Rimasi li seduta ancora un po' a guardare la lettera.
Nulla nella mia vita aveva più senso.
Da quando era iniziato l'anno scolastico, molte cose erano cambiate. Il mio mondo si stava stravolgendo a poco a poco.
Ogni cosa stava sbiadendo e stava scomparendo, lasciandomi da sola, con il nulla.
Mi alzai ed andai verso la cucina per prepararmi qualcosa di caldo.
La casa era completamente avvolta dal silenzio, tutti dormivano e mi chiedevo come facessero.
Io non riuscivo a non pensare.Dalle grandi vetrate della cucina riuscii perfettamente a vedere dei bagliori provenire dal vialetto.
Il colore bianco dei fari di una macchina si fermò, poi si spense.
Raggiunsi la porta principale e scostai la tenda che copriva una vetrata al lato della porta.
Da un po' i lampioni di quella stramaledettissima strada non funzionavano e non permettevano di vedere bene.
Nel buio cercavo di capire di chi fosse la figura che stava scendendo dalla macchina
Era una figura abbastanza slanciata ed estremamente snella. A primo impatto pensai che fosse Anne, ma non era lei.
Guardai la vettura e riconobbi la targa.
Nello stesso momento il telefono, che teneva in mano, si era illuminato e proiettava la sua luce verso il polso del ragazzo, facendomi vedere il famoso bracciale in cuoio.
I miei occhi si riempirono di lacrime all'istante.
Poggiai la tazza di tè, che avevo in mano, sul mobile d'entrata ed aprii la porta, facendo girare Genn verso di me.
Corsi da lui e mi fiondai sulle sue braccia, che mi strinsero forte.
"Sei venuto davvero"-Dissi sull'incavo del suo collo.
"Non potevo lasciarti da sola"
Poggiai le mani sul suo petto, fuori faceva troppo freddo ed io ero uscita solo con una maglietta.
Genn lo capì e con la sua grande felpa coprì entrambi.
Alzai lo sguardo verso di lui, notando quando i suoi occhi brillassero.
"Entriamo o finiremo entrambi congelati"
Annuii e lo aiutai a portare i borsoni dentro casa.
Li posai sul pavimento del salotto prima di avvicinarmi al camino per riscaldare le mani.Lui scrutò con attenzione le mie mosse ma non si spostò dalla sua posizione.
"Mi dispiace"-Sussurrò per spezzare il silenzio-"Per tuo nonno e per tutto"
Mi girai per poterlo guardare in faccia, tutto ciò che notai e che prima il buio nascondeva, erano quelle occhiaie. Più visibili del solito e più nere.
Mi avvicinai a lui e percorsi con il pollice gli zigomi della sua guancia.
Lui non perse mai il contatto visivo con me, mentre metteva le sue grandi mani sui miei fianchi.
"Quanto resterai qui?"-Chiesi mettendo il braccio sinistro dietro il suo collo.
"Fino a quando avrai bisogno di me"
Sorrisi e gli lasciai un dolce bacio sulla guancia.
"Io avrò sempre bisogno di te"
A quelle parole i suoi occhi si spalancarono leggermente.
Probabilmente non se lo aspettava.La sua bocca si mosse leggermente, prima di toccare inaspettatamente la mia.
Mi era mancato pure quello.
Quel solito contatto disperato delle nostre bocche, come se anche quelle si fossero mancate.
Mi poggiai al divano e mi stesi, lui si mise sopra di me facendo pressione sulle braccia in modo da non fare peso sul mio corpo.
Le sue labbra passarono dalla mia bocca, al mio collo.
Lasciò una scia di baci, prima che si fermasse su un lembo di pelle proprio sotto la mascella e cominciasse a succhiare e mordere.
Un leggero gemito uscì dalla mia bocca mentre, di scatto, presi una ciocca dei suoi capelli e la strinsi tra la mia mano.
La sua bocca si aprì leggermente e si lasciò scappare un forte respiro.
I suoi occhi mi guardarono dal basso, come se mi stessero chiedendo il permesso di andare avanti.
In risposta gli tolsi la felpa e poi la maglietta. Buttai tutto sul pavimento e poi mi fiondai con foga sulle sue labbra.
Accadde tutto in fretta.
Gemiti riempirono la stanza, che fino a qualche ora prima, era totalmente in silenzio.Rivangai nella mia mente la prima volta, a capodanno, fu tutto strano.
Quel pensiero mi fece ridere e probabilmente Genn lo capì.Si avvicinò al mio viso e lasciò un bacio sul naso, mentre il mio corpo tremava a causa di quelle sue azioni repentine.
Una ventina di minuti dopo, il suo corpo era poggiato sul mio.
I nostri battiti erano irregolari ed i nostri corpi leggermente sudati.
Mi era mancato immensamente e più di quanto io volessi ammettere.
Mi rendevo sempre più conto che la sua mancanza mi faceva star male.
Notavo quanto, invece, la sua presenza, nonostante i litigi, mi rendeva completa.Quando ero in compagnia dei miei amici, sentivo sempre il bisogno di averlo accanto a me, ma quando ero con lui, non avevo bisogno di nessun'altro.
"Un penny per i tuoi pensieri?"-Chiese alzando la testa per guardarmi in viso.
"Nulla in particolare"
Mi sorrise e mi lasciò un casto bacio a stampo, prima di alzarsi e rivestirsi con la sua solita goffaggine. Io feci lo stesso.
"Dovremmo riposare un po'"-Disse salendo le scale.
Io annuii semplicemente e mi diressi verso l'ultima stanza del corridoio, cercando di fare il più piano possibile.
Entrai nella grande camera, seguita da Genn e chiusi la porta alle mie spalle.
Entrambi ci buttammo sul letto.
Le sue braccia mi cinsero e mi tirarono più vicino a lui, facendomi sentire al sicuro.
I miei occhi cominciarono a bruciare e pochi secondi dopo caddi in un sonno profondo.
||Spazio Autrice||
Il capitolo è leggermente più corto degli'altri perché è scritto abbastanza di fretta.
Sono riuscita a ritagliare questo piccolo spazio libero tra scuola e sonno.
Spero vi piaccia.
Ps. Andate a leggere "Like Cocaina" di @ShesUrbanImStranger

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Stand By Me
Teen FictionLa vita di Julie era una vita come tutte le altre, andava a scuola e nel tempo libero si rinchiudeva nella sua piccola nicchia a leggere o ad ascoltare la musica...ma questo succedeva prima che arrivasse lui a stravolgere tutto il suo mondo. Highest...