capitolo 43

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Niall's pov.

"si quelli vanno bene, tre" risposi.
"basta così?" chiese la commessa. "apposto così" rispondi ancora.

presi dei pasticcini alla pasticceria affianco alla casa di Asia. Le vengano strane voglie a quella la. sorrisi pensando alla dolcezza di quella ragazza, tempo che è timida tempo che è di una scemenza pazzesca.

La cameriera sulla quarantina ricambiò il mio sorriso, pensava che fosse per lei invece stavo solamente pensando a Asia. che scemenza. la mia fragorosa risata risuonò in tutto il locale.
"arrivederci" dissi prendendo il pacco con i pasticcini dentro.

tornai a casa e tutti erano seduti sul divano e guardavano un punto preciso, poi delle risate rinominarono nei miei orecchi. appena videro ciò che avevo in mano corsero tutti verso di me.
"quello alla crema è mio" sorrisi.
"no Liam è mio" parlò Louis.
"calmi c'è n'è tre di ogni tipo!" risi.

Harry pronunciò qualcosa di incomprensibile, "Harold prima ingoia poi parli" sorrisi. Lui annuì.
"allora" deglutì. "stavo dicendo, Lou cos'hai? non hai toccato nemmeno un dolcetto, non è da te.." rivolge lo sguardo verso Lou e gli sorride.

Harry's pov.

il comportamento di Louis è strano,
è assente, silenzioso, e poi non ha toccato nemmeno un dolcetto!
"che hai Lou?" mi avvicino a lui.
"che è successo?" tendo un po la testa di lato, e gli sorrido.

"niente Harold, sto bene" risponde, cercando di convincere più se stesso che me.

lo guardo, male direi. "Harry sto bene davvero".

Non lo stresso molto, giro i tacchi e torno a sedermi accanto ad Asia, prima o poi sputerà il rospo penso, ..spero.

"Niall grazie per i dolcetti" sorrise Asia. Niall ricambiò il sorriso e le accarezzò la guancia, "tranquilla avevo fame anch'io" ecco il solito buffone. E, come al solito, la fragorosa risata di Niall rimbombò nelle quattro mura della casa. Anche noi scoppiammo a ridere, d'altronde sentendo la risata di Niall è praticamente impossibile non farlo.

Asia's pov.

Con la punta dell'occhio vedo Louis scattare verso di noi.
"devo parlarvi ragazzi."
Il suo viso non prometteva niente di buono, era pallido, e impaurito? era impossibile decifrarlo, di solito riuscivo a capire cosa lo turbava, ma ora no.
Rivolgo una sguardo furtivo a Liam, lui fa spallucce, è all'oscuro anche lui.

"dicci tommo" gli sorride Liam.
Louis sembra ricambiare, leggermente,
prende un respiro, poi un altro, e un'altro ancora. Lo incito, almeno ci provo, ma sembra più difficile del solito.

"qualche giorno fa sono andato a fare un controllo, all'inizio sembrava che tutto andasse per il meglio, ma poi" deglutì. L'ansia stava cominciando a farsi sentire, le mie mani fredde tremavano.
"mi disse che dovevo fare delle analisi più importanti, come dire, più sicure" gesticolava, era nervoso.
Annuimmo tutti. Tremava come un pazzo, era un altra persona. "Lou tranquillo continua". sospirai.
lui annuì e respirò. "dopo aver fatto tutti questi accertamenti, sono andato dal medico curante per farglielo vedere" sospirò ancora. "lui sorrise leggendo gli analisi, quando arrivò all'ultimo foglio, le sue labbra si chiusero il una linea dura, mi disse che doveva parlarmi, però prima si doveva accertare, io gli diedi la liberatoria di chiamarmi quando voleva, due giorni dopo mi arrivò una chiamata dall'ospedale, mi dissero che avevo una malattia" dai suoi ghiacci scesero lacrimoni. "per la precisione un cancro, ai polmoni, dicano così, voi tranquilli, io sto bene non preoccupatevi per me, non è grave, l'abbiamo scoperto ora per fortuna, ci sono alte possibilità che io possa guarire, ma c'è anche possibilità che io non ce la faccia".

{.}

Sono tornata, avevo detto che avrei aggiornato ieri ma ho scassato il caricatore del telefono e l'ho ricomprato stamani, ed ecco qua il capitolo.
Se ci sono errori di battitura fatemelo sapere. buona giornata.
Asia.

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