Chapter XXXV

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"Julie che vuoi fare?" 

"Anne lasciami stare"

Continuavo a camminare mentre la mia migliore amica mi inseguiva senza sosta.

"Vi scannerete" 

"E quando mai, non è una novità" 

"Ti vuoi fermare, cazzo?"

Piantai i piedi per terra e feci come mi disse.

Mi voltai verso di lei infuriata. 

"Cosa c'è?" 

"Credi di risolvere così la situazione?"

"E che dovrei fare, far finta che lui non mi abbia mentito?" 

"Ma se l'ha fatto ci sarà un motivo"

Abbassai gli occhi, ridendo sarcasticamente. 

"Lui non fa mai le cose per un motivo ben preciso, lo fa d'impulso"

"Visto? Magari non l'ha fatto apposta" 

"Non è una giustificazione Anne, questa è una situazione seria e non può essere ignorata. Lui doveva dirmelo, come doveva dirmi di sua spontanea volontà che un tutta questa merda c'era anche Alex, che spacciava e tutto quello che viene di seguito. Non voglio essere sempre io a doverlo implorare per farmi dire le cose" 

Lei mi guardò senza dire una parola.

La sua espressione era accigliata, come se stesse cercando di elaborare quello che avevo appena detto.

"Io credo che ci sia un motivo sotto" 

"Certo, ecco perché le tue relazioni andavano sempre allo sfascio, perché credevi sempre che ci fosse un motivo per cui i ragazzi ti tradivano o perché ti mollavano. Non è così Anne?" 

I suoi occhi si riempirono di lacrime e la sua bocca si spalancò lentamente. 

Io indietreggiai e corsi via.

Entrai nel parco e mi appoggiai sul tronco di un albero, prima che scivolassi giù.

Mi tenevo le gambe con le braccia e la testa immersa tra di esse.

Piangevo senza sosta, avevo appena fatto una delle cazzate più grandi di tutta la mia vita.

Non volevo realmente dirle quella cosa, è stata la rabbia a parlare per me.

Restava il fatto che cercavo ancor una spiegazione logica al perché Genn mi avesse nascosto, per l'ennesima volta, che aveva conosciuto Noah.

Mi alzai da terra e mi diressi verso casa sua, tentando di fare respiri profondi.

Bussai alla sua porta, lui aprì dopo qualche secondo.

"Ma non avevi detto che tornavi a casa?" 

"Si"

"E allora che ci fai qui?" 

Mi guardava dall'alto verso il basso con aria quasi minacciosa.
Mi stava nascondendo altro?

"Ci sono problemi al riguardo?" 

Non disse nulla, si limitò a farmi entrare e chiudere la porta.

"Che succede?" 

"Succede che continui a nascondermi cose" 

Genn sospirò pesantemente e si passò una mano sulla fronte.

"Che ti hanno detto?" 

"Che tu e Noah già vi siete conosciuti" 

Mi guardò intensamente e chiuse gli occhi.

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