Chapter IX

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Quando mi risvegliai mi ritrovai stesa sul mio letto. Non avevo la minima idea di come ci fossi arrivata, non ricordavo assolutamente nulla.
Ricordavo solo che qualcuno mi strinse forte a se.

Mentre mi giravo nel mio letto caldo mi resi conto di non essere da sola nella mia camera. Mi misi seduta e notai, di fronte a me, quel maledettissimo ragazzo accovacciato nella mia nicchia a leggere un libro.

"Che diavolo ci fai tu qui?"

Le mie parole mi rimbombarono in testa.
Lui sobbalzò un pochettino, preso probabilmente dallo spavento.

"Ti sei svegliata vedo"

Non mi degnò neanche di uno sguardo, continuò a leggere quel maledetto libro.

Mi alzai dal letto infastidita dal suo comportamento e mi diressi barcollando verso di lui.

"Che stai facendo?"

Il suo tono era secco, quasi come se fosse arrabbiato. Dovevo esserlo io, non lui.
Gli tolsi il libro dalle mani e lo riposai nella libreria. Intanto starnutì con violenza e per poco non andai a sbattere con la testa sulla mensola.

"Julie rimettiti a letto, stai tremando"

Mise una mano sulla mia spalla.
Mi scostai con violenza.

"A te che cosa ti interessa?"

"Hai la febbre"

"Non hai risposto alla mia domanda"

Le mie parole risuonavano come un fischio. Tutto attorno a me cominciò a girare, un'altra volta.

"Julie"

Genn si avvicinò a me e con delicatezza mi riportò sul letto. Alzò le coperte fino al collo e poi cominciò ad accarezzarmi i capelli dolcemente.

"Avevi ragione, la pioggia ti ha fatto venire la febbre"

Fece un sorriso.
In quel momento sentí il mio cuore battere forte.

Era così bello.

"È colpa tua"-Dissi ironica.

"Si, ma voglio rimediare"

Si alzò ma io gli presi istintivamente la mano per fermarlo.

"Dove vai?"

"Vado a prepararti una bevanda calda, magari ti senti meglio"

Annuì semplicemente e mi accovacciai nuovamente nel mio letto.
Dopo poco un viso familiare comparve dalla porta.

"Devo dire sorellona che il tuo amico è molto attraente"

"Jess"

"Ma è vero"

Alzai gli occhi al cielo.

"Piuttosto, sei stata tu a farlo entrare?"

"E che dovevo fare? Ti portava in braccio e poi mi aveva chiesto molto gentilmente se poteva restare"

"Lui ti ha chiesto di restare? Molto gentilmente?"

Le uniche parole che non mi sarei mai aspettata di sentire dire ad una persona che si riferiva a Genn.

Ero sbalordita. Non potevo assolutamente crederci.
Prima mi urlava di andarmene e dopo chiedeva se poteva restare a casa mia.

Doveva farsi seriamente curare.

"Era molto preoccupato, è rimasto accanto a te tutto il tempo"

"Jess se mi stai prendendo in giro, giuro che ti farò passare la settimana piú brutta della tua vita"

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