CAPITOLO 120

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«Vieni pure qua» dico andando verso la mia stanza mentre Harry mi segue con nostra figlia in braccio.
Mentre stavamo chiacchierando del più e del meno Mia si è inaspettatamente addormentata tra le braccia del suo papà e non volendola svegliare Harry ha insistito con il portarla a letto.
Mi sorride appoggiandola delicatamente nella sua culla con tutti i suoi pupazzetti.
Le lascia un bacio sulla fronte e Mia sorride nel sonno come se avesse riconosciuto Harry.
Possibile che una bambina riconosca il proprio padre che non  ha mai visto??
A quanto pare si.
Lo accompagno lungo il corridoio fino alla porta dell'ingresso.
Si gira e mi guarda attentamente.
«È stato bello rivederti» sussurra avvicinandosi a me.
Siamo davanti alla porta e deve andare via perché lo hanno chiamato a lavoro.
Ci stiamo salutando ma sembra un'altro addio.
Ed è così perché io e lui non ci rivedremo più e questa volta è vero.
Non tornerò indietro, ho sofferto abbastanza e sono stanca.
«Anche per me» dico solamente guardandolo mentre lentamente e con cautela si avvicina al mio viso.
«Posso chiederti un favore Jas..??» sussurra posando la sua fronte contro la mia.
Il mio respiro accelera per la troppa vicinanza che non provavo da tanto tempo.
Lentamente annuisco e lui sorride prima di attaccarsi alle mie labbra e iniziare a muovere con cautela la sua bocca sopra la mia.
Le sue mani raggiungono le mie guance che si stanno pagando a causa delle mie lacrime.
Aspettavo questo momento da circa un anno e non posso crederci che sto sentendo di nuovo il suo sapore.
Ci stacchiamo entrambi con il fiato corto.
Apro lentamente gli occhi che avevo chiuso durante il contatto.
«Harry io.. Non voglio più soffrire..» dico riprendendo fiato.
«È la seconda volta che ti dico addio» sussurro guardando quegli occhi che ogni volta mi facevano perdere la testa.
Anche adesso é così, ma dobbiamo andare avanti.
Lui avrà sicuramente una ragazza e io devo continuare la mia solita vita con mia figlia, anche se la cosa migliore sarebbe dirgli che è padre ma complicherebbe le cose e basta.
«Ti lascerò in pace.. Volevo solo avere questo bacio per ricordarmi che non eri un sogno» dice solamente prima di lasciarmi un bacio sulla fronte e girarsi lentamente.
Mi fa un piccolo sorriso prima i uscire dal mio appartamento.
Neanche due secondi dopo Ariel entra dalla porta e mi guarda preoccupata.
Le mie guance sono ancora umide dalle lacrime e il mio sguardo perso nel vuoto.
«Jas??» chiede diffidente prima che il mio guardo si sposti sul suo corpo.
«Io.. Sto bene..» sussurro girandomi e andando in camera per controllare mia figlia.
È lei la mia priorità adesso..

PROV. HARRY
Scendo velocemente le due rampe di scale fino ad arrivare al piano terra.
Apro con forza la porta di quella palazzina che mi sta soffocando.
Lei è andata avanti e devo farlo anche io.
Probabilmente avrà un ragazzo che la tratta bene e meglio di me.
Forze ha trovato il ragazzo giusto che non è suo fratello come me.
Devo dimenticarla.
In qualche modo, anche se sarà difficile, devo dimenticarla.
Le lacrime in un attimo si accumulano nei miei occhi e quasi mi vergogno di farmi vedere così.
Sono un uomo e come tale non dovrei nemmeno piangere per una stronzata del genere.
In fondo è soltanto una ragazza anche se era l'amore della mia vita ma la vita va avanti.
Non posso essere sempre legato al passato.
Non posso sempre essere legato a lei.
Cammino velocemente senza nemmeno guardare dove sto andando e arrivo in una zona della città che non avevo mai visto e di cui non avevo mai sentito parlare.
Sbatto più volte gli occhi come se fossi stato appena svegliato da un trans.
Mi guardo intorno e cammino verso un'insegna che vedo illuminarsi dalla mia postazione.
Dopo un po' mi fermo davanti ad un bar a cui apparteneva l'insegna.
Senza pensarci due volte entro e vado dritto al bancone dove c'è una ragazza dai capelli blu e viola che mi sta fissando.
«Ti sei perso tesoro??» chiede con aria seducente la tipa mentre io mi siedo davanti a lei.
«No.» rispondo duramente fissandola con rabbia.
«Cosa ti porto??» chiede cambiando argomento.
«Quello che vuoi, qualcosa di forte» borbotto guardando un po' il locale e le persone all'interno.
Davvero disgustoso direi.
Si vede da lontano un miglio che qui ci va della gente di merda.
Ma adesso non mi interessa voglio solo dimenticare i miei problemi.
Voglio dimenticarmi chi sono.
La ragazza velocemente mi passa un bicchierino con un liquido scuro dentro.
Non faccio domande e lo prendo buttando giù la bibita.
La mia gola brucia a contatto con l'alcool e chiudo gli occhi per il forte gusto che ha.
Quello sarà uno di una serie di altri bicchieri.

Impossible Love 2 ||H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora