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Cammino lungo le strade di Roma, avvolta dalla luce calda del sole pomeridiano. Oggi ho deciso di concedermi una passeggiata nel centro, un modo per riconnettermi con la città che mi ha vista crescere e che custodisce tanti dei miei ricordi. Ma c'è un luogo che bramo visitare: Ponte Milvio, il simbolo di un amore che un tempo credevo eterno.

Quando arrivo, il cuore inizia a battere più forte. Ogni passo mi avvicina a quel ponte che ha visto le mie gioie e le mie lacrime. La vista del lucchetto, arrugginito e sbiadito, mi colpisce come un pugno nello stomaco. È il nostro lucchetto, quello che io e Sarah avevamo appeso in un momento di spensieratezza, una promessa di amore eterno. Ma ora, guardandolo, mi rendo conto che quel legame è solo un'ombra del passato.

Mi ricordo di quando ci siamo conosciute a scuola. 

Sarah e io eravamo due anime che si trovavano perfettamente, unite dalla musica e dai sogni. Passavamo ore a cantare insieme, a sognare un futuro luminoso e condiviso. Ogni nota che suonavamo insieme era un pezzo della nostra storia, un legame indissolubile. Credevo che nulla potesse separarci.

Ma la vita ha altri piani. 

Le nostre strade hanno iniziato a divergere e, alla fine, ci siamo allontanate. La decisione di porre fine alla nostra relazione è stata devastante, ma necessaria. Vederla con Holden, sposata e felice, è un colpo al cuore che non riesco a dimenticare. Il pensiero che ora abbia costruito una vita con qualcun altro è insopportabile.

Mentre mi siedo su una panchina, circondata da coppie che ridono e si abbracciano, il contrasto tra la loro felicità e il mio dolore è stridente. Mi sento come un'estranea in un mondo che una volta era il mio. Il dolore della separazione si fa sempre più intenso, e la nostalgia mi attanaglia il cuore.

Il Tevere scorre placido, e i miei pensieri si intrecciano come le correnti del fiume. Vorrei sapere come sta Sarah, se è felice, se pensa mai a me. Ma il timore di una risposta che non voglio sentire mi paralizza. Ho paura di sapere che il suo amore per me è svanito, che ora è tutto per Holden. Una fitta di dolore mi attraversa, e non posso fare a meno di sentirmi persa.

Decido di allontanarmi dal ponte e dalla sua memoria. Cammino senza meta, cercando di distrarmi, ma ogni angolo di questa città mi ricorda lei. I caffè in cui ci siamo sedute a parlare, i parchi in cui abbiamo passeggiato mano nella mano, ogni angolo ha un sapore di nostalgia.

Tornata a casa, la tristezza mi avvolge come un manto pesante. Cerco di occupare la mente con la musica, ma le note che suono sembrano svanire nell'aria. I ricordi di Sarah affiorano in ogni melodia, e mi rendo conto che il vuoto che ha lasciato è incolmabile. Ogni canzone che scrivo è un richiamo al passato, eppure non posso più tornare indietro.

Nei giorni seguenti, cerco di impegnarmi in nuove attività. Vado a concerti improvvisati nei miei locali preferiti, incontro amici, ma ogni risata sembra un eco lontano. Il pensiero di Sarah si fa sempre più presente, e non riesco a scrollarmelo di dosso. Ho bisogno di un modo per elaborare questa perdita, per accettare che la nostra storia è finita.

Un pomeriggio, decido di tornare a Ponte Milvio. Il lucchetto è lì, immutato, e guardarlo mi fa venire le lacrime agli occhi. Non posso negare che una parte di me spera ancora che il nostro amore possa tornare, ma so che è un'illusione. La realtà è che Sarah ha scelto di andare avanti, e io devo fare lo stesso. Decido di fotografarlo.

Sento il bisogno di liberarmi dei ricordi che mi opprimono. Così prendo un foglio di carta e inizio a scrivere. Le parole scorrono liberamente, raccontando la nostra storia, i nostri sogni, e alla fine, la nostra separazione. Scrivere diventa un atto catartico. Mettere nero su bianco il mio dolore mi aiuta a sentirlo meno pesante.

Parlo di noi, dei nostri momenti più belli, dei sogni che avevamo. Parlo di quanto mi sia mancata la sua presenza e di quanto sia difficile accettare che ora la sua vita è con qualcun altro. Ma mentre scrivo, capisco che non posso permettere che il mio dolore definisca la mia vita. Devo trovare la forza di andare avanti, anche senza di lei.

Nel corso delle settimane, la scrittura diventa una sorta di terapia. Ogni volta che metto penna su carta, sento un peso che si solleva. Parlo di ciò che è stato, di come ci siamo allontanate, ma anche di come posso ricostruire la mia vita. La musica è sempre stata la mia salvezza, e ora la uso per trovare un nuovo significato.

Le mie canzoni iniziano a riflettere la mia crescita personale. Scrivo di resilienza, di amore perduto, ma anche di speranza. Scopro che, sebbene il mio cuore sia spezzato, c'è una bellezza nel permettere al dolore di trasformarsi in arte. Ogni nota che compongo è un passo verso la guarigione.

Nel frattempo, la vita continua a scorrere. I miei amici sono sempre al mio fianco, e, nonostante il dolore, riesco a trovare momenti di gioia. La musica che scrivo attira l'attenzione di alcuni di loro, e comincio a suonare in piccoli locali. Ogni esibizione è una sfida, ma sento che il mio spirito si risveglia. La musica diventa il mio modo per affrontare la realtà, per trovare il mio posto nel mondo.

Passano i mesi, e la mia vita inizia a prendere forma. Non posso negare che mi manchi Sarah, ma sento anche che il tempo mi sta aiutando a guarire. Ho imparato a onorare il nostro passato senza essere intrappolata in esso. Ogni volta che vedo la foto del lucchetto a Ponte Milvio, ricordo i momenti felici, ma non mi lascio più sopraffare dalla nostalgia. Ho preso la mia vita nelle mani e ho deciso di andare avanti.

Un giorno, mentre suono in un locale affollato, sento l'energia della musica che riempie l'aria. La mia voce si alza, e mi rendo conto che sto cantando per me stessa, per la donna che ero e per quella che sto diventando. Le persone intorno a me applaudono, e per un attimo, dimentico il passato. Sento che sto ricominciando a vivere.

Il viaggio di guarigione è lungo e tortuoso, ma ogni passo che faccio è un passo verso la libertà. Non posso prevedere cosa mi riserverà il futuro, ma so che ho la forza di affrontarlo. Il mio amore per Sarah sarà sempre un capitolo della mia vita, ma non deve essere l'unico. E così, mentre le note delle mie canzoni risuonano nel locale, sorrido, sapendo che la mia storia continua, e che ogni giorno è un'opportunità per riscriverla.

ATTIMO - SAJOLIEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora