CAPITOLO 133

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PROV. JASMIN
Corro verso la porta principale bene che hanno appena suonato il campanello.
Arrivo alla porta aprendola senza nemmeno vedere chi è.
Mi blocco guardando Harry sulla soglia con un sorriso.
Che lunatico..
«Sono venuto a prendere Gem» dice guardandomi attentamente.
«Oh okay, sta ancora dormendo abbiamo fatto le ore piccole ieri sera» spiego facendolo entrare per poi chiudere la porta dietro alle sue spalle.
«Che avete fatto di bello??» chiede guardandosi in torno.
«Abbiamo guardato la prima stagione di American Horror Story» rispondo solamente andandomi a sedere sul divano.
Mi segue e si siede accanto a me e quella stanza diventa all'improvviso minuscola.
«Strano, Gemma è abbastanza paurosa e non guarda mai i film horror» dice ridendo.
Sento le farfalle nello stomaco a quel suono è quasi perdo un battito.
«Le persone cambiano. Anche io avevo paura ed adesso mi guardo ogni film horror presente su questa terra» ribatto sorridendo.
«Già, le persone cambiano..» sussurra guardandosi le mani.
Mi accorgo di aver lasciato la mia roba sul tavolino basso e velocemente la prendo e mi alzo dal divano.
Senza dire una parola vado verso la mia stanza e li lascio sul comò controllando anche se Gemma sta bene.
Torno da Harry e lo trovo ancora sul divano che fissa la porta finestra.
«Se vuoi posso portartela io più tardi, mi dispiace svegliarla sta dormendo così bene» spiego facendolo tornare alla realtà.
Si gira quasi di scatto guardandomi come se fossi una sconosciuta.
Non risponde semplicemente si alza e mi viene in contro, per qualche secondo ho pensato che mi avrebbe baciato e di sicuro non mi sarei tirata indietro.
I suoi baci mi fanno ancora un certo effetto..
Si avvicina a me e si ferma a pochi centimetri da me e il mio cuore fa un tuffo.
Chiudo gli occhi quando sento le sue labbra morbide e calde posarsi delicatamente sulla mia fronte.
«Portamela più tardi» sussurra appoggiando la sua fronte sulla mia.
Avere quegli occhi verdi così vicino ai miei mi mette in subbuglio.
«Ci vediamo più tardi allora» dico cercando in qualche modo di farlo allontanare da me.
Annuisce soltanto staccandosi da me e andando verso la porta.
Si gira prima di afferrare là maniglie ed estrarre un foglio piegato dalla tasca della giacca.
«Ti è caduto prima quando hai preso le tue cose dal tavolo» spiega porgendomelo.
«Oh grazie» rispondo ridacchiando imbarazzata.
Sorride prima di girarsi e aprire la porta per poi uscire.
Richiudo la porta alle sue spalle e sospiro guardando il foglietto che ho in mano.
Spero che qualunque cosa sia non l'abbia letta, tutta la roba che era su quel tavolino erano lettere o sfoghi dedicati in più delle volte a lui.
Apro con calma quel figlio e inizio a leggere le prime righe.
Non è una mia lettera e la calligrafia non è di sicuro la mia.
Cammino lentamente vero sul divano andandomi a sedere con gli occhi attaccati al foglio di carta tra le mie dita.
Questa cosa non è mia..
È di Harry.

Impossible Love 2 ||H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora