PER DUE COME NOI

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Una piccola ma necessaria sorpresa, come se fosse una sorta di epilogo. So che la 50esima parte indicava la fine (the last one) ma non potevo non soffermarmi e lasciarvi leggere ciò, ad un anno dall'entrata di Sarah e Angela tra i banchi di Amici. Vi voglio bene!

Ispirazione: Per due come noi (Olly e Angelina)

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ANGELA

Quando l'ho vista piangere, mi si è spezzato qualcosa dentro. Sarah non piange mai, resiste sempre. È troppo orgogliosa, troppo fiera per lasciarsi andare così, eppure eccola lì, davanti a me, con gli occhi gonfi di lacrime che le scorrono sulle guance. Non mi guarda, tiene lo sguardo fisso a terra, come se stesse cercando una via di fuga invisibile, come se volesse sparire in un angolo.

"Sarah..." le dico, ma non risponde. Non riesco a sopportare il suo silenzio, così distante. Lei, che è sempre stata così forte, così sicura, ora sembra minuscola, un'ombra di quella ragazza che ho sempre conosciuto.

"Dai, smettila di piangere..." Continuo, la mia voce più ferma di quanto mi senta. Forse sto mentendo anche a me stessa, forse sono io quella che non riesce a smettere di sentire quel vuoto che cresce. Ma una come me, non può restare. Una come me ha bisogno di correre, di sentirsi viva, e non è colpa sua se ha bisogno di qualcosa di diverso, di più.

E lei lo sa. Lo sa bene. Non abbiamo mai avuto favole, io e lei. Siamo cresciute assieme, abbiamo imparato presto che l'amore non è come ce lo raccontano. Non è facile, non è perfetto, e tra due come noi non ci sono finali felici, solo strade diverse che si incrociano per un po' e poi si separano. Forse ci siamo sempre volute bene, in qualche modo strano, scomodo. E lo strano funziona, per un po'.

"Salutami i tuoi..." le dico, cercando di mettere fine a quel silenzio, a quella distanza che sta diventando insopportabile. Ma dentro di me, so che vorrei dirle altro. Vorrei gridarle che se la guardassi con i miei occhi, non la lascerei mai andare. La stringerei forte e non mi separerei mai da lei. Vorrei dirle che la amo, che la voglio ancora, ma... che senso avrebbe?

Una come me non può rimanere. Non può accontentarsi. Ho bisogno di qualcosa di più, ho bisogno di correre, di vivere, di respirare aria diversa. E Sarah, con la sua dolcezza, con il suo accontentarsi del minimo, come un biglietto lasciato sul frigo...lei non capirebbe questo bisogno. Non capisce che non è contro di lei, che non è un rifiuto. È solo la mia natura.

Non so cosa le stia passando per la testa, ma vedo che il suo respiro è più pesante, e ogni istante di silenzio tra noi è come un macigno che ci cade addosso. Vorrei che mi odiasse. Sarebbe più facile, per entrambe. Invece, si limita a rimanere lì, immobile, come se stesse aspettando che io faccia qualcosa. Ma io non so cosa fare.

Ora che non sono più lì, lo so, lei si sente piccola. Lo vedo nei suoi occhi. È quella sensazione che ti prende quando ti svegli e ti rendi conto che il letto è troppo grande per te sola. Che manca qualcuno accanto a te. Ma non siamo fatte per restare insieme, lo sappiamo entrambe. Lei sa che non può continuare a dipendere da me, e io so che ho bisogno di altro.

"Dai, lo sai." Mi sento un po' crudele a dirlo, ma è vero. Lei lo sa da sempre, anche se ha cercato di ignorarlo, di far finta che andasse tutto bene. Ma non è così.

Ricordo quando tutto è iniziato. Non eravamo mai state come le altre coppie. Non c'era mai stato un equilibrio perfetto tra noi, un'armonia. Eravamo come due pezzi di un puzzle che non combaciavano, ma che provavano lo stesso a stare insieme. Forse era proprio questa la nostra forza, il nostro modo di amarci. Strano, sì, ma vero. Non ci siamo mai dette bugie, non abbiamo mai cercato di nasconderci dietro a maschere di perfezione. Ma alla fine, è stato proprio questo a farci crollare.

ATTIMO - SAJOLIEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora