Il bacio prima della partenza

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Di sera le strade di Mestre erano deserte e i locali poco affollati. Un taxi si fermò davanti al palazzo in cui abitava Pietro e scese un uomo di circa trent'anni con i capelli e gli occhi scuri e un paio di occhiali. La persona citofonò proprio all'ex Comandante Generale che lo invitò a salire. Si salutarono e disse all'ospite di entrare: era un vecchio compagno di liceo con il quale aveva mantenuto buoni rapporti. Antonio Pappagallo era un fotografo che lavorava per conto di un'agenzia: "Devo creare un servizio fotografico in un parco di Mirano e ho pensato di venire a salutarti!" Pietro apprezzò la visita e l'amico notò subito che l'uomo fosse turbato. L'amico non volle parlare subito di Elena e gli offrì un bicchiere di birra in onore dei vecchi tempi. L'ospite disse di aver girato l'Italia lavorando per le migliori agenzie e di essere contento di osservare l'ambiente circostante e interpretare la realtà trasmettendo le sue sensazioni. Antonio colse la distrazione dell'amico e gli chiese di sfogarsi per sentirsi meglio dopo. Pietro lo ascoltò e raccontò della relazione con Elena prima del matrimonio di Mariano, le conseguenze e il loro incontro. L'amico sorrise e gli rammentò: "Mi ricordo quando ti confidavi con me riguardo alla sua bellezza e all'emozione che avevi provato baciandola per la prima volta: eravate una coppia felice e bellissima. Non capisco perché vi eravate lasciati!" "Io avevo cambiato paese e sapevamo di non poter sostenere una relazione a distanza. È stato un grandissimo errore!" esclamò l'ex Comandante Generale. Si alzò e prese l'immagine di lui e Elena: "Questa foto l'avevi scattata tu: eravamo in vacanza insieme ad alcuni amici e volevi immortalare i momenti speciali. Io non avrei mai pensato di trovarmi nella situazione attuale: lei è sposata con il Presidente del Consiglio dal quale ha una figlia e da me un figlio che è nato prima del suo grande passo." Antonio chiese: "Perché sei scappato dodici anni fa?" "La paura di diventare padre e di creare uno scandalo se tutto fosse stato scoperto mi ha costretto a fuggire. Invece di lottare per valere i miei diritti come padre di Carmine ho abbandonato la donna che amavo in una situazione molto delicata nelle mani di una persona più matura di lei. Sono stato debole e ne ho pagato le conseguenze, però ora ho intenzione di riconquistala perché devo riunire ciò che abbiamo diviso: un grande amore." Il fotografo gli chiese quali sarebbero state le sue prossime mosse e Pietro raccontò della proposta di lavoro di Mariano in America per allontanarlo dalla moglie: "Io sono pronto a rinunciare a ogni tipo di ricchezza per lei e dimostrarle il mio amore. Sono ritornato nella sua vita per salvare il Paese e non ho saputo resistere al suo fascino. Ora voglio aspettare un po' di tempo per tornare all'attacco. L'unico problema è che Mariano mi sta sicuramente controllando e devo trovare una nuova sistemazione e lavoro fuori Mestre." Antonio gli offrì il suo aiuto, propose di vivere con lui a Mirano e l'amico accettò volentieri.

Nella città vicina, la moglie di Mariano era in una taverna dallo stile particolare: i tavoli erano piccoli e rotondi circondati da colonne. In un angolo dell'edificio la gente si divertiva giocando a biliardo e a freccette. Un gruppo musicale rallegrava la serata con brani pop e rock. Elena era seduta accanto alla finestra con un collaboratore del suo team. Lui aveva convinto la donna a divertirsi e a non trascorrere le serate in albergo. Lorenzo Gridami era un uomo sempre allegro che amava sdrammatizzare quando la situazione diventava tesa. Finalmente Elena aveva potuto sfogare la sua rabbia e la tensione ballando danze movimentate e adesso stava bevendo un forte alcolico: "Grazie Lorenzo! Mi sento libera e senza pensieri! È una sensazione bellissima: togliersi dalla mente tutte le preoccupazioni per lasciarsi travolgere dal ritmo è divertente!" L'uomo sorrise compiaciuto: "Non riconosco la donna professionale e seria che vedo ogni giorno. Mi piace il lato che sto scoprendo... continua pure a bere..." Elena rise scuotendo la testa: "A casa non sono così: mi controllo e ho sempre un grande peso che si è aggravato negli ultimi giorni. Da quando Pietro è tornato, non riesco a dimenticarlo, penso a Carmine che non sa la verità riguardo al padre e al fatto che il destino sia stato crudele con me. L'amore per un uomo che mi ha abbandonata è stato solo un grande errore." Continuò a bere l'alcolico dalla bottiglia e ormai ubriaca confidò ogni suo intimo segreto che non aveva rivelato mai a nessuno: "Il problema è che amo due uomini: dico sempre a Pietro di aver provato solo una cotta e un momento di debolezza per lui, ma in realtà credo che il nostro rapporto sia più significativo. Sono sposata con Mariano, ho una figlia da lui e molti soldi, però amo anche Pietro e Carmine è suo figlio. È tutto così complicato!" Lorenzo sorrise: "Sono sicuro che potrai schiarirti le idee bevendo ancora un sorso!" Lei annuì e finì la seconda bottiglia. L'uomo la guardò attentamente e cercò di non sentire le musiche e le voci della gente. Vide i suoi occhi felici, ma spenti e la testa che non riusciva a restare sollevata. Il collaboratore disse in modo sincero: "Mi dispiace. Hai molti problemi e tra poco ne affronterai uno ancora più grande. Io sono costretto a indurti a bere. Sono nelle mani di una persona molto potente e per pagare i miei debiti devo... rovinare la tua vita. Mi odierai e ti capisco, però è l'unico modo!" Con queste parole le diede una pasticca ed Elena cominciò a straparlare e poi svenne. Nessuno si accorse di nulla e lui la portò in una stanza: la distendere piano sul letto e poi sospirò chiudendo la porta a chiave.

Chiave: verità e menzognaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora