CAPITOLO 95

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PROV. JAS
Mi sveglio disturbata dal pianto di mia figlia che si propaga nella stanza.
Mi alzo di scatto e vado a grandi passi verso il suo lettino e la guardo mentre si dimena e piange.
Avrà sicuramente fatto un brutto sogno anche perché non ho idea del perché si sia messa a piangere.
Di solito la faccio addormentare verso le nove e mezza / dieci e continua a dormire serenamente per tutta la notte.
Ma a quanto pare oggi non è così.
Come d'altronde nell'ultimo periodo.
Credo che senta la mia agitazione bene che ho sempre tante cose da fare.
La prendo tra le mie braccia e la cullo dolcemente andando verso il lettone dove dormo io tutta sola.
La appoggio sul materasso e mi metto su un fianco così che possa mangiare tranquillamente dal suo biberon rosa.
Prendo anche il telefono e metto la canzone di ieri come sottofondo.
Asciugo le lacrime della mia bambina accarezzandole le guance.
Sposta lo sguardo verso di me e mi guarda con quegli occhioni verdi che tanto amo.
Piano piano inizia a chiudere gli occhi tornando a dormire tranquillamente.
Basta poco per farla tornare nel mondo dei sogni con quella canzone.
La voce di suo padre la fa calmare..
Sorrido guardando la creatura accanto a me che ha già richiuso gli occhi.
Prendo il telefono che avevo appoggiato sul letto e blocco la musica andando sulla rubrica.
Ho deciso di partire per Inghilterra e tornare da mio padre anche solo per andarlo a trovare e per fargli sapere che ha una nipote..
A me sembra giusto così nonostante mi abbia praticamente cacciato di casa..
Arrivo fino al contatto di mia zia e faccio partire la chiamata.

*INIZIO CHIAMATA*
«Pronto Jas?? Stai bene??» chiede preoccupata mia zia.
«Si sto benissimo.» borbotto cercando di non svegliare mia figlia.
«E la piccola?? Sta bene??» chiede nuovamente.
«Si sta bene zia. Io ho.. Ho deciso di tornare in Inghilterra per un po'. Mi manca papà e non credo che se vado la per una settimana mi ucciderà» spiego accarezzando la guancia di Mia.
Dall'altra parte del telefono c'è il silenzio.
«Approvo la tua scelta. Credo che tu debba andare da tuo padre» dice dopo un po'.
«Grazie zia»
«Di niente tesoro. Passa a salutare» risponde prima di attaccare.
*FINE CHIAMATA*

La scelta di andare a trovare mio padre è affrettata però mi manca Anne e mi mancano anche Gemma e Niall.
Ma anche quel ricciolo che probabilmente non vedrò.
Anche le possibilità che io veda mio fratello sono poche bene che sarà con Harry e gli altri membri del gruppo in giro per il mondo.
Mio padre non può separarmi da Harry e sono stata una scema a non lottare per il mio amore per lui e specialmente per mia figlia che merita di avere un padre.
Sospiro guardando la mia bambina stesa accanto a me.
Come farò a dire a mio padre e ad Anne che questa bambina è anche figlia di Harry.
Sarà come ricevere un colpo al cuore pensando che il padre di questa creatura sia proprio quel ragazzo immaturo che non faceva che fare casini.
Sorrido pensando a tutte le cose che abbiamo fatto e condiviso.
Mi alzo lasciando Mia nel lettone e prendo la valigia da sotto il letto.
Inizio a prendere qualche vestito che ho dentro l'armadio.
Non ho intenzione di tornare qui in Italia, semmai andrò in qualche hotel o in una delle case che ha papà in giro per l'Inghilterra.
Ne ha alcune sparse di qua e di là almeno una me la metterà a disposizione no??
Dopo circa un ora e mezza ho già messo in valigia tutte le cose di Mia così mi alzo e decido di andare a fare una doccia bene che la mia bambina continua a dormire come un'angioletto.
La guardo per l'ultima volta prima di andare verso il bagno e aprire l'acqua.

