Canzoni del capitolo:
- 9 crimes - David Rise
- Quite Miss Home - James Arthur
L'autunno sta per finire. E L'inverno è alle porte, ormai. Iniziano a cadere i primi fiocchi e l'aria diventa sempre più fredda e rigida.
Non sono abituata a queste fredde temperature che ci sono, qui, in Polonia. Non è un freddo normale.
Certo, se avessi dormito dentro una casa calda e accogliente, dentro, un letto caldo e soffice, non avrei avuto niente da ridire. Passare la notte dentro la baracca, è diventato insostenibile. Il freddo ti gela persino le ossa.
Non indossiamo niente di pesante solo questa tunica a righe di stoffa leggera. E non abbiamo niente con cui coprirci, se una coperta strappata e consumata.
Per scaldarci a vicenda , dobbiamo ammucchiarci e dormire vicine. Una accanto all'altra. Per me è scomodissimo, ma è meglio di nulla.
Domani sarei tornata nel Kanada, almeno li non avrei patito il freddo, in confronto alle donne che lavoravano ai lavori forzati. Mi giro su un fianco, quando sento la voce di Rachel:
«Ehy... Miriam. Sei sveglia? »
«Si » sussurro.
Rachel cerca di avvicinarsi,facendosi largo tra i corpi umani che ci dividono. Quando siamo l'una accanto all'altra, ci scambiamo un sorriso.
«È da molto che non parliamo. Ti trovo bene. È un onore parlare con una privilegiata. » Rido, ma non troppo forte.
« Scema. Lavorare nel Kanada avrà molti privilegi è vero... ma sei sempre un prigioniero. A parte gli scherzi... voi come state? Tu e Lèa.... »
«Stiamo bene, per ora. Viviamo alla giornata, non sapendo se arriveremo a domani. Invece.. tu? Come ti trovi lì? »
«Bene... credo. Ho conosciuto una ragazza si chiama Lucie. Sai, è francese anche lei. È molto simpatica e gentile. » Rachel sorride.
La guardo attentamente. Ha un'aria strana. Non capisco il motivo. Forse sarà la stanchezza. Ma io e lei ci conosciamo da quando eravamo nelle rispettive carrozzine. È come un libro aperto per me, come io lo sono per lei.
«Ti ho vista l'altra volta. I lividi.... chi ti ha ridotto così? » mi chiede.
Non rispondo. Cerco di dimenticare quello che mi è successo. Ma so di non incantare Rachel, anche se avrei negato, non ci sarebbe mai cascata.
La guardo. Rachel mi fissa in attesa di una risposta. « Beh, qualunque cosa sia successo. Adesso sei viva. È questo quello che conta »
Le sorrido e l'abbraccio. Sono fortunata ad averla qui. Anche se non lo avrei prefeito. Rachel rispetta la mia privacy, non insiste e chiude il discorso.
« Certe volte, ripenso alla nostra vecchia vita. La notte sogno di potermi risvegliare nella mia camera. E andare in giro per Parigi. Anche senza uno scopo. Voglio passeggiare. Come una persona libera. Non mi ricordo niente. L'aria, i rumori, i parchi in cui ci fermavamo a giocare da bambine... non ricordo niente. Secondo te... rivedremo mai Parigi? »
«Certo che la rivedremo. » dico, senza pensarci « Hai mai pensato al nostro futuro? Mi avevi detto anche cosa volevi fare da grande »
«Io.. io non mi ricordo » sussurra, con un filo di voce.
«Sì che ti ricordi. Volevi vedere il mondo e....» non finisco la frase che Rachel mi precede « ...Diventare una stilista. Come Coco Channel. »
« Sì. Mi piacevano tanto i tuoi vestiti. Invece, io, quando la guerra sarà finita, terminerò gli studi. Riprenderò a studiare. Voglio diventare una maestra. Per poter insegnare alle generazioni future, i valori della vita e ciò che a da offrirti e quando c'è di più bello e caro in essa »
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Breath Of Life| Louis Tomlinson
Fanfiction[ COMPLETA] " Ci si innamora non trovando la persona perfetta, ma vedendo perfetta una persona imperfetta. " Anno: 1942 Miriam è un'adolescente ebrea che vive a Parigi. È una ragazza solare e piena di vita, nonostante le leggi razziali non r...