Capitolo 62

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"A volte bisogna farsi dire tutto perché, da un pretesto stupido, possiamo conoscere mille indicibili verità." -Leonardo Pieraccioni.

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Asia's pov.

"Eccolo la". Indicai con un braccio la macchina di mio fratello, e la mossi per salutarlo.
Lui fece lo stesso venendomi incontro.

Mi strinse a me strusciando la sua anni sulla mia schiena. "Mi sei mancata stronza" sorrisi stringendolo ancora di più.

"Anche tu" mi staccai dal suo petto caldo lasciandogli un bacio sulla guancia.
"Bro" Zayn diede il cinque ad Harry ed io osservai la scena sorridendo leggermente.

"Gli altri?" Chiesi. Mio fratello portò lo sguardo su di me. "Ah a proposito, Liam si è trasferito". A quelle parole rattristai. Come trasferito?

"E dov'è andato?" Chiesi quasi in un sussurro. "È andato a New York" portai lo sguardo su di lui davvero incredula. Da Londra a New York?

"E come mai?" Chiesi ancora. Lui alzò le spalle. "Voleva cambiare aria e siccome Ruth abita lì da qualche anno ormai ha deciso di andare da lei". Ruth è la sorella di Liam. Annuii senza dire nient'altro.

Guardai Harry che per tutto questo tempo era rimasto fermo immobile a fissarci senza dire nulla.

Ci rimasi veramente male dato che Liam era stato il mio migliore amico, poi non mi avvertì neanche.

"Su andiamo, le sorprese non sono finite qui". Mi fece segno di seguirlo verso la macchina, e senza proferire più parola, feci come disse.

Appena parcheggiò nel vialetto della mia vecchia casa mi venne il magone.
Cavolo com'è bello tornare qua.

Harry suonò al cancello accanto, e subito dopo due secondi esso si aprì.

Una ragazza dai capelli lilla uscì dal portone e si fiondò nelle braccia del riccio. Lui le accarezzò la schiena sorridendo.

"Bentornato fratellino". Si staccarono e Harry posò un bacio sulla guancia di Gem.

Com'erano carini!

Mi tornarono in mente le immagini di quando scoprii che i miei genitori erano stati uccisi dal padre di Harry.

Flashback.

Misi la chiave nella serratura, tentennai un po' ma la aprii. Zayn appena sentì la chiave si girò verso di me, e mi sorride leggermente. "Ehilà.." La sua voce era appena udibile, lo sentii solo grazie al poco rumore che era presente in casa. Gli sorrisi di rimando. Sempre leggermente.

"Allora mi spieghi che è successo?" Provai a incitarlo dopo svariati minuti di silenzio. Lui sospirò.

"Vieni andiamo di la.." Annuii. Lo seguii fino in salotto, sempre in silenzio, sembravamo due estranei non più fratello e sorella. "Siediti, vieni qui vicino a me" picchiettò il posto sul divano accanto a lui. Feci come chiesto e mi accomodai vicino a lui.

"Sai mamma e papà, il giorno dell'incidente, prima che accadesse tutto ciò, erano andati al centro commerciale" disse, e annuii. "Zayn so come sono morti mamma e papà ma che c'entrano loro?" Chiesi. Lui sospirò, pesantemente.

"Asia..i nostri genitori non hanno fatto un incidente.." Una lacrima scivolò da suoi occhi, arrivando fino alle sue labbra. "E che è successo?" "Desmond.. lui li ha uccisi" ero immobile sul divano.

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