PROV. HARRY
Tra esattamente quattro giorni prenderemo un aereo che ci porterà direttamente a Londra.
Dopo di che andremo a casa mia e di Niall dove passeremo ben tre mesi in totale libertà.
Non so se essere felice o no.
Odio il fatto di dover tornare in quella casa piena di ricordi.
Anche mia sorella non parla molto con Carl dopo quello che ha fatto.
Mia madre avrebbe lasciato Jasmin con noi e avrebbe acconsentito al nostro amore.
Ma ormai lei è lontana e non so nemmeno se tornerà mai.
C'è stato un momento di debolezza dove Carl ha acconsentito a chiamarla in mia presenza.
Ma non ha risposto come al solito, non ha cambiato numero ma ci siamo tenuti in contatto grazie a sua zia che ci dice se sta bene.
Dice che lei non vuole parlare con noi e che è molto occupata per il lavoretto che si è trovata per non essere mantenuta ne da suo padre ne da sua zia.
La cosa non mi sorprende per nulla bene che conosco quella ragazza benissimo e sapevo che di sicuro si sarebbe trovata un lavoro e non si sarebbe fatta mantenere da nessuno.
La sua testardaggine è sempre la stessa da quanto sento.
Nell'ultimo periodo continuo a pensare a lei continuamente.
Sto sentendo la sua mancanza come i primi giorni.
Quando mi davo la colpa di non aver lottato per averla e per tenerla qui per il nostro amore.
Mi guardo intorno notando i particolari di quella stanza.
Tra poco verrà a chiamarmi Paul così andremo a fare io e Niall delle foto per il nuovo album.
Non mi piacciono le foto..
Non più..
Prendo il telefono e guardo il blocco schermo con un nodo alla gola..
Quell'immagine non credo che la toglierò mai..
Dormiva tranquillamente quando gli scattai quella foto.
Eravamo nel mio appartamento ed era il giorno dopo che avevamo fatto l'amore.
Ricordo quel giorno come se fosse ieri.
Quando sorrideva mentre affondavo lentamente in lei per non farle male.
Ricordo ancora quanto amava quando le facevo i grattini sul braccio o sulla pancia quando aveva il ciclo.
Era più acida del solito, ma amavo anche quel lato di lei.
So che probabilmente dovrò cambiare quella foto..
Lo dovrò fare per il mio bene, per non farmi del male ogni volta che prendo in mano quel telefono ma è più forte di me.
Amo vedere quell'immagine appena devo fare una chiamata o le solite strozzate sul cellulare.
Quando avrò abbastanza coraggio troverò una foto da mettere come blocco schermo per cambiare.
Sospiro e mi giro guardando la porta aprirsi e spuntare il mio fratellastro da essa.
«Allora?? Come va??» chiede venendo a sedersi accanto a me.
Faccio spallucce bloccando il telefono subito dopo.
«Pensi ancora a lei eh.» sussurra.
Chiudo gli occhi annuendo rassegnato.
«Nell'ultimo periodo più del solito» mormoro alzando la testa.
«Manca tanto anche a me, non siamo mai stati separati così allungo» dice tristemente.
Ho sempre saputo come stava Niall.
La mancanza di sua sorella si sentiva in casa.
Siamo stati una settimana in totale silenzio in tavola.
Nessuno parlava e lo sguardo di Gemma si perdeva a fissare la sedia accanto a me.
Jasmin animava la casa con le sue urla e ora non lo faceva più nessuno.
Non so come sarebbe stato tornare a casa dopo circa un anno di assenza.
Per Gemma è stata dura.
Ha sempre desiderato avere una sorella o una presenza femminile in casa oltre a mia madre.
Una persona con cui condividere le proprie cose o parlare di ragazzi o roba varia.
Aveva trovato una sorella ma anche una grande amica a cui raccontava tutto da quello che ho capito.
Mia sorella si è chiusa in se stessa e parla con poche persone.
Lei e Haley sono diventate migliori amiche dopo la partenza di Jasmin e si sono chiuse in loro.
Gemma parla solo con lei, Nash, Niall e me.
Mia madre prova a parlarle ma anche lei viene respinta.
Gemma da la colpa anche a lei.
Ma il primo ad avere colpe qui è Carl.
Non sento la voce di mia sorella da circa un anno e passa..
E fa male sentire il silenzio quando mi passano il cellulare per parlare con lei..

Impossible Love 2 ||H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora