Canzoni del capitolo:
- Hoobstank - The reason
- Moster - Skillet
Non appena torniamo al campo, lui mi leva la benda e con uno sguardo malevolo mi guarda negli occhi.
« Se racconterai a qualcuno ciò che hai visto oggi, giuro che ti pentirai di essere nata. Sono stato abbastanza chiaro? »
Annuisco in silenzio. Non riesco ancora a crederci di essere stata fuori da quell'inferno.
« Ora vai. Ci rincontreremo molto presto. » dice, lui.
Prima di lasciarmi andare, mi prende le mani e le accarezza contro le sue. Non so se in futuro si sarebbe pentito di quello che mi aveva fatto. Ma, in questi istanti, mi stava regalando la vista del suo dolce sorriso. Non posso non pensare a quanto sia stupendo.
ma che follie penso?!
Idiota. Lui è un perfetto idiota. Lascio immediatamente le sue mani ed esco dalla baracca, lasciandomelo alle spalle.
Tornata nel Kanada, riprendo a lavorare. Sono ancora tutta eccitata. Non so neppure io, come faccio a nascondere l'euforia che è in me.
L'unica che si accorge del mio umore è Lucie.
« Come mai hai quell'espressione così sorridente? » domanda, con un sussurro incuriosito.
Faccio spallucce, come per sminuire l'evidenza. Do un respiro profondo; devo calmarmi e fingere che niente sia mai accaduto.
« No. Ti sbagli. È solo una tua impressione. »
Lucie alza le sopracciglia. Naturalmente non mi crede.
« Non è vero. È successo qualcosa, ma non me lo vuoi dire. Giusto? »
Sospiro dicendo un "mi dispiace"dandole conferma di ciò che ho appena detto.
Lucie mi tranquillizza, sfiorandomi il braccio.
Devo stare più attenta d'ora in avanti. Sono costretta a trattenermi tutto dentro.
Sarà una sfida dura da vincere.
***
Non c'è mai fine al peggio. Non sono passati neanche due giorni che lui mi aveva richiamato a sé.
Mi guarda intensamente, esaminandomi dalla testa ai piedi girandomi intorno come un falco nel pieno della caccia. Sento i suoi occhi addosso sulla mia pelle. Mi procura un leggero brivido
« Bene... »
Si ferma davanti a me accarezzandomi i capelli. Ghigna soddisfatto, alzandomi il viso con l'indice.
« Davvero molto bene... »
Si avvicina ancora di più, cingendo i miei fianchi con un braccio e iniziando ad accarezzarmi lascivamente la mia guancia.
« Jüdin sei davvero molto brava . »
I miei occhi si accendo di ira, perché costretti al silenzio. Lui si allontana lievemente da me con un sorriso vittorioso stampato in volto.
Le sue labbra si posano sulla mia guancia donandomi, dei piccoli e innocenti baci. Le sue mani mi palpano il sedere. In un attimo, mi toglie la camicetta e il reggiseno.
« Dio, Jüdin, non mi ricordavo di quanto il tuo corpo fosse eccitante... Ho voglia di divorarti, ho voglia di farti mia adesso. Ma penso a quanto sarebbe disgustoso. » dice, facendo una smorfia di disgusto.
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Breath Of Life| Louis Tomlinson
Fanfiction[ COMPLETA] " Ci si innamora non trovando la persona perfetta, ma vedendo perfetta una persona imperfetta. " Anno: 1942 Miriam è un'adolescente ebrea che vive a Parigi. È una ragazza solare e piena di vita, nonostante le leggi razziali non r...