Decisioni difficili

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Cinque giorni dopo il sole indugiava ad apparire a Luang Prabang ed era nascosto sopra un manto di nuvole. In una piccola stanza dell'ospedale Pip stava preparando lo zaino per ritornare nell'appartamento di Luke. Aura entrò sorridente dicendo di aver firmato i documenti per le sue dimissioni. Il ragazzo aveva comunque il volto triste e spiegò di sentirsi ancora in colpa per il fatto di non ricordarsi nulla sul colpo di Elenoire: "Mi sento inutile: se ricordassi tutto, sono sicuro che le indagini di Luke sarebbero a un passo dalla verità!" La madre provò a tranquillizzarlo: "Non preoccuparti: ora andremo a casa e poi, quando vorrai, in cantina. Sono sicura che ricorderai quegli attimi!" Pip sorrise e la abbracciò: "Sono contento di uscire da quest'ospedale perché finalmente potremo continuare il nostro viaggio. Secondo me possiamo già partire questa sera, sei d'accordo?" Aura lo guardò preoccupata: "Stai scherzando? Dobbiamo aspettare il ritorno di Lành e forse non ci sono treni per stasera." Pip sbuffò: "Io non mi fido di quel tizio! Lui adesso è a Bruxelles ed è il momento giusto per scappare senza dirgli niente!" Aura ribatté: "Lui ci ha salvato la vita in molte occasioni. È stato un punto fondamentale ed è grazie a lui se adesso stiamo parlando." "Lui sta approfittando di noi e del nostro bene. È un opportunista e sta usando la gentilezza per avere i soldi del flauto. Le persone come lui aspettano che tu abbassi la guardia per tradirti nel modo più meschino possibile! Quando avremo i soldi, lui li ruberà e tutta la fatica e il periodo lontano da Veen saranno stati vani. Tutti i pericoli, gli ostacoli, le insidie e le sfide del destino che abbiamo affrontato saranno stati inutili. Apri gli occhi mamma, ti prego!" "Basta!" esclamò Aura. Si avvicinò alla finestra e provò a controbattere: "La verità è che tu sei geloso e temi che possa prendere il posto di tuo padre Nick. Non accadrà perché non lo amo... siamo solo amici." Pip insisté: "Mi dispiace oppormi ancora una volta alle tue parole, però io non cambierò mai idea. Ci sono delle persone nella vita che hanno come scopo arricchirsi sempre più e raggiungere il successo a discapito degli altri. Usano la gente come degli stracci che buttano quando non servono. Sono pronti a tutto per i loro obiettivi!" Aura cercò di ragionare e si sedette accanto a lui: "Tu non hai prove di ciò che affermi. Se si tratta di pensieri negativi, devi stare attento quando parli a non confessare quello che senti davvero perché rischieresti di ferire le persone." "Meglio colpire che essere colpiti e lo so per esperienza!" esclamò Pip. La madre ribatté: "Tu non sai quello che dici. Le tue parole sono crudeli!" "Me ne rendo conto, però in questo mese lontano da Veen ho capito che devo giocarmi tutte le carte che possiedo per andare avanti. Devi essere furbo e non lasciarti mettere i piedi in testa da nessuno! Solo i migliori vanno avanti, gli altri restano indietro!" disse convinto il ragazzo. Lei parlò piano: "A volte, però, le azioni che compi possono ritorcersi contro. Due settimane fa hai spedito il flauto a Londra, il padre di Caroline è stato coinvolto ed è morto. Questo evento è la causa del viaggio in Francia. In teoria, la colpa è tua se lei non è vicina a te!" Il ragazzo abbassò la testa: "Questo non lo dovevi dire..." "Voglio che tu capisca quello che prima hai affermato. Sono sicura che non lo pensi davvero: hai parlato sull'onda dell'emozione!" spiegò la madre. Pip l'abbracciò: "Mi dispiace, grazie per avermi dimostrato di aver sbagliato. Io sono certo che Luke nasconda il suo vero carattere e prima o poi uscirà allo scoperto. Per questo motivo voglio scappare. Ascoltami!" Dopo qualche secondo disse: "Se hai intenzione di rimanere e partire con lui, io ti seguirò, però ti ho avvertito. Spero di sbagliarmi, però non abbiamo ancora conosciuto il vero Luke."

