ATTIMO - SAJOLIE

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Spingo il mio carrello tra i corridoi, concentrata a metà sull'acquisto delle solite cose: pasta, verdure, magari un gelato se mi sento indulgente. È un giorno come tanti al supermercato, con il solito caos di gente che corre, bambini che piangono e quel leggero profumo di pane appena sfornato che aleggia nell'aria. Scorro il telefono, controllando la mia lista, quando sento il familiare ronzio di una notifica. È un messaggio di Sarah.

Sorrido. Sa sempre quando illuminare un momento banale. Tocco la notifica, aspettandomi un simpatico "Mi manchi" o magari qualche meme casuale che ha trovato. Ma no, non è quello.

È una foto. E non una foto qualsiasi.

Mi fermo di botto. Il respiro mi si blocca in gola mentre fisso lo schermo. Sarah, nuda, distesa sul letto, con la pelle che brilla nella luce soffusa della stanza. Il mio cuore ha un sussulto e poi inizia a correre.

"Ma che cazzo?" Borbotto sottovoce, sentendo il calore salirmi alle guance. Mi guardo intorno, improvvisamente, consapevole delle persone presenti nel supermercato, anche se nessuno mi sta prestando attenzione. Tuttavia, distolgo il telefono, non volendo che qualcuno veda la foto incredibilmente sexy e intima che Sarah mi ha appena inviato.

I miei pollici si posano sullo schermo, cercando di capire cosa dire. Qualcosa di spiritoso? Qualcosa di sexy? Ma onestamente, non riesco nemmeno a ragionare.

Digito rapidamente:"Stai cercando di uccidermi? Sono nel bel mezzo del supermercato, per l'amor di Dio!".

Ho premuto invio, con il cuore che mi batteva ancora forte. Non posso credere che l'abbia fatto. Ma allo stesso tempo sono più che eccitata. Sento una scarica di adrenalina e la mia mente sta già correndo verso quello che potrebbe succedere dopo.

La risposta di Sarah arriva quasi subito:"Forse voglio vedere quanto velocemente riesci ad arrivare qui, invece di perdere ancora tempo...".

Mi mordo il labbro, cercando di reprimere un sorriso. Certo che sta scherzando. Sa esattamente cosa sta facendo. Guardo il carrello della spesa, pieno per metà di roba che non mi serve più ora.

Davvero finirò di fare la spesa? Non se ne parla. Infilo il telefono in tasca, la mia decisione è stata presa in una frazione di secondo.

Abbandonando il carrello proprio nel bel mezzo del corridoio, mi dirigo verso l'uscita, ignorando gli sguardi confusi di alcuni acquirenti che mi guardano un po' troppo velocemente per essere una persona che sta facendo la spesa. Mentre sto attraversando il parcheggio, il mio telefono suona di nuovo. Lo estraggo e abbasso lo sguardo.

"Vieni o devo mandare un'altra motivazione?".

Mi sta facendo impazzire. Non so se ridere o urlare. Le mie dita si muovono velocemente sullo schermo.

"Non avrai tempo di mandarne un'altra. Sarò da te tra 5 minuti".

Salto in macchina, armeggiando con le chiavi mentre le mie mani tremano per l'eccitazione e l'attesa. La mia mente non riesce a smettere di rivedere l'immagine del suo corpo, il modo in cui sembrava così bella, senza alcuno sforzo. Sento già il calore che sale dentro di me, l'attrazione di volerla in questo momento, e il fatto che sto letteralmente attraversando la città di corsa lo rende ancora più intenso.

Mentre sfreccio per le strade, il mio telefono squilla di nuovo. Non posso fare a meno di abbassare lo sguardo, la curiosità ha la meglio su di me: "Bene. Ti aspetto".

Tutto qui. Solo questo. Mi fa correre un brivido lungo la schiena.

Guido come una pazza, ma con la prudenza necessaria per non farmi fermare. L'ultima cosa di cui ho bisogno è una multa che mi rallenti. Ogni semaforo rosso mi sembra un'eternità, ma alla fine mi fermo davanti al suo palazzo. Salto fuori dall'auto, senza nemmeno preoccuparmi di chiuderla bene, e mi precipito verso il suo appartamento. Il mio telefono suona un'ultima volta quando arrivo alla sua porta. La apro senza nemmeno controllare il messaggio, sapendo esattamente cosa mi aspetta dall'altra parte.

Ed eccola lì, in piedi sulla soglia, con indosso solo lo stesso sorriso stuzzicante della foto.

Dio se mi fa impazzire questa donna.