Holmes Chapel, Casa Walker.Christine's POV.
La luce del sole batte prepotentemente sui miei occhi e mi sta facendo perdere tutto il sonno.
Sospiro frustrata e mi alzo, perché diamine non ho chiuso le persiane ieri notte?
Faccio un lungo sbadiglio ed entro in bagno, trovandomi subito davanti lo specchio.
Ancora assonnata cerco di mettere a fuoco la mia immagine e quando ci riesco noto che c'è qualcosa che non va...
Strofino gli occhi e mi guardo meglio, perché diamine indosso una felpa in piena estate? E perché non ho i pantaloncini del pigiama, ma i pantaloni che portavo ieri sera?
In effetti non ricordo di essermi cambiata stanotte...ma neanche di essere venuta qui.
Devo fare mente locale e capire tutto ciò che è successo, anche perché ora che ci penso bene l'ultima cosa che ricordo è la voce di Harry.
Probabilmente anche la felpa sarà sua.Apro l'acqua della doccia e mi infilo subito sotto il getto tiepido, ho ancora la pelle d'oca per le orrende immagini che scorrono nella mia mente.
Harry è un Demone...
Sorrido spontaneamente a me stessa, fino a poco tempo fa non avrei creduto a nulla del genere! Eppure adesso mi ritrovo dentro una situazione molto più grande di me e ho bisogno di chiarimenti al più presto.
Mi asciugo in fretta e prendo i primi vestiti che trovo nell'armadio, dopotutto è caldo e non c'è niente di meglio che dei pantaloncini e una t-shirt.
Corro al piano di sotto, saluto velocemente mia madre ed esco fuori.Sono davanti il portone di casa Tomlinson ma l'ansia mi sta divorando...
Oh, avanti Christine, devi parlare con Harry.
Prendo un bel respiro e busso al grande portone, rigorosamente nero.
Meno di un minuto dopo mi ritrovo davanti un Louis semi-addormentato con due occhiaie enormi.
<< Ragazzina, che ci fai qui? >>
<< Io, ehm... Scusa se ti ho svegliato. >> dico dispiaciuta.
<< Figurati, ero già sveglio ma devo ancora riprendermi dalla sbronza di ieri notte. >> sorride.
<< Capisco... Senti- >>
<< Hai fatto colazione? >> mi chiede.
<< Ancora no, perché? >>
<< Allora entra, la facciamo insieme! >>
Detto questo mi trascina all'interno di casa sua fino alla cucina e mi fa sedere al tavolo già apparecchiato con latte, succo di frutta e vari biscotti.
<< Che prendi? >>
Beh, in effetti un po' di fame sto iniziando a sentirla, quindi decido di non rifiutare, anche perché con Louis sarebbe stato impossibile.
<< Latte. >>
<< Caldo? O quello freddo che è in frigo? >> mi chiede.
<< Quello caldo. >> gli sorrido e me lo verso dentro una tazza, naturalmente nera.
Si siede al mio fianco e rimaniamo un paio di minuti in silenzio, intenti a gustare la nostra colazione.<< Mh, quindi come mai sei venuta? Avevi voglia di supplicarmi per passare un'altra serata in stile Tomlinson? >>
Rido di poco e scuoto la testa.
<< In realtà cercavo Styles... >>
<< Harriet? Come mai? >>
Harry non gli ha raccontato nulla di ieri notte? Strano...
<< Ehm, dovrei parlargli... >> rispondo guardando il basso.
<< Non mi dire che ti ha messa incinta! >> esclama sbarrando gli occhi.
<< Ma cosa vai a pensare?! No! >>
<< Beh... Non sarebbe male diventare zietto. >>
<< Grazie Louis ma non ci tengo ad avere un figlio a quest'età. >>
Fa una smorfia e morde un altro biscotto.
<< Mh, comunque sta ancora dormendo, stanotte penso sia rientrato tardi. Vuoi che te lo chiami? >>
<< No, tranquillo passo dop- >>
<< Harriet! Ma buongiorno! >> urla il moro alla vista di Harry che indossa una maglietta nera e i pantaloncini, probabilmente li usa come pigiama, ed ha un'aria da bad boy non indifferente.
È evidentemente ancora stanco e assonnato, il suo viso sembra quasi più tenero rispetto a quando è completamente sveglio.
Prende una mela e la morde, facendomi segno con la testa di seguirlo.
Lo guardo interrogativa ma lo seguo ugualmente, ha la grande capacità di mettermi sempre in soggezione e di farmi salire l'ansia.
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Devilish Love. ||Harry Styles||
Fanfiction"Volevo urlare quello che sentivo, ma sono rimasto zitto per paura di non essere capito". {Charles Bukowski} L'Inferno è pieno di affascinanti e focose demoni, ma lei... LEI non è nulla di tutto questo. Prima di conoscerla non pensavo fosse possi...