Entrò tutto trafelato sbattendo la porta d'ingresso senza nemmeno darsi il tempo di riporre l'attrezzatura. Con la canna in una mano, la giacchetta mimetica leggera nell'altra e lo zaino portato di traverso su una spalla, imprecò quando gli scivolò la presa dalla maniglia e la giacca cadde a terra sui suoi piedi, andando ad aggrovigliarsi intorno alla sua scarpa sinistra. Cercò di scacciarla via con rabbia, ottenendo però il solo risultato di riuscire ad annodarsela ancora di più. Un paio di bottoni si erano incastrati perfettamente nei lacci dei suoi scarponcini e neanche scalciare l'aria servì a nulla, se non a rendere più difficoltosa l'operazione in seguito. Gli improperi aumentarono, ma fortunatamente teneva molto a quella canna che, seppur vecchia e logora, conservava come una reliquia in quanto ricordo di suo nonno; in caso contrario l'avrebbe scaraventata contro il muro adiacente. Invece, prendendo un profondo respiro, l'appoggiò delicatamente contro la parete e strinse con forza la giacca, tirandola verso l'alto con rabbia e impazienza, con il risultato che venne sì via, ma con un bottone in meno, strappato nell'impeto del momento, che rotolò giù per gli scalini esterni finendo in mezzo all'erba alta e fu abbandonato al suo destino.
Il rumore dello strappo contribuì a farlo infervorare di più, ma almeno, con una mano libera, riuscì finalmente ad aprire la porta di casa senza problemi. A quel punto, irruppe nell'appartamento, chiamando a squarciagola la sua fidanzata.
"ADRIII!!!"
Scaraventò la giacca sulla cassapanca di fronte all'ingresso senza guardare, e il lancio fu così che impreciso che scagliò di parecchio il bersaglio. La giacca cadde sul pavimento, finendo accartocciata tristemente ai piedi dell'attaccapanni in ferro battuto smaltato di bianco, che stazionava accanto alla panca come una silenziosa sentinella, sostenendo una moltitudine di capi d'abbigliamento, molti non più nemmeno in uso dato che la stagione fredda sembrava aver definitivamente ceduto il passo a quella che si prospettava come un'estate particolarmente torrida. In effetti, così combinato, assomigliava più che altro a un grosso albero di Natale addobbato alla rinfusa con tutto quello che si era trovato dentro la scatola delle decorazioni.
Dato che non aveva ricevuto risposta, Carlo riprese a urlare. "ADRIII!!! Dove sei? C'è una cosa che devi assolutamente sapere."
Lei sbucò dal corridoio che dava sulla zona notte tutta impiastricciata di tempere colorate, sia in faccia che sulle braccia, con un pennello sull'orecchio, un altro in una mano e nell'altra il cellulare. Aveva un'espressione che non decifrò immediatamente, una miscela tra quella che sembrava essere pura rabbia primordiale e, assolutamente bizzarra e in apparenza fuori luogo, una serenità impagabile e da troppi mesi sparita.
I discorsi che si era preparato a farle gli morirono in un soffio sulle labbra, anche perché lei non gli lasciò il tempo di aprire bocca.
"Quella puttana ci ha fottuto fin dall'inizio!"
Percepiva la sua rabbia, ma non aveva ancora decifrato quel sorrisetto che aveva sotto i baffi.
"Calmati e spiegami tutto senza urlare" la esortò. Era sinceramente perplesso da tutta la situazione.
Gli lanciò una scoccata con la sguardo, il pennello sull'orecchio tremolava avanti e indietro, ma si rifiutava di cadere "Calmarmi? Ma non capisci? Siamo stati raggirati fin dall'inizio da quella stronza!" esclamò lei.
Lo stato d'animo con cui era entrato in casa, un misto tra l'ansia generata dalle terribili novità che gli erano state riportate da Alessio e lo "sclero" per la giacca annodata sui lacci di poco prima, fu dissipato in un batter d'occhio. Il luccichio negli occhi della sua amata non lasciava adito a dubbi; anche lei aveva scoperto qualcosa inerente a quella vicenda e ne era furibonda, ma quello che maggiormente focalizzò la sua attenzione era quel senso di serenità che emanava da tutti i pori, come se la tragica situazione che avevano vissuto fosse solo un ricordo ormai sbiadito. Le prese le mani, sporcandosi le dita di tempera colorata, unendole alle proprie e portandosele vicino al petto. "Amore, prendi fiato e dimmi cosa hai scoperto" la incoraggiò nuovamente.
STAI LEGGENDO
La Borda
Mystery / ThrillerCos'è più scontato di un horror in cui a farne le spese è una giovane coppia che, in una notte buia e tempestosa, si accampa in tenda sotto un'uragano? Forse un'amicizia tra due giovani ragazze, destinata al tracollo a causa di un mostro fuoriuscito...