Chapter XXXIX

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Mi svegliai di soprassalto quando la luce del sole si riflesse sul mio viso.
Avevo dimenticato di chiudere le tende la sera prima. 

Ero a pancia in giù ed il mio braccio era steso sul petto di Genn, che intanto se la dormiva bellamente.

Lo guardai intensamente, mi ero totalmente dimenticata che era venuta da me la sera prima.

Un sorriso si stampò sul mio viso mentre continuavo a fissare la sua figura.
La sua testa era girata verso di me e la sua bocca era leggermente socchiusa. 

Avevo tanta voglia di baciarlo.
Quelle sue labbra, dannatamente carnose, invogliavano parecchio.

Mi avvicinai lentamente e posai dolcemente la mia bocca sulla sua.

GENN'S POV

Sentii delle calde labbra poggiarsi sulle mie.

Mugugnai qualcosa, ancora troppo preso dal sonno.

"Buongiorno"-Sussurrò lei dolcemente.

La prima cosa che vidi quando aprii le palpebre, furono i suoi splendenti occhi grigi.
Anche se quella mattina erano più azzurri.

Era una cosa che notavo spesso in lei.

I suoi occhi erano un enigma per me e spesso mi fermavo a fissarli per vedere come cambiavano colore.

Quando era felice i suoi occhi diventavano azzurro cielo, erano  così chiari che potevo perfettamente specchiarmi.

Quando era di umore normale, le diventavano quasi verdi ed erano magnifici perché il verde è il mio colore preferifo.

E poi, c'era il colore che mi spaventava di più, il grigio scuro.
Quando era arrabbiata i suoi occhi diventavano scuri come delle nuvole piene di pioggia ed io ne ero intimorito.

"Che c'è?"-Chiese abbassando la testa, imbarazzata.

"È solo che sei bellissima"-Sputai fuori rendendomi quasi ridicolo.

Le sue candide guance si colorarono di un casto rossore e sul suo volto si formò un piccolo sorriso.

Forse dovevo smetterla di fissarla, sembravo più psicopatico del solito.

Il problema è che mi risultava quasi impossibile distogliere lo sguardo da lei, mi aveva ipnotizzato dal primo momento. Anche se all'inizio pensavo che la mia fissazione nei suoi confronti, fosse dovuta al fatto che la odiavo.

Le accarezzai la guancia, prima che lei si alzasse per andare in bagno.
Mi lanciò piccolo sguardo prima di chiudersi la porta alla spalle.

E quello che voleva dire?

Forse voleva che la seguissi, forse era solo un occhiata e basta.
Mi sentivo confuso, quella ragazza mandava tutti i miei connotati a fanculo. 

Mentre mi alzavo dalle calde coperte, sentii l'acqua scorrere ed in quel momento mi salii una strana voglia. 

Tentai di reprimerla in tutti i modi, ma immaginarmi Julie sotto la doccia era una cosa che mi faceva davvero impazzire.

Scossi la testa ed entrai in bagno per vedere la sua reazione.

Probabilmente non sentì neanche la porta aprirsi con tutto quel rumore.

"Mi puoi passare il pettine che c'è sullo scaffale?"-Disse urlando.

Quando lei entrava in bagno mentre io ero sotto la doccia non la sentivo mai, lei sentiva fin troppo bene. 

Presi quel bastoncino dentellato,  che le femmine comunemente chiamano 'pettine' e glielo portai.
Lei aprì la porta a scorrimento in vetro satinato ed allungò la mano, mentre il vapore riempiva tutta la stanza.

I suoi lunghi capelli castani le coprivano la schiena, cercavo in tutti i modi di non guardarla.

Ero già abbastanza scosso dall'alza-bandiera mattutino, ci mancava solo lei ed i suo magnifico corpo.

"Genn il pettine, mi servirebbe" 

Non mi ero neanche reso conto di essere rimasto incantato e fermo, con il braccio teso e quell'aggeggio in mano.

Glielo poggiai nella mano e mi voltai di scatto per poter uscire da quel dannato bagno, scombinandomi con la mano i capelli per togliermi dalla testa quell'immagine.

Decisi di scendere al piano di sotto. Speravo con tutto il cuore di non incontrare nessuno, ma una voce proveniente dalla cucina mi fece fermare all'istante.

"Sta così male che non riesce neanche a mangiare, forse non dovevo portarla qui, la dovevo lasciare a Londra, con i suoi amici" 

Quella voce era riconoscibile anche a distanza di chilometri, poteva solo essere la madre di Julie. 

"Hai fatto bene invece a portarla, forse è meglio se stacca un po' da quella vita frenetica" 

Questa voce era quella di sua nonna. 
Era più giovanile di quanto pensassi.

"Forse hai ragione, è solo che so quanto tiene ai suoi amici"

Rimasi fermo dietro il muro, cercando di capire la situazione e la piega che stava prendendo la conversazione tra le due.

"So che ti riferisci al suo ragazzo, Genn" 

Quando sentii pronunciare il mio nome, il mio cuore fece un sussulto. 

"Lei pensa che io non sappia nulla, ma non può nascondere le cose ad una psicologa"-Fece un grosso sospiro-"Le cose tra di loro non stanno andando benissimo e le mancava solo quello" 

Adesso il cuore batteva forte, come non mai. 

Aveva ragione, sono stato uno dei problemi più grandi e che le ha causato maggiore dolore durante questi mesi. 

"Il ragazzo però dovrebbe capirlo" 

"Io non so come si comporti con lei, ma è sempre stato molto gentile con me ed i ragazzi" 

"E se la trattasse male?" 

A quel punto scoppiai. 

Entrai a grandi passi in cucina e mi fermai proprio davanti a loro. 
I loro occhi si spalancarono quando mi videro. 

"Io non le farei mai del male, non riuscirei a sfiorarla neanche con un dito. Mi sono fatto sette ore di macchina per venire qui e poter stare accanto a lei, so che nell'ultimo periodo abbiamo litigato molto e che è tutta colpa mia, ma sto cercando di rimediare perché la amo. La amo più di qualsiasi altra cosa e per quanto io so di non meritarla, sto provando in tutti i modi ad essere migliore, per lei. Solo per lei e per nessun'altro"-I loro occhi lentamente si addolcirono a sentire quelle parole-"Io ho fatto tanti errori da quando sto con Julie e me ne pento ogni giorno, ma quando mi guarda con i suoi meravigliosi occhi, il mio cuore si scioglie ancora di più e mi fa stare bene" 

Una piccola lacrima scese sul mio volto.
Non potevo credere che io, Genn Butch, stavo piangendo. 

Non era da me, o meglio, non era dal vecchio me.

||Spazio Autrice|| 

Buonasera chicas!

In realtà non so che dire, ma boh, lo faccio tanto per avere un contatto umano con voi che vada aldilà della storia. 

In questo momento i miei feels sono un po' andati a farsi benedire, ho visto il video di 'History' dei One Direction (Non li seguivo da un po') e vedere tutte quelle vecchie immagini mi ha fatto ricordare della mia infanzia (tristissima ed asociale infanzia).

Volevo anche annunciarvi che sono #7 in teen fiction e che probabilmente parteciperò ai Wattys2016, quando inizieranno (ancora non si sa nulla). So che fondamentalmente non ve ne frega nulla, ma io ci tenevo a dirlo lo stesso.

E boh, questo capitolo è scritto molto random ma spero che vi piaccia lo stesso. 

Ps. Ci stiamo per avvicinare ai 100K ed io sono strafelice, non me l'aspettavo proprio. GRAZIE, GRAZIE E GRAZIE

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