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Mi aggiro per la mia stanza nella casetta di Amici, sentendo il morbido tappeto sotto le mie calze.

La giornata è stata lunga e piena di prove. Mi piace, in fondo, essere stanca a questo punto della sera. Le note di una canzone mi risuonano ancora nella testa mentre mi siedo lentamente sul letto. Di solito, i miei pensieri tornano sempre lì, alla musica. Alla prossima performance. Ai miei passi falsi. Ai movimenti giusti. Ai dettagli che ancora devo perfezionare. Ma questa volta, c'è qualcosa di diverso, un pensiero più profondo che mi distrae.

Nella mia mano, stringo la lettera che è arrivata oggi.

La guardo, con il cuore che batte forte nel petto, mentre le mie dita sfiorano l'angolo della busta, stropicciandolo leggermente. Mio fratello non è il tipo da scrivere lettere. Siamo sempre stati più persone di poche parole, noi due. Ma vedere il suo nome scritto lì, sulla carta, mi ha fatto qualcosa. Una stretta allo stomaco, un calore improvviso al petto.

Non l'ho ancora aperta. Forse ho paura di quello che potrebbe contenere. Forse sono solo sorpresa che si sia preso il tempo per farlo. Di solito, lui è quello che mi fa battute, che scherza, che mi prende in giro quando prendo le cose troppo sul serio. E ora...una lettera?

Angela è in piedi accanto alla finestra, il suo sguardo rivolto verso l'esterno, le luci si riflettono nei suoi occhi blu, creando una sorta di bagliore misterioso. Il suo profilo è mozzafiato, come sempre. I suoi capelli castani scendono sulle spalle con quella leggerezza che sembra sfidare la gravità. Mi chiedo se lei si renda conto dell'effetto che ha su di me, di quanto intensamente ogni suo movimento catturi la mia attenzione, mi faccia desiderare di stare sempre più vicino a lei, anche quando sono già qui, a pochi metri di distanza.

"È di tuo fratello, vero?" Angela rompe il silenzio con la sua voce bassa e vellutata. La sento come una carezza. Si gira, e i suoi occhi incontrano i miei. C'è una dolcezza nei suoi occhi che raramente mostra, una parte di lei che spesso nasconde dietro la sua aria competitiva e a volte fredda. "Che aspetti ad aprirla?"

Rido nervosamente. "Sì, è da parte sua. Ma non lo so... mi fa strano. Sai com'è, non siamo mai stati di molte parole, io e lui."

Angela sorride, quel sorriso che mi fa sempre battere il cuore un po' più velocemente. "Forse proprio per questo è importante, Sarah. Se ha scritto qualcosa, sarà perché davvero sentiva di doverlo fare."

Sento le sue parole come una spinta dolce, e finalmente mi decido ad aprire la busta. Le mie mani tremano leggermente mentre tiro fuori il foglio di carta, piegato con cura. Il rumore del foglio che si dispiega mi sembra più forte del normale in quella piccola stanza.

Mi schiarisco la gola. "Ok, la leggo."

Angela si avvicina e si siede accanto a me, le sue ginocchia che sfiorano le mie. Il suo calore è rassicurante, e in un certo senso mi fa sentire più sicura. Prendo un respiro profondo e inizio a leggere a voce alta, anche se la voce mi trema un po'.

"Ciao Sarotta,

Non sono mai stato bravo con le parole, e questo lo sai. E probabilmente starai già ridendo mentre leggi questo, pensando: 'Ma dai, che ti prende? Una lettera?'.

Ecco, hai ragione. Non sono il tipo che scrive lettere, ma oggi ho pensato che forse dovevo fare uno sforzo, perché non ci vediamo da un po', e volevo dirti alcune cose che non riesco mai a dire di persona.

Sono orgoglioso di te, Sarah.

Lo so, non lo dico spesso. Forse non te l'ho mai detto a parole. Ma è vero. Vedere quello che stai facendo, vedere come stai crescendo, come stai lottando per i tuoi sogni, mi fa pensare a quanto tu sia forte e determinata. Anche quando hai i tuoi momenti di insicurezza, quando ti sembra che tutto vada storto, tu vai avanti.

ATTIMO - SAJOLIEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora