Capitolo 63

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Canzoni per il capitolo :

• Without - Years & Years

• wRoNg - Zayn

Il giorno dopo, mi alzo tutta indolenzita. Non ero abituata a dormire sul divano, però era sempre meglio che stare nella cuccetta. Philipp si era alzato presto ed era già vestito e nel frattempo  aveva ordinato a Bruno di portarci la colazione.
Mi dispiaceva vedere Bruno, farci da cameriere. Non sono abituata a questo tipo di lusso. Mi piace di più poter fare le cose da sola.

E  poi, era bello svegliarsi la mattina e preparare la colazione in coppia. Lo trovo romantico. Vado in camera per controllare se i bambini stessero ancora dormendo. Apro la porta e li vedo ancora che sono nel mondo dei sogni. Li lascio dormire.
Io e Philipp ci sediamo, lui beve un caffè e io spalmo la marmellata sulle fette biscottate.

« Dovremo lasciare anche qualcosa per i bambini. »

Mi risponde con un sussulto. Guardo l'orologio, fra non molto dovevo scappare, per tornare nel Kanada. Se io dovrò andare via, chi penserà ai bambini? 

« Oggi hai da fare?

« Che hai in mente? »  mi dice, dubbioso.  Philipp non era stupido e aveva capito, in qualche modo, che cosa volevo.

« Mi chiedevo, see non avevi niente da fare... »

« No. La risposta è no. Ho già capito che cosa dovrei fare. Io non faccio il baby-sitter. »

Come pensavo. Faccio uno sguardo molto seducente. « Neanche se ti dicessi che stasera, resterò di nuovo a dormire qui e magari... » gli lascio intendere.

« Secondo te, sono tanto idiota da cascarci? » 

Allora cambio strategia.
Mi alzo e vado verso di lui. Mi metto seduta, sulle sue gambe. Adesso eravamo faccia a faccia. Lui resta sulla difenisiva. Incomincio a baciarlo sul collo. Alle prime lui non reagisce, poi il suo respiro si fa sempre più irregolare.
Ma questo non basta. Quindi vado oltre.
La mia mano scende giù, verso la patta dei pantaloni. E incomincio a massaggiare piano, piano.

Philipp trattiene i gemiti. Fra non molto avrebbe ceduto. Era solo questione di tempo.

« E adesso? »

« N... n-no » asima.

Lo bacio mentre tiro giù la zip e infilo la mano dentro ai pantaloni. Sento il suo membro gonfio. Lo massaggio un altro po, prima di passare alla fase successiva.

« E adesso? »

« Sì... »

« Davvero? Baderai a loro? »

« S-sì... » geme.

Tolgo immediatamente la mano. È stato troppo facile. Lo bacio sulla guancia. « Grazie. Lo sapevo che potevo contare su di te! » esclamo, sprigionando felicità da tutti i pori.

« Cosa? Aspetta! »

Mi avvio verso la porta e la apro, ma lui la chiude immediatamente.

« Non ho detto di sì! »

« Sì, lo hai detto. »

« Ma io... » gli do un bacio a stampo.

« Tornerò stasera per vedere come stanno. Mi raccomando, comportati bene. » assicuro.

« Sì come no, anzi lo sai cosa faccio?  Credo che li manderò nella camera a gas. Eh già, penso proprio che lo farò.  » dice, pensiero.

Alzo gli occhi al cielo e scuoto la testa. Non lo prendo in parola. So che non lo avrebbe mai fatto.

Breath Of Life| Louis Tomlinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora