Chapter XXV

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GENN'S POV 

"Sei sicuro che la cosa funzionerà?" 

"Si, adesso zitto e passami quella stramaledettissima bottiglia" 

Ruotò gli occhi e mi passò la bottiglia che avevo lasciato sull'isola della cucina. 

"Io ti dico che andrà male"

"Se ti imbavaglio e ti lego ad una sedia la smetterai di rompere i coglioni?" 

"No"

Sbuffai e versai un po' del contenuto della bottiglia in un recipiente.

"Se non metti le dosi giuste questa cosa scoppia"-Esclamò Alex avvicinandosi fin troppo alla mia faccia.

"Te l'ha mai detto nessuno che sei un'ansia?"

Lui mi guardò un attimo e poi si allontanò.

"Lo sappiamo tutti che sei una frana a fare i dolci mio caro Butch, dovresti aspettare che arrivi Anne" 

Il campanello di casa nostra suonò ed evitò un insulto molto pesante.

"Parli del diavolo"-Sussurrai, ma Alex mi sentì e mi diede uno scappellotto sul retro della testa-"Coglione" 

Anne entrò dalla porta trascinando dentro casa la sua felicità cronica che metteva di buon umore tutte le persone che le stavano accanto. 

"Ditemi che non avete combinato casini" 

"Dillo a Mr-Sono-Un-Incompetente-Ma-Faccio-Una-Torta-Lo-Stesso"-Scandì ogni parola minuziosamente mentre Anne se la rideva.

Lei si avvicinò alla cucina e guardò dentro la ciotola di ferro.

"Per ora gli ingredienti sembrano giusti e misurati con cura, ora continuo io però, non vorrei che combiniate un macello, non abbiamo tempo per rifarne un'altra"

Mi voltai per guardare Alex, gli feci una smorfia e lui non ci pensò due volte a rispondermi alzando il dito medio.

"Sei pronto per oggi pomeriggio?"-Mi chiese Anne guardando l'impasto della torta.

"Fisicamente credo di si, mentalmente no" 

"Non ci vuole molto per stupire Julie, già solo il fatto che qualcuno si sia ricordato del suo compleanno" 

La guardai stupito.

"Non le fa mai nessuno gli auguri?" 

"Ad eccezione della sua famiglia e di me? No, e quest'anno io non glieli ho neanche fatti"

"Perché?"

Anne si voltò per guardarmi e mi sorrise.

"Perché voglio farle credere che questo sia il peggiore compleanno della sua vita"

"Ma non sarà così"-Aggiunse Alex.

"Appunto, sono cambiate tante cose e voglio farle capire che non è sola come pensa" 

Presi il telefono con l'intento di lasciarle almeno un messaggio.
Mi faceva star male il pensiero di lei, sola, a leggere uno dei suoi soliti libri proprio il giorno del suo compleanno. 

Anne venne di corsa verso di me e prese il telefono dalle mie mani.

"Ma che fai?"

"Ti impedisco di rovinare tutto, tanto tra meno di un'ora devi andare da lei"

"A proposito"

Alex si voltò verso di me e mi fissò con un ghigno stampato sul viso. 
Sapevo già a cosa pensava.

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