Intanto a Bruxelles Lành era in commissariato e provò ancora una volta a interrogare Nicolas. Nei giorni seguenti l'arresto Olao non aveva aperto bocca se non per deriderlo e insultarlo. Suo fratello maggiore Louis era scappato dopo la notizia dell'arresto del consanguineo. Nella fredda e buia stanza degli interrogatori Nicolas aveva le braccia conserte e guardava fisso negli occhi il commissario: il suo sguardo era ogni giorno più fulminante. "Stai solo sprecando tempo." disse piano: "Io non tradirò mai mio fratello." "Lui però sì!" esclamò Luke: "Sono già passati cinque giorni dal tuo arresto e Louis non ha ancora tentato di aiutarti a evadere. La verità è che ora ha il controllo della benda Olao, tutto il potere converge su di lui e non ha intenzione di spartirlo con nessun altro, neanche con te!" "Stai solo cercando di metterci contro, ma non riuscirai nell'impresa: anche se fosse vero, per me l'importante è che i segreti della banda rimangano tali! Sono sicuro che lui riuscirà dove io ho fallito!" Il commissario si sedette: "A quel punto lui si godrà il successo e il potere, tu no perché sarai dietro le sbarre! Aiutami ad arrestarlo e ti prometto che avrai uno sconto di pena!" Nicolas non rispose e fissò con sguardo rabbioso Luke. Lành riprovò: "Dov'è nascosto? Quali segreti nascondete? Cosa c'entrano Caroline e Pip in questa faccenda? Voi avete usato Elenoire per rubare un oggetto della ragazza e quando avete scoperto che lei si sarebbe trasferita in Francia, avete puntato il giovane. Lui ha trovato delle lettere, ma ora a causa del colpo di Elenoire non si ricorda nulla: le avete spedite voi? Per chi? Rispondi!" Nicolas disse piano: "Non devi smettere di combattere e attaccare finché non raggiungi il tuo obiettivo a qualunque costo!" Lành restò stupito: "Cosa significa?" "È un detto di Eutifio, dio della guerra e della vittoria. Secondo il mito ha affrontato sempre ogni battaglia con forza, decisione, energia e determinazione. Queste doti gli hanno permesso di vincere sempre. Prima di ogni combattimento legava alla gamba destra una benda nera. Da allora tutte le persone che lo venerano compiono il suo stesso gesto. Per noi cercare di raggiungere il nostro scopo è come combattere. Odiamo perdere e non rinunciamo all'impresa finché non ci rendiamo conto della superiorità dell'avversario." Luke ripercorse nella sua testa il ricordo della benda nera e gli venne in mente dell'uomo che sei giorni prima aveva tentato di uccidere Pip. "Il ragazzo è ancora in pericolo di vita?" chiese il commissario cercando di capire. Nicolas annuì: "In uno scontro i morti restano in campo fino a quando uno dei due schieramenti non si è piegato al volere dell'altro. Qui è lo stesso: mio fratello penserà alla mia evasione quando raggiungerà il nostro scopo." "I morti rimangono tali anche dopo la battaglia. Si può pensare a dare una degna sepoltura, ma non possono ritornare in vita." spiegò Luke. "Cosa vuoi dire?" chiese Nicolas interessato. Il commissario sorrise: "Marcirai in galera mentre Louis terrà il potere per sé! Tu, però, hai la possibilità di cambiare le sorti dello scontro a tuo vantaggio: dimmi dov'è nascosto tuo fratello!" "Io non lo tradirò mai! Ogni soldato è disposto a morire per la sua patria e mi sto sacrificando per il raggiungimento del nostro scopo. È inutile continuare questo interrogatorio perché stai solo perdendo tempo. Dimostra il tuo valore come commissario e arresta mio fratello senza il mio aiuto! Ricordati, però, che lui sta vincendo lo scontro! Chi si avvicina troppo al fuoco, rischia di scottarsi e spesso le ferite non possono essere guarite!" Dopo questa minaccia il commissario uscì dalla stanza degli interrogatori scuotendo la testa all'assistente e al commissario Peeters.

Chiave: verità e menzognaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora