CAPITOLO 119

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Finalmente ci fermiamo al grande portone di ingresso della mia palazzina e il ragazzo al mio fianco chiude l'ombrello.
Nel mio appartamento ci sono Ariel e mia figlia e non so come reagirà Harry vedendo la bambina.
Ovviamente non gli dirò mai che è sua figlia ma chissà quale oscuro pensiero passerà nella sua testa.
Mia mi assomiglia molto e si vede che c'è qualche legame di parentela tra noi..
Ormai è fatta e non si può tornare indietro giusto??
Metto una mano nella tasca posteriore dei jeans prendendo le chiavi e anche il mio telefono che ha iniziato a suonare.
Leggo il nome della mia migliore amica e rispondo subito mentre metto dentro la chiave nella serratura.

*INIZIO CHIAMATA*
«Amore sono qui sotto sto entrando ora» dico subito tenendo la porta a Harry che si guarda intorno.
Appena sente il nomignolo dato alla mia migliore amica si gira di scatto guardandomi.
Non voglio saprete quale oscuro pensiero sta attraversando la sua testa vuota.
«Ugh muoviti che Mia vuole la sua mamma e sta a rompere a me» sbuffa facendomi ridacchiare.
«Volo» dico solamente attaccando.
*FINE TELEFONATA*

Premo il pulsante per chiamare l'ascensore e mi giro a guardare il ragazzo al mio fianco che mi sta fissando.
«Ragazzo??» chiede con una faccia un po' infastidita e un po' delusa.
«Amica» rispondo velocemente ritornando a guardare la porta sperando che questo momento imbarazzante termini presto.
Aspetta un momento.
Come cazzo ha fatto a capirmi che stavo parlando in italiano con Ariel.
Mi giro di scatto guardandolo perplessa.
«Che c'è??» chiede ridendo sicuramente per la mia faccia.
«Come.. Come hai fatto a capire quello che ho detto??» borbotto mentre le porte si aprono.
«Corso di lingua. Devo saper dire qualcosa ai concerti» dice spintonandomi dentro l'ascensore.
Premo il bottone del piano e aspettiamo in silenzio di arrivare a destinazione.
Le grandi porte si aprono ed usciamo tutte e due insieme.
Mi posiziono davanti alla porta aprendola velocemente.
Vendo il piccolo gattino correre verso di me e iniziare a graffiarmi le scarpe.
«Shh smettila» dico ridendo mentre mi chino ad accarezzarlo.
Harry chiude la porta a mi guarda dall'alto mentre coccolo il piccolo animaletto.
Sorrido vedendo Mia gattonare piano piano verso di noi.
Si blocca di colpo guardando, probabilmente, la persona estranea che è appena entrata nella sua casa.
Mi metto in piedi girandomi a guardare Harry che ha i suoi occhi verdi puntati sulla bambina che ricambia lo sguardo con aria di sfida.
Si vede lontano un miglio che è sua figlia.
Cioè quello sguardo lo usava sempre Harry quando era geloso di un ragazzo e lo fulminava con gli occhi.
«Oh finalmente tesoro, Mia diventa una bestia quando non ci sei tu. Allora hai..» Ariel si blocca di colpo guardandomi e guardando il ragazzo alle mie spalle.
«E quella bambina??» chiede il ricciolo indicando Mia.
Perdo un colpo mentre i miei occhi supplicano Ariel di trovare una fottuta scusa.
«È mia figlia.» dice subito la mia migliore amica sorridendo.
«Carina» risponde solamente Harry guardandola attentamente.
«Ehm.. Harry lei è Ariel una mia carissima amica.. Ariel lui è Harry..» dico solamente sapendo che la rossa ha capito.
Dopo aver calmato le acque ci siamo spostati in salotto e ho offerto qualcosa a Harry.
«Jas devo fare delle commissioni, puoi mettere Mia per qualche ora??» chiede ovviamente fingendo.
Annuisco solamente mentre mi passa mia figlia e saluta me e Harry uscendo poco dopo.
«Allora?? Non mi racconti nulla??» chiede guardandomi attentamente mentre ho Mia tra le braccia.
«Che devo raccontarti?? Ho trovato un lavoro e mi sono mantenuta da sola» dico solamente guardando altrove per deviare il suo sguardo.
«Sapevo che saresti stata così orgogliosa da non chiedere aiuto a nessuno» sospira facendo un mezzo sorriso.
«Non c'entra un cazzo l'orgoglio Harry, c'entra un'altra cosa che non dirò certamente a te» rispondo irritata.
Il suo sguardo cambia e il sorriso svanisce in un attimo.
«Pretendi che torni tutto come prima?? Che io mi apra con te come un anno fa??» domando alzando lo sguardo per incontrare il suo.
«Non pretendo niente Jasmin, voglio solo parlare con te. Mi sei fottutamente mancato in tutto questo tempo e non posso essere indifferente dopo averti vista.» urla arrabbiato.
Sospiro abbassando lo sguardo su nostra figlia che ci sta guardando incuriositi.
Se solo sapesse la verità mi odierebbe a morte per non averglielo detto prima.
«Scusami..» sussurro mentre Mia cerca di mettersi in piedi sulle mie gambe.
Sorrido leggermente aiutandola a mettersi dritta.
«Posso prenderla in braccio??» chiede puntando i suoi occhi verdi sulla nostra bambina.
Annuisco in cerca e gli passo Mia che inizia a ridere quando il suo papà le fa il solletico.
Le lacrime si accumulano nei miei occhi e per poco non mi metto a piangere.
Questa scena l'avevo immaginata solo nella mia testa, in un lato sguardo della mia mente.

Impossible Love 2 ||H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora