Capitolo 78

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Canzoni per il capitolo :

Avicii - You be love ft Roul Raffoul

Castle Of Glass - Linkin Park

Scendiamo le scale e vado verso lla porta, finché, Philipp non mi chiama:

« Jüdin, non di là. » mi giro confusa. Lui con la testa mi fa cenno di andare verso il retro. Senza dire niente lo seguo e quando siamo fuori, non credo ai miei occhi.

« Una macchina? » dico, sbalordita.

« Ti piace? È mia. »

« È stupenda! Dobbiamo salirci? »

« Beh, certo. Vorresti rimanere qui a fissarla? » Sghignazza.

Arrosisco. Che domanda scema.

« È che non sono mai salita su un auto. »

« C'è la prima volta per qualsiasi cosa, Jüdin. Però devo chiederti di andare di dietro... dentro al portabagagli. Dobbiamo attraversare il cancello principale. »

« Va bene. » Philipp apre il cofano. « Non c'è il rischio che, qualcuno, potrebbe controllare? »

« Non mi hanno mai controllato, prima. Perchè lo dovrebbero fare questa sera? »

« C'è sempre una prima volta per tutto. » dico, infine, facendogli un occhiataccia e mettendomi dentro il portabagagli.

« Come sei pessimista. Vedrai, non appena usciremo, ti faccio uscire. » chiude, il cofano.

Sento il motore prendere vita e la macchina muoversi. Siamo già in marcia. Al cancello principale, ha detto. Quindi, dovevamo uscire da Auschwitz?

Oh signore. Non sono mai uscita da questo inferno... La radura, forse, non contava. Però era una cosa eccitante e allo stesso tempo pericolosa.
All'improvviso sento delle voci fuori... in tedesco.

Deduco che siamo arrivati al cancello principale. Cerco di non fare il minimo rumore. Il mio respiro si faceva pesante e sentivo il cuore accelerare. Tremo. E se mi scoprono?

Oddio...

In quel momento, la macchina riparte. Ora, siamo fuori pericolo. Spero. Si stava scomodi qui dietro. Sento la schiena a pezzi e le gambe indolenzite. Bel modo di incominciare una festa.
La macchina si ferma e, finalmente, Philipp apre di nuovo il cofano.

« Tutto bene? »

« Sì. »

« Vieni ti aiuto. » mi da una mano ad uscire. Mi stiracchio la schiena. Osservo il paesaggio. Siamo in aperta campagna circondati da campi di grano e nell'oscurità più assoluta.

« Siamo fuori? »

« Non esattamente. Siamo fuori da Auschwitz, certo. Ma più in là c'è un posto di blocco. Sai, ogni perimetro che circonda il campo, si trova un posto di blocco. Passati quelli, sei completamente fuori. »

« Ed lì che dobbiamo andare? » chiedo, entusiasta.

« No. Ora vedrai. »

Salgo sul posto del passeggero e ripartiamo. Il mio primo viaggio in macchina. Non pesavo di poter provare così tante emozioni tutte insieme. Apro il finestrino. Il vento mi accarezza il viso. Non era paragonabile a quando andavo in bici. Chiudo gli occhi, per assaporare a pieno questo momento.

Philipp d'un tratto si ferma. « Che succede? » domando.

Allunga il braccio verso i sedili posteriori e prende un foulard. « Tieni. Mettilo per coprirti i capelli. » faccio come dice.

Breath Of Life| Louis Tomlinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora