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Guardo la macchia di caffè, sentendo le guance ancora più calde del liquido appena versato. Cerco di pulirla con un tovagliolo, solo per spalmarla ulteriormente sulla camicia di Angela. Dalla mia bocca escono le prime scuse confuse: "Oh mio Dio, mi dispiace tanto! Sono così maldestra!".

Angela ride, alleggerendo la tensione. Abbassa lo sguardo sulla camicia, la macchia che si allarga ancora di più. I suoi occhi color ghiaccio brillano di divertimento 

"Non preoccuparti, davvero. È solo una camicia. E poi non è che non possa sopportare un po' di calore, a dirla tutta, non lo sento neanche più.."

Mortificata, mi guardo intorno nel corridoio, notando che alcuni studenti si sono fermati a guardare. Il mio cuore batte forte. Devo rimediare in qualche modo: "Sono così imbarazzata. Senti lasciami- non so, pagare per pulirlo o qualcosa del genere?"

Il sorriso di Angela è gentile, rassicurante. Prende delicatamente il tovagliolo dalla mia mano e lo mette da parte, centrando il cestino alla sua destra.

"Va tutto bene, davvero. Ho avuto situazioni peggiori. Era pure un po' vecchiotta...Ma se vuoi farti perdonare, che ne dici di prendere un gelato domani?"

I miei occhi si allargano alla proposta, la speranza e la sorpresa lottano per il predominio nella mia espressione: "Gelato? Noi due? Insieme?"

Angela annuisce, i suoi capelli castani ondulati le sfiorano la guancia.

"Sì, insieme. Se proprio vuoi sdebitarti...e mi piacerebbe rivederti...".

Il mio cuore ha un sussulto. Ho una cotta per Angela da una vita, da quando ho toccato con i miei stessi piedi questa scuola, ma lei è sempre stata così irraggiungibile, come una misteriosa ragazza che non si può toccare.

Frugo nel mio zaino per trovare carta e penna: "Mi sembra perfetto". Sorrido a 32 denti.

Scarabocchio il mio numero, con la mano che mi trema leggermente, continuo a parlare: "Ecco il mio numero, sono Sarah".

Il suo sorriso si allarga e riposa il foglietto piegato per bene nella sua tasca del jeans: "So chi sei, ma va bene, ti scriverò domani!".

Forzo una risata quasi nervosa, sperando che non suoni così imbarazzante come sembra.

Non posso crederci, domani andrò a mangiare un gelato proprio con Angela Ciancio. 



ATTIMO - SAJOLIEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora