PROV. HARRY
Guardo ancora la grande vetrata notando che la pioggia scende molto più lentamente e piano piano si sta aprendo il sole.
Mi alzo e apro la mia valigia così che possa cambiarmi e andare a fare un giro.
Questa stanza mi sta soffocando.
Opto per degli skinny neri con gli strappi alle ginocchia e una normale camicia bianca.
Metto i miei occhiali da sole e velocemente esco dalla camera recuperando il cellulare e le chiavi.
Vado verso l'ascensore e premo il bottone per chiamarlo.
Quando le porte si aprono vedo Paul intento a guardare lo schermo del suo telefono.
Entro e gli do una pacca sulla spalla per attirare la sua attenzione.
«Oh, stavo per chiamarti ma vedo che hai deciso da solo di uscire da quella stanza» sorride bloccando il cellulare e mettendolo in tasca.
«Già. Faccio un giro, tranquillo starò attento» dico guardandolo attentamente mentre alza lo sguardo verso di me.
«Va bene. Sta attento» sorride dandomi una pacca sulla spalla.
Premo il bottone con scritto "0" e piano piano l'ascensore inizia a scendere verso il piano terra.
Le porte si aprono ed esco salutando Paul che probabilmente andrà a parlare con il gestore del centro commerciale.
Esco dal grande hotel e tiro un sospiro di sollievo vedendo che le fan non sono lì davanti.
Probabilmente tra poco metteranno l'annuncio dello spettacolo e così anche i biglietti.
Loro non sanno che siamo qui.
Mi giro sentendo chiamare il mio nome e vedo Paul correre verso di me con una busta in mano.
«Hey, avanti Paul rallenta» rido mentre si ferma davanti a me con il fiato corto.
«Devi farmi un favore e credo proprio che ti piacerà» dice tutto d'un fiato mentre si mette una mano sul petto per regolarizzare il respiro.
Dopo qualche minuto finalmente inizia a parlare.
«Beh.. Dobbiamo avvisare le fan sia che siete qui sia che ci sarà un mini-concerto» dice sorridendo.
«Ecco, adesso devi fare un tweet dicendo solo un "Sono a Milano". Sicuramente ci sarà movimento dopo quel tweet così tu andrai in giro normalmente, senza che ti nasconda.» Spiega prima di allungarmi la busta.
«Ci sono circa cinquanta biglietti per il concerto dentro questa busta. Distribuiscili ad alcune ragazze che per te possono essere directioners e rendile felici. So quanto ami vederle sorridere» conclude alla fine guardandomi.
«Grazie Paul» dico soltanto prendendo la busta e sorridendo.
La metto in tasca e mi tolgo gli occhiali da sole.
Esco velocemente dal cancello del grande hotel e inizio a camminare velocemente per le vie poco affollate di Milano.
Vado verso un parco abbastanza affollato e ridacchio per le facce che fanno alcune ragazze guardandomi mentre gli passo accanto.
Vedo una ragazza dai capelli rossi correre verso di me e la prendo al volo bene che mi salta in collo.
«Ciao anche a te Principessa» sussurro mentre la ragazza inizia a piangere come una fontana.
La metto a terra e le prendo il viso tra le mani asciugandole le guance.
«Shh non piangere. Ho un regalo per te» dico mentre lei si mette le mani davanti alla bocca per bloccare i singhiozzi.
Prendo la busta e gli do due biglietti, appena li vede sorride abbracciandomi un'altra volta.
La stringo forte per unal di lasciarla andare e salutarla.
Prendo il mio telefono e vado su Twitter facendo il famoso tweet dove annunciavo che ero a Milano.
E subito dopo scrivo "è bello vedere i vostri sorrisi quando mi incontrate, tutto l'amore".
Rimetto il telefono apposto prima di ricominciare a camminare per le strade ancora bagnate dalla pioggia.
Sorrido mentre continuo ad andare in giro per la grande città che si sta movimentando un po'.
Durante la mia camminata distribuisco molti biglietti e quando mi fermo per contare i biglietti rimanenti dentro la busta.
Ne rimangono venti mentre gli altri li ho già dati tutti.
Vado davanti al duomo e vedo un'uomo con una chiara tra in mano e un cappello davanti a lui.
Dentro al cappello ci sono alcuni spiccioli ma non tanti.
Mi avvicino a lui e sorrido mentre gli metto 5€ nel "contenitore".
«Grazie mille per il suo buon'animo giovane ragazzo» dice facendomi un inchino.
Fortunatamente conosco l'italiano.
Paul ci ha sempre ripetuto che era necessario sapere almeno qualche parola di ogni lingua così da rendere felici le fan nei vari concerti.
Ci ha fati fare un paio di lezioni con alcune madrelingue ma quello che ho imparato di più e di cui mi sono interessato di più è sempre stato l'italiano.
L'ho sempre amato.
«Oh ma tu sei quel cantante famoso della band Inglese giusto??» mi chiede risvegliandomi dai miei pensieri.
Annuisco e sorrido vedendo che pure gli adulti mi riconoscono.
«Mia figlia è una tua grande fan, puoi fare una foto e un autografo che glielo do??» chiede con gli occhi speranzosi.
«Ma certo, come si chiama sua figlia??» domando mentre mi porge un foglio e una penna.
«Veronica» dice sorridendo.
Scrivo velocemente sul foglio.
"Per Veronica, con amore Harry" scrivo per poi firmarlo e porgerlo all'uomo.
Facciamo una foto con il suo telefono che poi rimette nella tasca dei jeans.
«Le va di cantare con me??» chiedo alla fine facendolo stupire.
«Oh sarebbe un onore per me» sorride iniziando a suonare le note di Little Things.
Probabilmente le aveva in parte per sua figlia.
Inizio a cantare e ben presto una piccola folla inizia a radunarsi davanti a noi.
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Impossible Love 2 ||H.S
FanfictionTratto dal capitolo 129: "È inevitabile ormai. Ho sempre gli occhi lucidi quando parlo di te... Ma questo già lo sai. E, nel caso in cui non lo sapessi, sai bene anche che non posso dirtelo. Stavo pensando a come le cose siano cambiate così tanto v...