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Nel momento in cui scendo dalla limousine, la folla esplode. Un'ondata assordante di urla, grida e luci lampeggianti si abbatte su di me e sento l'eccitazione che si diffonde nell'aria. I paparazzi sono implacabili, le loro macchine fotografiche scattano come mille piccole esplosioni, ma ormai ci sono abituata. Faccio un respiro profondo, raddrizzo il vestito e salgo sul tappeto rosso.

I flash mi accecano, ma mantengo il sorriso. So che muoiono tutti dalla voglia di avere un pezzo di me: un autografo, una foto, uno sguardo che possano dire sia stato pensato solo per loro. Sento i loro occhi su di me, che mi guardano, che mi aspettano, e questo mi fa venire un brivido. È per questo che vivo, per questo momento di controllo.

Ma in mezzo al caos, sento una strana attrazione, una sorta di gravità che attira la mia attenzione su una persona. Una donna che sta un po' più indietro rispetto ai paparazzi aggressivi, con la macchina fotografica puntata con precisione. C'è qualcosa di diverso nel suo modo di muoversi, nella sicurezza della sua posizione. Non grida il mio nome. Non spinge. Invece, cattura qualcosa che agli altri sfugge: i momenti intermedi e tranquilli. I suoi occhi incontrano i miei attraverso l'obiettivo e so che vede qualcosa di più profondo.

Più tardi, quando finalmente riesco a passare attraverso il mare di luci lampeggianti e voci urlanti, trovo il suo articolo che cattura la mia attenzione. 

Le foto, pubblicate subito online, che ha scattato, sono straordinarie, crude e non filtrate, ma in qualche modo eleganti. Mi mostrano non come una star intoccabile, ma come... umana. Nel suo articolo, descrive la mia camminata sul tappeto come se fosse una danza tra il caos e la calma, e in qualche modo ha trovato la bellezza nella follia. Non riesco a smettere di fissare il suo lavoro.

"Chi è l'autrice?" Chiedo al mio pubblicitario a mentre scorro il suo articolo per la terza volta.

"Angela Ciancio. Una delle migliori fotografe e giornaliste del settore. Ha vinto premi, ha fatto lavori di alto profilo. Perché?". Il mio pubblicitario mi guarda con curiosità.

"La voglio", dico, con voce più ferma del previsto. "Mettetevi in contatto con lei. Ho bisogno che lavori con me. No, voglio che lavori con me".

Non ci vuole molto. Qualche giorno dopo ci incontriamo in un caffè privato, lontano dagli occhi indiscreti del pubblico. Angela è diversa di persona: calma, raccolta, con una sorta di tranquilla sicurezza che ammiro immediatamente. Non sembra spaventata da me, il che, francamente, mi rinfranca.

"Perché proprio io?", mi chiede, con una voce soave ma intrisa di curiosità. Le sue dita giocano con il bordo della tazza di caffè, ma i suoi occhi sono fissi su di me.

Sorrido, appoggiandomi alla sedia. "Perché non vedi solo la fama. Vedi la persona che c'è dietro".

Le labbra di Angela si incurvano in un piccolo sorriso complice. "La maggior parte delle persone vuole essere vista solo in un modo".

"Io non sono la maggior parte delle persone". Alzo il mio sopracciglio, aspettando una sua reazione.

Ride dolcemente, annuendo. "Chiaramente".

C'è un'intesa tacita tra noi, qualcosa che va oltre il fotografo e il soggetto. Ho lavorato con molte persone, ma con lei è diverso. Non mi guarda come se fossi una star irraggiungibile. Con Angela sento di poter essere me stesso. Ecco perché, prima ancora di rendermi conto di quello che sto dicendo, mi escono le parole.

"Voglio che tu sia la mia fotografo personale. Viaggia con me, cattura i momenti veri, non solo le apparizioni sul tappeto rosso". Faccio una pausa, osservando la sua reazione. "E forse... potremo conoscerci meglio...".

Angela alza un sopracciglio, chiaramente incuriosita ma attenta. "Più intime che collaboratrici, eh?"

Sento il cuore che mi salta, ma mantengo il suo sguardo. "Esattamente."

Per un attimo riflette, poi si sporge leggermente in avanti. "Va bene, Sarah. Ma non aspettarti che mi trattenga. Se accetto questo lavoro, catturerò la vera te. Il bene, il male, il disordine".

Annuisco, un sorriso si allarga sul mio viso. "È esattamente quello che voglio".

ATTIMO - SAJOLIEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora