La voce calda, il profumo insidioso e nei pensieri la preghiera di appartenergli.
«A...Al nostro servizio?» commentò, nervosa Vivianne. «Per qualsiasi cosa?» la voce le tremò e sotto lo sguardo inebetito dell'amica, Victor le prese il viso tra le mani e, sporgendosi oltre l'orecchio, le sussurrò: «Qualsiasi.»
Gli occhi si inchiodarono a quelli di Lily e, in quel momento, avvertì una voce estranea nella mente:
Le labbra di un Damian non si dimenticano. Quel che cade nell'oblio è la vita prima di quell'istante: le voci degli amati, la vita frenetica di un'università fin troppo noiosa e i sogni superficiali di una spocchiosa benestante di Filadelfia.
La voce di quel Damian era entrata nel cervello di Lily senza alcuna logica; dopotutto la prediletta di Victor era stata Vivianne.
Lei che aveva vissuto quel bacio con un intensità mai provata prima: le dita affusolate di Victor le avevano dapprima carezzato la guancia per poi dirigersi alla nuca e avvicinare le labbra alle sue. «Dimmi solo di sì» le chiese in un sussurro e lei, con gli occhi già socchiusi a pregustare quel momento, abbassò la testa un paio di volte. La passione che Victor le riservò fu così irruenta, da costringerla a staccarsi da lui. Così il ragazzo, si allontanò; uscì dal piano bar per andare davanti a Vivianne. Una volta allungata la mano nella sua direzione, attese che la ragazza le porgesse la sua per scendere dallo sgabello e seguirlo nella pista da ballo. E lei lo fece. Lo seguì come un insetto attratto dalla luce di un neon antizanzare.
«Vivianne!» la chiamò, smarrita. «Vi! Mi lasci sola, qui?!» urlò, tentando invano di superare la musica e le urla dei giovani del locale alla vista del platinato che si apriva una strada propria nel mezzo della mischia, tenendo per mano la giovane prediletta della serata.
I colpi pressanti nel petto di Lily intonavano la stessa musica del Lithium, fino a confondere i suoi sensi.
La vista annebbiata e gli arti intorpiditi non riuscirono a spostare la calca di giovani che attorniava l'amica. E mentre lui non si curava della giovane Vivianne, che proseguiva a passo trascinato e barcollante, Lily notò il suo sguardo perso nel vuoto. Anche se ricordava di non aver visto Vi bere l'alcolico Lithium dark - il suo preferito - probabilmente le aveva inoculato la pillola attraverso il bacio.
Erano racconti e dicerie a cui Lily non aveva mai dato peso, fino a quando i suoi occhi non avevano visto dal vivo l'effetto della droga più famosa del mondo.Acuì la vista e vide Victor, arrivare quasi al centro della pista e sussurrare a Vivianne qualcosa che Lily non avrebbe potuto ascoltare da quella distanza.
«Ti adoro, Victor!»
«Portami nel tuo paradiso oscuro!»
Le urla di due ragazzi della stessa età di Lily, la fecero sobbalzare, e prima che potesse accorgersene, venne spinta indietro, lontano dalla sua amica, con un peso opprimente sul cuore.
L'ultima volta che vide Vi, fu quando Victor, dopo aver avvicinato il ragazzo che aveva urlato di voler andare con lui nel "paradiso oscuro", iniziò con quest'ultimo delle effusioni che mandarono in visibilio l'intera folla. I due andarono oltre, portando con loro Vivianne, in un vortice di luci purpuree.
Lily a quella vista, volle solo allontanarsi, sgomitando e spingendo chiunque gli si parasse davanti.
Raggiunse con lo sguardo la porta di ingresso e prima di potersi dire sicura, si accorse troppo tardi di essere sulla pista da ballo e dunque su un piano rialzato rispetto al pavimento dell'uscita.
Ad attutire la sua caduta fu qualcuno che aveva avuto i riflessi di prenderla prima che potesse cadere rovinosamente sulla moquette bordeaux.
Le mani di uno sconosciuto l'avevano tenuta salda dalle braccia e non appena riuscì a reggersi in piedi, il tale le chiese affabile: «Tutto bene, signorina?»
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The Name of Jesus Christ
ParanormalLa cittadina di Filadelfia sembra un borgo tranquillo, in cui la gente comune passa la giornata senza occuparsi degli strani avvenimenti che accadono da diverso tempo. Tuttavia, Simon si ritrova - suo malgrado - a combattere per la salvezza delle an...