CAPITOLO 115

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PROV. JASMIN
Accarezzo pigramente il pelo del piccolo gattino che si è accucciato sulla mia pancia.
Mia dorme ancora profondamente nella sua culla mentre io sono seduta sul davanzale della finestra mentre guardo le gocce che scendono lungo il vetro.
Il tempo riflette perfettamente le mie emozioni.
Piove.
Sia fuori che dentro di me.
Una tempesta che non si plasmerà mai probabilmente è va bene così.
Ormai sono abituata.
Mi sento proprio come quando mia madre se ne era andata.
Dentro di me ha iniziato a piovere insistentemente da quando lui non c'è più.
Perché come tutti lui mi ha abbandonata..
Sorrido abbassando lo sguardo sul gattino che è sul mio ventre.
Sento che fa le fusa mentre continuo a fargli i grattini sulla schiena.
Riposto lo sguardo fuori dalla finestra guardando la pioggia aumentare sempre di più.
Mi giro pigramente quando sento la porta dell'ingresso aprirsi.
«Ariel??» chiedo guardando il corridoio.
«Si sono io» risponde spuntando dal corridoio con i capelli praticamente fradici.
«Un ombrello??» ridacchio guardandola.
«Ha iniziato a piovere quando ero già a metà strada. Non potevo tornare indietro» si giustifica togliendosi le scarpe e lasciandole all'ingresso.
«Vai a farti una doccia calda e asciugati i capelli prima che ti ammali» dico indicandole il bagno con la testa.
«Si capo.» ride prima di avviarsi verso la porta del bagno.
Inaspettatamente torna indietro e mi guarda confusa.
«Cosa è quella cosa pelosa che hai lì??» chiede guardando il gattino sul mio ventre.
«È un gatto. L'ho trovato sul marciapiede qualche ora fa prima che iniziasse a piovere» rispondo ridendo per come ha fatto la domanda.
«Oddio che carinoooo!!» urlacchia avvicinandosi.
«Alt. Vai a fare la doccia e dopo lo puoi coccolare» dico mettendo una mano in avanti per fermarla.
«Uffiiiii.. Come vuoi» corre verso il brano e si chiude la porta alle spalle con un tonfo pesante.
Scuoto la testa rassegnata mentre continuo a coccolare il piccolo animaletto.
Dopo un po' sento il pianto di mia figlia invadere la casa e subito scendo dal davanzale.
Poso il gattino su una coperta che ho lasciato sul divano e corro verso la camera da letto dove c'é la culla di Mia.
Mi affaccio alla cuccia e mio figlia si sta dimenando mentre piange.
«Shh.. Amore sono qui» sussurro prendendola in braccio e stringendola a me.
«Anche tu sei triste eh??» continuai iniziando a cullarla dolcemente mentre tornavo in salotto.
Mi siedo sul divano accanto al piccolo animaletto che sta lì che mi guarda con quegli occhietti azzurrissimi.
Mia ha smesso di piangere e adesso sta guardando incuriosita il gattino che ricambia il suo sguardo.
Nello stesso momento che mia figlia sorride il piccolo animaletto miagola come per salutarsi.
Ridacchio mettendo Mia a sedere sul divano e inaspettatamente inizia ad accarezzare il gattino che a sua volta fa le fusa.
Sorrido a quella scena è corro in cucina a prendere il cellulare per fargli una foto.
Appena scatto la foto Ariel ci raggiunge con indosso i miei vestiti e i capelli perfettamente asciutti.

Impossible Love 2 ||H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora