" Non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo "
27 Gennaio giornata della memoria
Canzoni del capitolo :
• I'm into you - Jennifer Lopez
• Clouds - One Direction
Sono scioccata.
Rimango seduta immobile. Philipp scaraventa quello che c'è sulla scrivania, per terra e da un calcio alla sedia.
Resto zitta. Ha lo sguardo abbassato e respira pesantemente. Le sue mani sono appoggiate sul tavolo. Per un'attimo ho l'impressione che si sia scordato della mia presenza.
Resta in quella posizione e va in camera e quando richiude la porta la sbatte.
Ma cosa gli è preso?
Mi alzo e rimetto in ordine quel macello. Mentre raccolgo, noto i fogli con i numeri. Ne prendo uno. Vedo una lista di numeri elencati in fila. Passo la mano sopra di essi. Uno di loro, potrebbe essere mio padre.
Porto il foglio contro il petto. Senza l'aiuto di Jacob o di qualcuno non so come avrei potuto ritrovarlo.
Sento le lacrime uscire. Devo rassegnarmi all'idea di rivederlo. Di riabbracciarlo. Di dirgli quanto gli volevo bene, e quanto sia stato il papà migliore del mondo.Nella mia mente ho sempre l'immagine di noi. Della mia famiglia. Accra mi sembra assurdo tutto questo. Che stia accadendo tutto ciò.
« Che stai facendo? » sento la voce di Philipp. Era uscito dalla camera.
Alzo lo sguardo. Mi asciugo in fretta le lacrime. Non volevo che mi veda in questo stato.
Philipp viene verso di me e mi leva il foglio dalle mani. Lo rimette a posto insieme agli altri.« Che cosa ci facevi con questi in mano? » era arrabbiato. Sento il suo sguardo su di me, ma non ho il coraggio di guardarlo, finché non mistrattona con forza.
« Avanti, rispondi! » tuona.
Ne ho abbastanza. Ne ho abbastanza di subire queste angherie. Non mi importa se mi avrebbe picchiata.
« Smettila di urlare! Non ti sopporto più! Se sei arrabbiato, vatti a sfogare con qualcun'altro. Non stavo facendo niente, se è questo che vuoi sapere. Adesso puoi anche picchiarmi, perchè tanto a me non importa più niente. E sai una cosa? Puoi anche rispedirmi al campo. » detto questo me ne vado in camera e chiudo a chiave la porta.
Mi butto sul letto. Perchè mi doveva trattare così? Non ne ha il diritto.
« Jüdin, apri la porta! »
« No! Lasciami in pace! »
« Jüdin apri immediatamente! »
« Vattene! »
« Apri, o la butto giù! »
Mi alzo e vado ad aprirgli. Lo vedo calmo, o almeno cercava di esserlo.
« Và bene. Mi dispiace di averti tratta così, ma sai, per me, questa mattina non è stata una delle migliori. »
« Cosa è successo? » cerco di essere comprensiva.
« Nulla. Complicazioni. » mi sorride. Va verso la scrivania. Mi sorprende come abbia riacquistato l'autocontrollo.
« Tu, invece? Come hai passato la mattinata? »
« Beh ho riordinato la stanza. » e sono uscita.
« Avrei voluto farti compagnia, ma sono molto impegnato ultimamente. »
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Breath Of Life| Louis Tomlinson
Fanfiction[ COMPLETA] " Ci si innamora non trovando la persona perfetta, ma vedendo perfetta una persona imperfetta. " Anno: 1942 Miriam è un'adolescente ebrea che vive a Parigi. È una ragazza solare e piena di vita, nonostante le leggi razziali non r...