Verità nascoste

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Era sera e la città di Roma si era trasformata: luci, colori, locali aperti e voglia di divertirsi. Nella parte periferica la vita era più tranquilla e si poteva sentire il canto degli uccelli per addormentare i piccoli. Nel vento c'era una dolce brezza che accarezzava il volto delle persone. Una lieve folata entrò dalla finestra e sfiorò la pelle di Ilaria. La ragazza era ferma e distesa sul letto. Aveva gli occhi chiusi, sperava di addormentarsi e dimenticare tutte le preoccupazioni, soprattutto il mal di testa e la fuga di suo fratello.

In quel momento sentì la porta della camera aprirsi ed entrò la madre con una tazza di latte: "Come stai?" La ragazza sorrise debolmente ed Elena posò il bicchiere sul comodino: "Non riesci a dormire?" La figlia scosse la testa: "Non posso riposare nel mio letto senza che Carmine sia qui. Ci voglio provare, ma è impossibile: il motivo per cui ha deciso di scappare mi tormenta e non riesco a liberarmi." La madre disse che si sarebbe sentita meglio sfogandosi, ma lei negò: "Non so niente: Carmine è sempre stato una persona impulsiva, ma anche spaventato dal mondo esterno. Se la motivazione che l'ha spinto a scappare e prendere i soldi dall'ufficio di papà è stata più forte di ogni timore è perché vuole svolgere un compito importante..." La donna le accarezzò la guancia e vide i suoi occhi umidi: "Non avere paura... andrà tutto bene! Prova ad addormentarti: io e papà resteremo alzati aspettando notizie. Forse domattina sarà Carmine a svegliarti!" Ilaria sorrise, bevve il latte, si sdraiò e guardò il letto del fratello.

All'improvviso le tornarono in mente le sue ultime parole in una conversazione del giorno prima: "Io voglio solo il mio vero padre e che mamma sia felice. Chiedo tanto?" La domanda rimbombò nella sua testa e chiamò la madre che stava per uscire dalla stanza: era decisa a raccontarle tutto. Elena chiese cosa volesse, la figlia si sedette e, non sapendo da dove cominciare, disse imbarazzata: "Io e Carmine sappiamo la verità: Pietro è suo padre." La mamma rimase per un attimo confusa, prese una sedia e si sedette: "Non volevo che veniste a conoscenza di questo segreto da altri. Mi dispiace!" La figlia cercò di contenersi, ma non ci riuscì: "Ti devi solo vergognare. Ho cercato di comprendere le ragioni che ti hanno spinta a mentire, ma non le capisco. Ti ho difesa quando ne parlavo con Carmine, però forse mi comportavo così solo perché sei mia madre." Elena restò scossa dalle sue parole e disse intontita: "Non ti rivolgere con questo tono a me." Ilaria continuò: "Mi dispiace, però da quando ho saputo la verità, ho scoperto una nuova parte di te. Pietro ti ha abbandonata e hai sposato papà solo perché avevi bisogno di qualcuno che mantenesse la creatura che portavi in grembo!" "Ti sbagli!" urlò la madre: "Io amavo e amo Mariano: mi ha spinto l'affetto che provo verso di lui a mentire. La nostra relazione si sarebbe conclusa se avesse scoperto la verità! Tu avresti vissuto lontano da Carmine senza una famiglia unita!" Ilaria la guardò fissa negli occhi: "Forse hai ragione, però almeno avresti avuto la coscienza pulita: come hai sopportato questo peso per dodici anni? Non riuscirò mai a spiegarmelo!" La madre esclamò: "Un giorno capirai: quando amerai veramente una persona, ti renderai conto di essere disposta a tutto pur di restare con lei!" La figlia ribatté: "Preferisco rinunciare all'amore, piuttosto che mentire in un modo così meschino. Hai mai pensato alle conseguenze di questa bugia? Forse no, speravi che nessuno ne sarebbe mai venuto a conoscenza! Ora non hai più niente, vivrai sempre con il senso di colpa!" Elena si arrabbiò e le diede uno schiaffo.

Improvvisamente calò il silenzio nella stanza, poi la madre si avvicinò e chiese scusa. Ilaria si stava accarezzando la guancia e aveva i capelli in faccia: "Avremo modo e tempo per riparlarne. Ora l'importante è che tu sappia del viaggio di Carmine verso Monza da Pietro perché, secondo me, vuole che lui si assuma le sue responsabilità." Elena forzò un sorriso e abbracciò la figlia: "Hai ragione, ho sbagliato, però volevo solo proteggervi." La ragazza tolse le braccia della madre: "Non c'è tempo da perdere: non devi chiedere perdono a me. Telefona alla polizia e spiega la situazione. Non so se esista un modo per chiedere scusa. L'unica certezza è la lontananza di Carmine a causa della tua bugia e sta rischiando la vita per rimediare al tuo errore." La madre ringraziò e, mentre stava per uscire dalla camera, Ilaria chiese: "Ami davvero papà?" La madre rispose subito: "Follemente".

Chiave: verità e menzognaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora