackie e Sarah si incontran...