Lui era assorto in chissà quale pensiero.
Mi guardava, ma aveva la testa da tutt'altra parte e in quel momento volevo essere un piccolo microbo che si infiltrava dentro la sua testa per vedere cosa pensava.
Forse rifletteva sulla mia stessa cosa, visto che lo fissavo con occhi sbarrati e colmi di lacrime.
E giuro che in quel momento non stavo capendo nulla.
Tutto ruotava su una sfilza di emozioni che avevo già provato, eppure, mi sembravano nuove.
Lui continuava a guardarmi aspettando una risposta, ma io non riuscivo a parlare.
Genn abbassò la testa e cominciò a passare nervosamente la mano nei capelli.
"Scusa, mi è scappato"-Disse quasi in un sussurro.
Mi avvicinai lentamente e gli alzai la testa in modo che potesse guardarmi negli occhi.
"Genn, ti amo pure io, più di quanto tu possa immaginare"
Nei suoi occhi vidi una piccola luce, felicità, forse.
Azzerò la distanza tra di noi e si fiondò sulle mie labbra facendomi cadere sul divano.
Il suo corpo a contatto con il mio provocava brividi e scosse dappertutto.
Sentire una presenza così intima, mi provocava eccitazione, a tal punto che sentii il bisogno di avere di più.
Genn accarezzava ogni singolo centimetro della mia pelle e la sua mano fredda mi stava facendo impazzire.
Le mie dita si fermarono sul bordo dei suoi jeans, che in quel momento erano fin troppo skinny per la sua erezione molto evidente.
Tirai leggermente il suo corpo verso il mio, facendo si che quel contatto che entrambi stavamo cercando, si azzerasse ancora di più.
Dalla sua bocca uscì un leggero gemito.
I suoi capelli continuavano a coprire quei magnifici occhi blu che mi fissavano senza lasciarmi mai.
Ci fermammo un attimo per prendere fiato.
"Dillo di nuovo"-Sussurrò come se stesse supplicando.
"Ti amo"
Mi sorrise e si bagnò le labbra con la lingua.
Mi avvicinai di nuovo a lui e lo baciai.
Avevo bisogno di sentirlo vicino a me.
Anche se sapevo che lo era già.
"Se continuiamo così i miei pantaloni dovranno finire dentro un cassonetto"-Disse tra un bacio e l'altro.
Mi staccai e gli lasciai un bacio sul naso.
Lui si alzò dal divano e si sistemò i jeans facendomi ridere.Guardai l'orologio che si trovava sopra il bancone in granito della cucina, erano le sei e mezza del pomeriggio.
Il tempo era volato.
Era sempre così quando ero con lui.Genn stava cercando qualcosa dentro le tasche del suo giubbotto di pelle, quando lo trovò venne verso di me.
"Questo è per te"
Cacciò la piccola scatolina blu scuro da dietro la schiena e me la porse tendendo il braccio verso di me.
Mi misi seduta sul divano e presi quel piccolo pacchetto tra le mie mani.
"Genn, non dovevi"
Lui si mise seduto accanto a me.
"Dovevo invece, adesso aprilo"
Guardai prima lui e poi la scatola.
La carta era dello stesso colore dei suoi occhi.Delicatamente tolsi la carta e poi aprii la scatola nera.
Quando vidi il contenuto spalancai la bocca.
Era bellissimo.
All'interno del piccolo cofanetto c'era un ciondolo con il simbolo dello yin e dello yang.
Aveva un significato molto particolare.
"Quando hai perso il braccialetto, al parco, ho notato che avevi alcuni passanti liberi, così ho deciso di regalarti un ciondolo che ti ricordasse me"
Mi guardai il polso e tolsi il braccialetto.
"Questo mi è stato regalato da mia madre"-Dissi indicando il ciondolo con i libri-"Lei è un'amante della lettura e questo"-Indicai le note musicali-"Me l'ha regalato mio padre, a lui è sempre piaciuta la musica"
Genn mi guardò e prese dalle mani il suo ciondolo per poi attaccarlo in uno dei passanti liberi del bracciale.
"Questo simboleggia me e te, tu sei luce nella mia vita ed io sono il buio nella tua"
"Perché il buio?"
Lo guardai perplessa ma lui mi ignorò.
Non avevo voglia di litigare di nuovo, ma sapevo che prima o poi questo discorso si sarebbe fatto vivo nel peggiore dei modi.
Genn si alzò dal divano ed andò verso la prima porta che c'era nel corridoio.
Rimasi a fissare il bracciale fino a quando lui non uscì da quello che sembrava il bagno.
"Andiamo?"-Disse prendendo il giubbotto.
Lo guardai e lo seguii senza fare domande.
Mentre Genn guidava la moto il vento gelido scostava i miei capelli.
Non ci volle molto che arrivammo in uno dei miei posti preferiti a Londra.Ma lui come lo sapeva?
Anne.Genn venne di fianco a me e mi prese la mano, intrecciandola alla sua.
Mi tirò fino all'entrata.Appena varcata la soglia del Monmouth, una caffetteria sulle rive del Tamigi, un urlo mi fece sobbalzare.
"Auguri"
Mi guardai attorno e sorrisi come un ebete.
C'erano tutti i miei amici di Edimburgo e da un lato vidi Anne ed Alex che si tenevano per mano.
Vennero verso di me e mi abbracciarono.
"Non ci siamo scordati del tuo compleanno"-Sussurrò Anne nel mio orecchio.
"Hai organizzato tutto tu?"
"No, Genn ha fatto la maggior parte delle cose"
Mi voltai per guardarlo.
Gli sorrisi come non feci mai nella mia vita.Era bello sapere che contavo qualcosa per qualcuno.
Lo abbracciai e lui affondò la sua testa sulla mia spalla stringendomi a se.
"Ti ho già detto che ti amo?"-Dissi ridendo.
"Si, ma puoi continuare a dirmelo"-Sorrise maliziosamente.
Mi staccai da lui ed andai a salutare tutti i miei amici sotto l'occhio vigile di Genn.
Lo amavo davvero e gli ero grata per tutto quello che stava facendo per me.
Adesso la situazione si era rovesciata, ero io ad essere in debito con lui.

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Stand By Me
Teen FictionLa vita di Julie era una vita come tutte le altre, andava a scuola e nel tempo libero si rinchiudeva nella sua piccola nicchia a leggere o ad ascoltare la musica...ma questo succedeva prima che arrivasse lui a stravolgere tutto il suo mondo. Highest...