I suoi occhi blu continuavano a guardarmi con la disperata voglia di sapere cosa stavo tramando.
Intanto i miei pensieri si focalizzarono sul da farsi e visto che si stava parlando di incastrare Jeff, era molto complesso.
"Se hai un piano dillo ora Julie"-Disse Anne quasi spazientita.
"Sto cercando di pensare, è rischioso"
"Sarebbe rischioso anche offrire una caramella, quando si tratta di Jeff"-Esordì Genn con il suo solito pizzico di sarcasmo.
"Cosa dovremmo fare?"-Chiese Alex che ormai era zitto da un po'.
"In realtà nulla"-Uscii fuori io-"Sarà lui a fare tutto, conoscendolo, si metterà in trappola da solo"
"Dobbiamo solo fare noi da esche, non è così?"-Mi guardò Genn piegando la testa di lato con gli occhi mezzi socchiusi.
"Esatto"
"Non è male come idea, ma se la polizia non è in giro, quello ci fa secchi"
"Sei sempre molto positivo, eh Alex?"
I due come al solito cominciarono a battibeccare mentre io ed Anne ci guardammo con disperazione e alzando gli occhi al cielo.
"Se la smettete di fare gli idioti e mi fate finire di parlare forse questa discussione può essere conclusa"-Urlai io gesticolando.
Entrambi smisero di imprecarsi contro e si calmarono.
"Quindi?"-Chiese Alex.
"Quindi, io e Genn faremo da esche, lui vuole vendicarsi con noi"
"E noi due che faremo?"
"Voi due avvertite la polizia, è semplice"
"Quindi torniamo a Londra?"-Si intromise Anne.
"Si, ma prima devo avvertire una persona"
Andai nella mia stanza alla ricerca di qualcosa che stranamente non trovai.
Come diavolo era possibile che il mio telefono fosse scomparso nel nulla?
Forse l'avevo lasciato nella mia borsa o forse l'avevo dimenticato da qualche parte. Che sbadata che ero.
Continuai a cercare nella mia stanza, fino a quando una figura non si affacciò dalla porta. Io davo le spalle, ma avevo sentito perfettamente i passi nel corridoio e le mani poggiarsi sul legno della porta.
"Genn puoi entrare, è anche la tua came..."
Non finii di parlare perché sull'uscio non c'era Genn, ma Noah.
"Farò finta di non aver sentito"
"Scusa Noah, pensavo che fossi a casa tua"
Lui entrò nella stanza, girandosi tra le mani qualcosa.
"In effetti ero a casa ma poi mi sono accorto che avevi lasciato questo nelle mie tasche ed ho pensato di riportartelo"
Allungò la mano e mi porse quello che sembrava essere il mio cellulare.
Mi ero totalmente dimenticata che durante la cerimonia gliel'avevo lasciato perché non sapevo dove metterlo, visto che io odiavo le borse e me le portavo raramente.
"Grazie al cielo, lo stavo cercando"
Mi avvicinai a lui e presi l'aggeggio tra le mie mani per poi abbracciare il ragazzo difronte a me.
"Come stai?"-Chiese sedendosi sul letto.
"Perché mi chiedono tutti la stessa cosa?"-Dissi sbuffando-"Sto bene"
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Stand By Me
Teen FictionLa vita di Julie era una vita come tutte le altre, andava a scuola e nel tempo libero si rinchiudeva nella sua piccola nicchia a leggere o ad ascoltare la musica...ma questo succedeva prima che arrivasse lui a stravolgere tutto il suo mondo. Highest...