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Una volta che Adriana si fu asciugata, si avvinghiarono sul letto e si amarono con passione, con il sole del pomeriggio che illuminava le coperte che andavano contorcendosi come un tappeto volante nel mezzo di un urgano. Quegli attimi di fuoco erano una parentesi quanto mai necessaria per la sanità mentale di entrambi. Perdendosi nel corpo dell'altro, in quei momenti di piacere, riuscivano a ritrovarsi, a tornare anche se per poco quelli che erano stati prima dell'aggressione. 

Era ormai tempo di togliere il piumone, ma era piacevole avvolgervisi sotto, nonostante ci fosse qualche grado di troppo. Dava una stupenda sensazione di protezione, quanto mai gradita specialmente in quelle settimane. Se la temperatura fosse continuata ad aumentare sarebbero comunque stati costretti a toglierlo; nondimeno se lo godevano fino al momento dell'inevitabile cambio di stagione. 

Entrambi supini su un fianco si rimiravano negli occhi, nudi sotto le lenzuola, affannati, ma soddisfatti. Qualche piccola effusione fatta di baci e carezze fece da epilogo a quel momento di intimità, in cui oltre alla passione, riusciva a fare nuovamente capolino la tenerezza. Sarebbe stato bello poter restare così per sempre, e quando Carlo si tirò su per recuperare il pigiama, finito appallottolato sotto alle coperte, in fondo al letto, lo fece decisamente di malavoglia. Anche Adriana si alzò malvolentieri, ma si costrinse a farlo. Non poteva permettersi di indulgere troppo a lungo in quell'euforia languida che si impadroniva di lei dopo quei piacevoli interludi con il suo ragazzo; dopotutto avevano una missione, e una ricerca di portare a termine. 

Recuperò della biancheria pulita, e si mise addosso il proprio confortevole pigiama azzurro con una fantasia a cactus, poi si fiondò nuovamente sotto alle coperte, ma non prima di aver recuperato il portatile e una bottiglietta di acqua naturale.

A quel punto guardò di sottecchi il suo ragazzo e, dopo un attimo di esitazione, gli chiese: "Posso essere sincera con te?"

"Devi" rispose lui senza esitazione alcuna.

"Penso che la mia smania di uscire in questi giorni sia stata più che altro un modo per dimostrare a me stessa che potevo farcela che non qualcosa nato da un reale desiderio di passare del tempo all'aria aperta. Non fraintendermi, mi piace andare nel bosco e soprattutto farlo con te."  Sorrise languida a quell'ultima affermazione, che poteva benissimo essere un doppio senso. "Ma tutti i giorni diventa quasi snervante; io voglio perdermi tra gli alberi e la natura perché lo voglio, per cercare qualche fungo o per farti compagnia mentre fotografi i fiori, non per convincermi che posso."

Una parte di Carlo lo aveva già immaginato. Capiva i suoi sentimenti e cercò di tranquillizzarla. "Non preoccuparti assolutamente della cosa, se vuoi venire in giro con me mi fai solo che piacere, in caso contrario non è un problema, chiedo a qualcuno dei nostri amici, altrimenti amen. Non me la sento ancora di uscire da solo, anche se è giorno. E prima che tu dica qualcosa, no, non ti mettere dei pensieri. Invece di andarci tutti i giorni ci andremo meno spesso, non è la fine del mondo. Grazie di avermelo detto" concluse con dolcezza, dedicandole un piccolo sorriso rassicurante.

Lei gli sorrise a sua volta, imbarazzata; inconsciamente aveva paventato una reazione diversa, ma il suo ragazzo era fin troppo buono e accomodante. A volte anche troppo, ma a lei piaceva così. Certo, erano stati complici in qualche piccola rappresaglia, ma nulla di troppo cattivo e soprattutto aveva sempre mantenuto un notevole autocontrollo. In tutte le circostanze, sì... tranne che quella notte, quando l'aveva vista inerme. Quella notte lo aveva visto sotto a una nuova luce. Ora sapeva che aveva un altro lato, un altro aspetto della sua personalità, che mostrava solo quando lei era in estrema difficoltà.

"Figurati, ci tenevo solo a fartelo sapere."

Si allungò per schioccarle un bacio sulle labbra poi le indicò il computer. "Vogliamo cercare qualcosa allora? Anzi scusa, prima vorrei dirti una cosa. Non sapevo se farlo o meno, ma dato che l'affare coinvolge entrambi, non voglio tenerti all'oscuro di nulla."

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