Alcuni poliziotti, accorsi a causa del rumore, guardarono la scena dal corridoio.
Non appena Aura se ne accorse, cominciò a sbuffare. Non era contenta che anche Aalina assistesse alla dimostrazione del flauto, ma aveva chiuso un occhio. In quel momento però, con gli altri agenti che osservavano dal vetro ciò che stava accadendo, si stava infastidendo sempre di più.
Voleva chiedere al commissario di invitarli ad andarsene, ma si trattenne. Non era il caso di disturbarlo in un momento così delicato.
Sentiva l'istinto di alzare una mano per mimare un gesto che volesse dire "Allontanatevi. Non c'è nulla di interessante da vedere!", ma anche in quel caso si trattenne.
I movimenti di Vithien catturarono di nuovo la sua attenzione.
Il cane piantò le zampe al terreno e tentò di nuovo di slanciarsi in avanti, più agguerrito di prima.
Niente, nessun risultato.
Il guinzaglio era ancora legato al collo e non dava cenni di cedimento.
Più aumentavano i tentativi, più le urla di Vithien fendevano l'aria, come se fossero delle piccole lamette. Sembrava quasi che il terreno tremasse a causa di quel rumore così assordante.
Aalina si tappò le orecchie e si avvicinò a Pip. "Digli di smetterla, adesso! Non ti rendi conto che queste sono grida di dolore?"
Il commissario le rivolse un'occhiata seccata. "Ti prego, Aalina, sappiamo benissimo ciò che sta accadendo."
All'improvviso Vithien smise di abbaiare, ma le sue grida continuarono a rimbombare nella testa dei presenti. Esse avevano lasciato il posto a una lenta nenia, un ringhio prolungato e graffiante.
Poi, di colpo, un altro balzo, l'ultimo tentativo.
La bestia, simile a una macchia nera sotto il sole, si librò in aria, come se potesse cavalcare il vento, come se fosse in grado di sottometterlo e dominarlo. Gli occhi nocciola avevano lasciato il posto a un rosso fuoco, due iridi che sembravano fiamme nell'inferno più buio. Gli arti inferiori parevano più robusti e la coda a falce più lunga.
La figura scura toccò terra con inaspettata eleganza e fu accompagnata da un'aria bollente che si diffuse intorno. Il suo sguardo altero era rivolto verso Pip, la bocca socchiusa in un enigmatico ghigno.
Mosse qualche passo in avanti e i presenti indietreggiarono terrorizzati.
Solo Pip rimase nella sua posizione, con il flauto all'altezza del petto e gli occhi fissi in quelli di Vithien. Le iridi della bestia sembravano due fari animati da una forza estranea.
Il ragazzo deglutì e si sforzò di essere calmo. Il cuore batteva così forte che aveva paura di svenire da un momento all'altro. Sapeva che l'animale non l'avrebbe attaccato. D'altronde, era stato lui a richiamarlo ed era il suo padrone, ma non riusciva ancora a capacitarsene. Provava un misto di terrore e curiosità, di preoccupazione e di eccitazione.
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Chiave: verità e menzogna
Adventure(In revisione) Primo volume. Pip vive con i genitori in un piccolo villaggio del Vietnam e in seguito a un doloroso lutto entra in possesso di un misterioso flauto. Questa scoperta segnerà l'inizio di un lungo viaggio verso Londra, durante il quale...