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10 anni dopo

"Sarah dove sono le chiavi?" Urlai dal piano di sotto mentre cercavo le chiavi.

"Al solito posto" fece lei.

"Non è vero"dissi ridendo.

"Jackie ogni volta fai così, poi vengo io e le trovo subito com'è possibile?" La sentí mentre scendeva le scale e la guardai come la prima volta.

"Questo non lo so Sarah" dissi ridendo.

"Mamma ecco le chiavi" mi voltai e sorrisi verso Charlotte, mentre sentivo lo sguardo di Sarah addosso e sapevo che mi stava guardando scuotendo la testa e infatti quando mi voltai la vidi.

"Grazie amore" dissi a Charlotte " e tu non guardarmi cosi" feci a Sarah.

"Sei pronta?" Feci poi a Charlotte che annuí afferrando il suo zainetto, Sarah la riempí subito baci e mille raccomandazioni.
"Sarah sta andando a scuola non in guerra" le dissi all'ennesima raccomandazione, lei mi fulminó con lo sguardo facendomi ridere.
"Allora noi andiamo" dissi infine dando un bacio a Sarah e uno ad Hank.
Erano passati 10 anni da quando avevamo costruito quella casa ed erano successe molte cose in quegli anni, avevamo iniziato con l'avere due cani, poi arrivó il desiderio di avere dei figli e così arrivó Charlotte, una dolcissima bimba di 6 anni e poi arrivó anche Hank, il piccolo di casa che aveva 6 mesi. Amavo quello che era la nostra famiglia.

"Mamma oggi può venire Kristine a casa?" Mi domandó Charlotte in auto.

"Certo amore" dissi vedendo spuntare un sorriso sul suo viso, uguale a quello di Sarah. Poco dopo parcheggiai l'auto e scesi ad accompagnarla all'entrata di scuola trovando Tara e Kristine, sua figlia, le due appena si videro si corsero incontro come se non si vedevano da anni facendomi ricordare come eravamo io e Tara quando eravamo piccole.

"Menomale che si sono viste anche ieri" dissi a Tara che rideva divertita. Le guardammo poi entrare a scuola insieme a tutti gli altri bambini e una volta fuori dalla nostra portata eravamo pronte per andare.

"Allora stasera da te?" Mi fece Tara.

"Sisi vengono tutti, però stavolta limitati solo a portare da bere" le dissi ridendo.

"Che vorresti dire" fece lei ridendo consapevole che l'ultima volta che aveva portato un piatto fatto da lei, mezza caserma dei pompieri si era sentita male per il troppo piccante.

"Lo sai benissimo Tara"

"Certo che sei sempre stronza tu" disse e iniziammo il nostro solito teatrino che nonostante tanti anni portavamo avanti.

"Ora vado a lavoro, mi raccomando tu" e ridendo ci salutammo.

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"Sono a casa" urlai rientrando dopo il turno di lavoro, subito i nostri due cani mi vennero incontro facendomi le feste e poco dopo anche Sarah arrivò all'ingresso guardando la scena ridendo.
Fissai Sarah che era più bella che mai, scendendo poi verso il seno, il quale con la gravidanza aveva raddoppiato di volume.

"Jackie" mi richiamò lei ridendo e conoscendomi perfettamente.

"Non è colpa mia" mi giustificai posando le chiavi nel mobiletto all'ingresso e avvicinandomi a lei.
"Ora perché non mi dai un bacio?" Le dissi a un soffio dalle sue labbra. Sorrise e mi bació e come ogni volta mi persi in quel bacio, ma a farci staccare ci pensarono Charlotte e Kristine che giocavano a rincorrersi.

"Fate attenzione bimbe" fece Sarah facendomi ridere, dopodiché andai da Hank che dormivo beato e poi mi misi all'opera per la cena di quella sera.

Nel giro di poche ore il giardino era pieno di vigili del fuoco con le loro famiglie e la grigliata ebbe inizio.
Ero seduta a guardare intorno a me i miei colleghi ridere e scherzare con le loro famiglie e poi mi fermai a guardare Sarah, la quale stava cullato Hank mentre Charlotte era vicina a loro che guardava il fratellino.

"Sono orgoglioso di te Jackie" mi voltai verso Tom, ormai il nostro ex capitano visto che era in pensione, e gli sorrisi. Lui c'era nel mio giorno peggiore e c'è anche oggi, nei miei giorni migliore. Un mentore, quasi un padre e una guida, dovevo molto a lui e lo sapevo. Poco dopo mi corse incontro Charlotte che presi subito in braccio, la quale mi iniziò a raccontare cosa aveva fatto quel giorno a scuola, la guardai innamorata, era una bambina curiosa e sorprendente come Sarah, ma aveva ripreso anche alcuni aspetti del mio carattere ed era la combinazione perfetta tra noi due. Forse non aveva il mio sangue, ma questo non significava che l'amavo di meno, anzi, per lei era mia figlia al 100%.

"Jackie vieni un attimo" mi richiamò Sarah, le diedi una bacio mettendo giù Charlotte che corse subito da Kristine e presi Hank in braccio per far mangiare Sarah tranquilla.

"Ti amo" le mormorai all'orecchio prima di allontanarmi e cullare Hank, il quale aveva i miei occhi. Con Hank avevamo fecondato un mio ovulo e poi impiantato in Sarah.

"Mi raccomando non fare mai il vigile del fuoco" mormorai ad Hank sentendo poi ridere alle mie spalle Tara.

"Ora capisci come mi sono sentita quando hai iniziato questo lavoro?" Le feci la linguaccia continuando a cullare Hank, il quale dopo un po si addormentó e una volta messo nella culla tornai fuori e sedendomi accanto a Sarah ascoltai le varie conversazioni.

È cominciato tutto per caso, in un giorno qualunque e si è trasformato in qualcosa di meraviglioso.

Aspettavo Solo TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora