"Da dove comincio?"
"Dal principio"
Cominciò a camminare, io lo seguii con lo sguardo fino a quando non si fermò sulla riva del fiume.
Gli andai accanto e cominciai a torturarmi le mani per nervosismo creato da quel silenzio.
"E' iniziato tutto dopo la morte di mia madre, ti avevo già detto che mio padre cominciò a bere e cominciò pure ad ignorarmi, era come se vivessi da solo ed in un certo senso non mi dispiaceva, avevo i miei spazi e potevo fare tutto quello che volevo"-Fece una pausa per sedersi a terra e fece cenno di sedermi accanto a lui-"Fu un periodo molto buio della mia vita, soprattutto quando entrai al liceo, feci le conoscenze sbagliate ed entrai in un brutto giro"
"Intendi una gang?"
Le parole uscirono dalla mia bocca velocemente, come se anche loro fossero curiose di sapere quella storia.
"Esatto, ecco uno dei motivi per cui ero popolare a scuola, tutti mi rispettavano perché avevano paura"
Genn continuava a guardare il fiume davanti a se, come se mentre parlava le immagini del passato si specchiassero sulle acque del Tamigi.
"Che facevate in questa gang?"
"Spacciavamo"
Quelle parole andarono dritte verso il mio petto e lo colpirono senza pietà.
Rimasi senza parole.
"T-tu..."
Tentai di dire qualcosa ma era impossibile, avevo tante domande in testa ma non riuscivo ad esprimermi.
Lui si voltò e incastonò i suoi splendenti occhi blu nei miei.
Da vicino le sue occhiaie erano molto più pronunciate.
"So cosa stai pensando Julie"
Chiusi gli occhi e respirai profondamente, cercai in tutti i modi di riprendermi.
"Facevate altro oltre lo spaccio?"
"Alcuni di noi vennero ingaggiati da una banda molto grossa per fare i loro lavoretti sporchi"
"Che tipo di lavori sporchi?"
Anche il mio respiro cominciò a tremare mentre i suoi occhi tornarono a fissare il vuoto.
A quel punto capii senza che lui aprisse bocca.
Mi alzai da terra e cominciai a camminare verso la caffetteria.
"Julie, aspetta"-Urlò Genn.
Corse verso di me e la sua mano gelida prese il mio polso.
"Lasciami"
Mi voltai verso di lui e mi dimenai, cercando di farmi lasciare il polso.
Genn cominciò a stringere la presa ed un gemito di dolore uscì dalla mia bocca."Come hai potuto?"-Dissi mentre le lacrime scendevano sul mio viso.
"Sei tu che hai voluto sapere questa storia"
"Hai ucciso delle persone Genn"
"Non avevo scelta, avrebbero ucciso me"-Disse a denti stretti
"Potevi evitare di entrare nel giro"
"Dovevo pur vivere di qualche cosa, a quest'ora sarei sotto un ponte"
Guadai attentamente come i suoi occhi stavano cambiando colore.
Il solito blu oceano stava scomparendo e lasciava spazio ad un blu più scuro.
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Stand By Me
Novela JuvenilLa vita di Julie era una vita come tutte le altre, andava a scuola e nel tempo libero si rinchiudeva nella sua piccola nicchia a leggere o ad ascoltare la musica...ma questo succedeva prima che arrivasse lui a stravolgere tutto il suo mondo. Highest...