Canzoni del capitolo:
• Moster - Skillet
• In the end - Linkin Park
L'orologio segna le dieci esatte del mattino.
Non ho aspettato altro che questo momento. Finalmente lo avrei incontrato; muoio dalla curiosità di sapere chi sia il mio angelo.
Con coraggio, mi alzo e prima di allontanarmi, qualcuno mi ha preso la mano. Mi volto e vedo Lucie sorridermi.
Vado verso Gerdrude: la Kapò. Le chiedo se ho il permesso di andare in bagno.
Gerdrude mi guarda con attenzione. Dopo un'attesa di pochi secondi annuisce.
Esco dal magazzino. Cerco di non dare nell' occhio per via del mio entusiasmo. Le gambe diventano di piombo. Ad ogni passo si fanno sempre più pesanti. Mi capita, a volte, quando sono tesa.
Il cuore mi batte forte al solo pensiero.
Cammino piano. Se mi scoprono che sarà stato tutta vano.Un pensiero che mi lascia perplessa ma con un senso di gioia addosso, è scoprire se il mio angelo custode sia Simon.
Lo spero con tutto il cuore. Sono trascorsi ormai due mesi, da quando ci siamo visti l'ultima volta.
Se così sia, avrei avuto sue notizie e avrei saputo anche di mio padre.
Aumento il passo. Voglio arrivare il più presto possibile.
Il mio entusiasmo si spegne quando, girato l'angolo, qualcuno mi blocca la strada.Guardo gli occhi di questa persona. I suoi occhi... così freddi e gelidi. E il suo profumo di menta e tabacco. Lo riconoscerei a chilometri di distanza.
Con tutte le persone possibili, dovevo incontrare proprio lui?
« Dove vai così di corsa, ebrea? »
« Io stavo andando in bagno, Herr Kommandant. » rispondo, prontamente. Devo apparire il più convincente possibile.
Lui mi scruta, come un lupo guardava la sua preda, avvicinandosi. Non mi staccava gli occhi di dosso. Poi si ferma davanti a me. Vedo un mezzo sorriso comparirgli sul volto.
« Seguimi. » mi ordina.
Non voglio. Ma devo farlo. Per colpa sua non avrei incontrato Simon. Adesso lo odio ancora di più per questo.
Lo seguo in silenzio, con lo sguardo rivolto verso il basso.
Mi conduce quello che sembra essere un ufficio. Si versa del liquore nel bicchiere e inizia a berlo tutto d'un fiato. Poi si appoggia sulla scrivania.
Il suo sguardo non mi piace per niente.« Allora, te lo chiedo un'altra volta: dove stavi andando? »
« In bagno, Herr Kommandant. »
Si avvicina e mi tocca la guancia. Rimaniamo in silenzio. Per un attimo il mio cuore manca di un battito. Questi attimi sembrano non finire mai.
« È tipico della tua razza, mentire. » dice con una nota di rabbia. « Voi ebrei non fate altro che mentire ed imbrogliare. Te lo ripeto per l'ultima volta: dove stavi andando? »
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Breath Of Life| Louis Tomlinson
Fanfiction[ COMPLETA] " Ci si innamora non trovando la persona perfetta, ma vedendo perfetta una persona imperfetta. " Anno: 1942 Miriam è un'adolescente ebrea che vive a Parigi. È una ragazza solare e piena di vita, nonostante le leggi razziali non r...