capitolo 46

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È così sbagliato ciò che è successo, così sbagliato ma così voluto, e me ne sento così in colpa, non ne necessitavo insomma non mi manca niente, ho un ragazzo perfetto e lo amo, almeno credo, non so perché ho fatto ciò che ho fatto ma mi sentivo di farlo, avete presente quando sapete che una cosa è tremendamente sbagliata ma la fate comunque consapevoli del fatto che state sbagliando? ecco.

mi volto verso la mia destra, "vado in bagno". Avverto il ragazzo al mio fianco. "io in cucina". risponde.

È freddo, come io d'altronde, non ne capisco le motivazioni, cioè, lui non dovrebbe saperlo, e non lo sa perché sennò avrebbe fatto una scenata di già, e questo è strano.

Abbasso la tuta che indosso e faccio i miei bisogni, mi lavo le mani, e torno sul divano.
Harry's pov.

La sento distaccata, eppure non penso che lei sappia cosa è successo l'altra mattina, anzi ne sono sicuro, sennò sarebbe uscita pazza.

prendo una mela e torno sul divano, mi sento così in colpa, mi sento uno stupido, la guardo dallo stipite della porta e capisco cosa sto perdendo.

Io la amo, credo.

Prima o poi dovrò dirglielo perché so che verrà fuori, in un modo o in un altro. Per il momento decido di non farlo. Mi siedo accanto a lei sul divano del suo salotto e avvolgo un braccio intorno alle sue spalle, lei si avvicina a me sempre con cautela, come se avesse paura, e si sentisse in colpa, i suoi occhi sono più scuri, non sono più quel verde intenso che tanto amo, sono più insicuri.

Ma insicura di cosa? di me?

Se solo sapesse cosa ho fatto, solo al pensiero qualcosa dentro al mio petto arde, ma è come se quel male lo stessi cercando, sempre di più.

"Buonanotte piccola" sospiro.
Poso le mie labbra sulle sue in un leggero e casto bacio. Quelli che durano un secondo ma che significano più di quanto si possa immaginare.

Esco da casa Malik, sorpasso il cancello ed entro in casa mia. È tutto buio, e immagini di me che rincorrevo la bionda di fanno spazio nella mia mente. Le scacciò velocemente e salgo le scale.

Mia madre già dorme, la porta della sua camera è socchiusa, e posso sentire i suoi respiri pesanti.

Entro in camera mia e veloce mi vesto, entro sotto le coperte, ed è lì, quando sei solo, al buio, che tutti i pensieri si ammassano nella tua mente.

Mi sento così stupido per ciò che ho fatto, ho una ragazza così bella, in gamba, e ora? non so più nemmeno io cosa voglio. Ho cambiato un disastro, ma l'ho fatto di mia volontà.

sapevo che era un errore rincorrerla per le scale.

Eppure, l'ho fatto, l'ho fermata, l'ho sbattuta contro il muro e mi sono fatto fare un pompino. Ecco la mia finezza.
Ma insomma, è la verità.

mi giro verso la grande finestra in cui vedo la camera della mia ragazza.

Sorrido al suo riflesso.

È seduta sul letto con il capo chino rivolto verso lo schermo del suo IPhone.

Entro su whatsapp e vado diretto sul suo profilo. Sono le 24.37 e lei è online. Appena vedo 'ultimo accesso alle 24.37' volto la testa e la vedo riporre il telefono sopra il comodino, e si mette sotto le coperte.

La vedo riprendere il suo telefono di scatto, e dopo il mio si illumina.

Asietta: 'dobbiamo parlare, è urgente'

L'ansia si faceva sentire, la paura che avesse scoperto tutto prendeva possesso di me stesso, la paura di perderla bruciava contro il mio povero petto.

{.}

Scusate ma non posso trattenermi più di tanto, scusate gli errori, spero che il capitolo sia di vostro gradimento e alla prossima.

Asia.

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