OS'S COLLECTION SIMUEL

IL FESTIVAL DI SANREMO pt3

La mattina seguente ci fu la stessa morning routine: caffè lungo - lunghissimo – trucco – truccatissimo – per coprire le occhiaie e ci aggiunse anche gli occhiali da sole per coprirle ancora meglio, e poi interviste – noiosissime – e pranzo ecc...

Nel primo pomeriggio, un po' per farsi del male, un po' per pura curiosità egoistica, cercò le interviste dei Gloster, soprattutto di Manuel, per vedere se anche a loro avessero fatto le domande pungenti e scomode sul loro passato insieme. E alla fine sì, Manuel si era ritrovato a parlare di Simone alle interviste.

<Con Simone ci siamo allontanati ma adesso abbiamo percorsi molto diversi. Noi continuiamo sul pop rock, lui s'è spostato sull'indie. Il suo pezzo è forte però... posso di'? Quale pezzo nun lo è? Se semo arrivati qui vuol dire che il pezzo de tutti era bello, se no mica ce sceglievano> in un attimo Simone capì come anche Manuel cercò di cambiare discorso, anche se lo fece con un sorriso mozzafiato e senza far trapelare alcun fastidio. Ma, come era successo anche a lui, la giornalista tornò sullo stesso argomento.

<Pensi che quel testa a testa tra voi e SimoneBi possa continuare nelle prossime serate e possa vedervi entrambi sul podio durante la finale di sabato?> Simone notò come le domande fossero molto stupide, come se i cantanti in gara avessero modo di prevedere il futuro!

<Nun c'ho la sfera de cristallo quindi non lo so. Noi abbiamo poi tante cose da fa' qui, quindi nun stiamo a vedere come procedono gli ascolti sulle piattaforme o quale canzone piace de più sui social. Bisogna capire il televoto se sarà concorde o meno con la classifica di ieri. Se così sarà allora ci vedremo sul podio e saremo felici de condividerlo co' un vecchio amico!> fece spallucce, salutò e si dileguò dalla telecamera. Simone pensò che Manuel, in queste cose, fosse sempre stato bravo. Manu sapeva mentire e fingere perfettamente. Simone invece si tradiva con poco, con uno sguardo, con un cenno, con un sorriso tirato...

Nonostante l'emozione di vivere la kermesse più famosa d'Italia, Simone era già stanco. Ci vollero mesi di preparazione e a breve sarebbe finito tutto. E dopo cosa avrebbe fatto? Da dicembre viveva solo per il festival, per la sua canzone, per tutte le persone che lavoravano con lui. Simone aveva solo quello scopo e, nonostante ci fosse ormai dentro, nonché quasi alla fine, voleva solo che il lunedì seguente arrivasse il più in fretta possibile. E sperava di non vincere. Così non sarebbe andato nemmeno all'Eurovision e non avrebbe dovuto prolungare di altri tre mesi quella sensazione d'ansia.

Era convinto che tornato a Roma sarebbe andato da una psicologa. Aveva bisogno di detox. L'album era pronto all'uscita, ma a lui, di fare i concerti in giro per l'Italia, non ne aveva voglia.

Sperò fosse solo una sensazione del momento, data dallo stress.

Più che altro perché si chiese... se non avesse continuato con la musica, cosa avrebbe fatto?

<Simo, tra mezz'ora è il tuo turno. Lo so che sembra uno scherzo di cattivo gusto ma... ti presentano i Gloster. Vuoi che intervenga?> la sua assistente aveva preferito aspettare per dirgli la notizia. Non voleva stressarlo ulteriormente. Simo alzò gli occhi al cielo ma non aggiunse nulla. Gli andava bene rivedersi di nuovo sul palco con loro. Con Manuel.

Prese il telefono per mandare un ultimo messaggio a sua madre che lo seguiva da casa e vide un messaggio di Riccardo Zanotti, di qualche ora prima.

Ciao Simo. La canzone funziona molto, ma tanto già lo sapevi... volevo dirti che ho spulciato Twitter stamattina e ho visto che non si fa altro che parlare di te e dei Gloster, di te e Manuel. Stanno analizzando frame dopo freme il vostro incontro sul palco, le interviste e i testi delle canzoni e sono già euforici per stasera, visto che ti presenteranno loro stavolta. Fammi sapere come stai, okay? Se hai bisogno per qualsiasi cosa chiamami.