La liberazione di Aura

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Intanto all'ospedale Pietro era nella camera di Elena e le stava consegnando l'avviso di garanzia. Lei era scioccata: "Sembra che il mondo mi crolli addosso. Sono tutti contro di me. Non hai capito che sono solo una vittima in questa situazione?" L'uomo esclamò: "Purtroppo ci dobbiamo basare sugli elementi che abbiamo scoperto. Il questore e il Pubblico Ministero sono convinti della tua colpevolezza. Io continuerò a indagare e ti prometto che scoprirò il vero assassino di Lorenzo!" "Ora basta! Tutto questo è solo un pretesto per continuare a vedermi. Io voglio che tu sparisca dalla mia vita! Il tuo ritorno ha causato troppo scompiglio. Ti ringrazio per avermi consegnato il documento, però devi andartene!" Pietro sospirò e si avviò verso la porta: "Un'ultima domanda: hai detto a Mariano del bambino?" La donna scosse la testa: "È una situazione molto delicata: ora devo salvare il mio matrimonio!"

Quando l'uomo aprì la porta, vide Mariano e lo salutò. Il Presidente del Consiglio gli lanciò un'occhiata fulminante e chiese di poter parlare con lui dopo la visita a Elena. Il marito entrò, notò la donna stanca e scioccata dalla notizia dell'avviso di garanzia. Lui la tranquillizzò dicendo che i suoi avvocati stessero già lavorando per una strategia difensiva. Lei sorrise: "Anche tu credi che io sia colpevole?" Il marito scosse la testa e aggiunse di dover pensare a difendersi dalle accuse e lasciare che la polizia potesse cercare l'assassino. Elena cambiò argomento chiedendo come stessero i figli. Mariano disse che li avrebbe potuti vedere l'indomani e lei si confortò. Notò lo sguardo pensieroso del marito: "Non voglio che questo evento influisca sulla tua scelta quando sarò venuta a Roma. Ho intenzione di continuare con le mie attività benefiche al termine del ricovero perché ho avuto solo un giramento di testa a causa dello stress e mi dimetteranno presto." L'uomo sorrise e le prese le mani: "Stai tremando!" La donna lo abbracciò e diede sfogo a tutte le paure in un pianto disperato. Mariano sorrise commosso: "Stai tranquilla! Andrà tutto bene! Ti amo!"

Poco dopo l'uomo uscì dalla stanza e si sedette vicino a Pietro: "Prova a metterti nei miei panni: ho sposato Elena senza sapere che il bambino che portava in grembo fosse tuo! L'ho scoperto solo quattro giorni fa e ti assicuro che questa rivelazione mi ha sconvolto: com'è riuscita a mentire per dodici anni? È logico che adesso io voglia difendere la mia dignità come uomo e padre!" L'ex Comandante Generale si scusò: "Mi dispiace! Lei ha sbagliato a mentirti e io ad abbandonarla nel momento del bisogno, ma nelle sue parole ho sentito l'amore che prova per te. Ho avuto la mia occasione e adesso non posso tornare indietro. Ti confesso che non sono partito perché la amavo e volevo trovare un modo per riconquistarla." Il Presidente del Consiglio cambiò argomento: "Nonostante tutto, sono anch'io padre e il solo pensiero di perdere o non poter vedere Ilaria mi terrorizza. Se vuoi che valgano i tuoi diritti come genitore di Carmine, ti aiuterò!" Pietro lo guardò commosso e ringraziò, però Mariano avvertì: "Questa volta devi essere davvero sicuro perché poi non potrai ritornare indietro!" e lui annuì in modo serio.

Nella notte il cielo di Mestre era nuvoloso: le nubi apparivano minacciose all'orizzonte a causa della luce della luna e molte persone non riuscivano a dormire per il caldo afoso. Tra di questi c'era anche Carmine che guardava incantato la distesa d'acqua della piscina sottostante illuminata da alcuni lampioni. Si spaventò quando vide avvicinarsi la sorella e fu consolato per un attimo dal suo sorriso. Lui disse sottovoce: "È come un pugno nello stomaco. Sono crollate tutte le mie certezze e ora mi chiedo perché devo continuare a chiamare papà la persona sbagliata. Dalla conversazione sembra che mamma odi Pietro a tal punto da avergli ordinato di sparire dalla nostra vita." Ilaria si strofinò gli occhi e sbadigliò: "È comprensibile: da quanto ho capito, l'ha abbandonata e adesso deve pagare le conseguenze del suo gesto." "Secondo te è giusto mentire a colui che ami per non stravolgere la sua vita? A mio parere è stato un gesto vigliacco: ha avuto paura di affrontare... papà... e l'ha sposato pur sapendo che tutto fosse fondato su un'unica bugia, ma grande come una casa! Non capisco come abbia potuto dormire accanto a lui per anni nascondendogli una verità che ha davanti ogni giorno!" esclamò rapidamente il ragazzo. La sorella controllò che il padre dormisse e poi rispose: "Non posso giustificarla, però forse aveva perso ogni punto di riferimento. In fondo sapeva che fosse stato tutto un grande errore e non aveva detto niente perché avrebbe perso anche papà e questo non se lo sarebbe mai perdonato!" Carmine la guardò: "Quindi io sono frutto di un grande errore... non avrei dovuto nascere... forse ora nulla minaccerebbe il loro matrimonio!" La ragazza si morse la lingua e chiese scusa: "Forse la tua nascita è stata un segno del destino che aveva il compito di avvertire mamma del fatto di aver commesso un errore sposando mio padre perché in fondo al cuore sapeva di amare Pietro. Il problema è che si è sentita tradita quando lui l'ha abbandonata e ha pensato che sposarsi fosse giusto." Carmine le diede ragione: "In ogni caso ha sbagliato perché avrebbe dovuto essere sincera fin dall'inizio. In questo modo il loro rapporto sarebbe finito ancor prima di nascere!" Dopo un altro sbadiglio Ilaria concluse: "Adesso è inutile discutere sul passato: non possiamo cambiarlo, ma solo aspettare che tutto si rimetta a posto o si sfasci per sempre." Carmine esclamò: "Ti sbagli: in questa storia noi abbiamo una parte importante e dobbiamo decidere se aiutare Pietro oppure impedire che il matrimonio tra mamma e... papà... sia rovinato!" La sorella lo guardò con sguardo dubbioso e lui sorrise timidamente.

Chiave: verità e menzognaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora