Chapter XXIII

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Era un uggioso giovedì pomeriggio.
Pioveva a dirotto ed io ero uscita per farmi una passeggiata.

L'unica cosa che odiavo nell'autunno, prima c'era il sole e dopo qualche minuto pioveva come se ci fosse il diluvio universale. 

Ero rimasta sotto un portico per quasi mezz'ora e stavo letteralmente morendo di freddo. 
Mentre aspettavo che il tempo si calmasse sentii la mia tasca vibrare. 

Era Alex.

"Pronto"

"Julie, ma dove diavolo sei finita? Sono le cinque e ancora non sei qui" 

"Sta piovendo se non te ne sei reso conto e io sono senza ombrello" 

"Ma dove sei?" 

"Sotto i portici della piazza" 

"Genn dice che sta venendo a prenderti, non ti muovere" 

"Alex aspett.."

Aveva già chiuso il telefono. 

Non dovetti aspettare molto, Genn e Alex abitavano li vicino.

"Da quanto sei qua sotto?"-Una voce familiare sbucò da dietro di me.

"Circa mezz'ora" 

"Potevi chiamare"

"Non avevo voglia di disturbare, non sono una bambina e so cavarmela da sola" 

Odiavo quando Genn faceva così. Mi trattava, a volte, come se fossi un incapace che non sapeva andare avanti senza un aiuto. 

Mi guardò un attimo, quasi basito per la risposta, e poi cominciò a camminare con l'ombrello sulla testa, senza degnarmi di uno sguardo.

Lui era uno stronzo, ma io non scherzavo mica. 

"Genn"-Lo chiamai e gli presi la mano-"Scusa, sono parecchio nervosa"

Strinse la mano attorno alla mia e mi sorrise. 

"Fa nulla, ora resta sotto l'ombrello o rischi di bagnarti"

La sua mano lasciò la mia e si strinse sulla mia spalla.

Pochi minuti dopo entrammo in casa e uno strano odore di biscotti mi avvolse.

"Alex si è dato a MasterChef?" 

"Lasciamo perdere, sono tre giorni che rompe con questi dolci"-Disse con un sospiro divertito mentre posava l'ombrello sull'angolo vicino alla porta.

"E per quale motivo?"

Lui si voltò e mi guardò un po' nel panico.

"Emm, semplicemente perché gli piace"

Diventò tutto rosso e la cosa diventò sospetta. 
Non feci domande.

Andai verso il tavolo della cucina e presi un biscotto mentre Alex correva da un lato all'altro alla ricerca di qualcosa. 

"Ma tutto questo l'hai fatto mentre non c'ero?"-Esordì Genn sedendosi su uno sgabello.

"Tu che dici?"-Rispose Alex stizzito.

"Si ma calmati"

"Ma calmo un cazzo, sono due ore che rompi le palle con questi cazzo di biscotti, ora che te li ho fatti stai zitto" 

"Ma che hai il ciclo?" 

Mentre quei due litigavano come una vecchia coppia, notai, dietro il divano, appoggiato al muro, una chitarra.

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