I ricordi erano confusi: rumori, urla e caos.
Pip si svegliò di soprassalto: si trovava in una stanza e, grazie all'arredamento, capì che era in ospedale.
In quel momento la sua mente fu invasa da una marea di ricordi, con la quale riuscì a ricostruire cosa era successo: dopo essere stata colpita, sua madre era caduta nel fiume e il copilota era stramazzato a terra in seguito allo sparo di Ben.
Dal letto, Pip guardò fuori dalla finestra: pioveva ancora, seppur con meno intensità. Dentro di sé sentiva il bisogno di un grande abbraccio, non poteva contare su Aura, ma forse Ben avrebbe potuto coccolarlo.
Volse lo sguardo intorno, ma non trovò nessuno al suo capezzale e con aria triste si riaddormentò. L'immaginazione lo portò a pensieri concreti e il dubbio che la madre fosse ancora viva non lo sfiorò nemmeno.
Si sbagliava. A pochi chilometri di distanza, una volante stava percorrendo il tragitto per andare in commissariato.
Mentre Ben stava guidando, espresse al collega la sua felicità per la morte scampata della donna. Dopo un'operazione in cui la vita di Aura era stata appesa a un filo, i medici avevano tranquillizzato il commissario dicendogli che l'intervento per rimuovere il proiettile e fermare l'emorragia era riuscito. In quel momento, però, la paziente non doveva ricevere visite per permetterle di riposare.
Il collega riteneva un miracolo il fatto che, durante la traversata nel fiume, il corpo si fosse arenato vicino ad alcune rocce.
Il commissario riportò il discorso sul caso: dovevano mantenere la mente lucida perché era arrivato il momento di interrogare il rapitore e, in seguito, Ben sarebbe andato da Pip.
Il cielo stava diventando sempre più scuro: di lì a poco la luna avrebbe conquistato il suo ampio regno.
I due poliziotti arrivarono in commissariato e si avviarono con passo svelto verso la stanza degli interrogatori.
A pochi passi dalla loro destinazione, si fermarono di colpo. Una figura si trovava davanti alla porta e guardava con aria minacciosa nella loro direzione.
Il commissario sospirò; dall'espressione accigliata del suo capo sapeva che sarebbe andato incontro a una ramanzina.
Si girò verso il collega. "Puoi andare. Tu non c'entri nulla con tutto questo."
Il poliziotto annuì e, dopo aver accennato un saluto, si allontanò a testa bassa.
Il commissario prese tutto il coraggio che aveva in corpo e si avvicinò al suo superiore, che lo guardava con un volto severo.
"Dovrei condurti fuori da questo commissariato a calci" esordì l'uomo, sembrava una pentola a pressione. Il tono di voce si intensificò sempre di più. "Ti rendi conto del grave rischio che sta correndo la signora Chau? Mi è arrivata questa voce, tu non hai avuto neanche il coraggio di parlarmene! Confermo quello che ti ho detto prima: persone come te sono solo buone a portare il caffè!"
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Chiave: verità e menzogna
Adventure(In revisione) Primo volume. Pip vive con i genitori in un piccolo villaggio del Vietnam e in seguito a un doloroso lutto entra in possesso di un misterioso flauto. Questa scoperta segnerà l'inizio di un lungo viaggio verso Londra, durante il quale...