Londra, metropolitana.
Harry's POV.
Mi alzo dalla solita panchina in cui ormai prendo posto quasi ogni giorno e mi avvio verso le scale.
Una marea di gente mi viene a sbattere e corre in maniera frenetica, qualcuno mi chiede scusa, altri continuano dritti per la loro strada non curanti di me.
Ma se ci penso bene neanch'io ho mai chiesto scusa a nessuno, non fa parte del mio carattere fare un passo indietro, eppure da ormai tre mesi sono stato costretto a farlo, ma non uno solo, cento, mille passi indietro.Appena esco dal tunnel della metro un vento freddo mi fa rabbrividire, mi stringo nel cappotto nero e continuo a camminare alla ricerca di una caffetteria dove prendere qualcosa per riscaldarmi.
All'Inferno è sempre caldo e Holmes Chapel ha un clima più mite, qui a Londra soffro il freddo abbastanza da farmi coprire come se stessi andando a sciare.
Mi fermo al semaforo e do un'occhiata in giro, sono vicino l'Università e qui è sempre pieno di ragazzi, ci sarà un bar dove rifugiarmi per riscaldarmi un po'.
Quando scatta il verde attraverso la strada, giro l'angolo e trovo finalmente la tanto desiderata caffetteria.Non appena entro ricevo un sorriso smagliante dalla cameriera che non è niente male...bassina, capelli rossi e occhi color nocciola.
<< Vuole prendere posto? >> mi chiede avvicinandosi.
<< Si. >> le rispondo.
<< Seguimi. Posso darti del tu, no? >>
<< Lo hai già fatto. >> le faccio notare mettendola un po' in imbarazzo.
<< Prego. >>
Mi siedo ad un tavolo e mi guardo intorno, non è affollata, solo due dei sette tavoli sono occupati: uno da una coppia di fidanzati e un altro da un signore sulla cinquantina.
<< Eccoti il menù. Aspetti qualcuno? >> mi chiede la cameriera facendomi ridestare dai miei pensieri.
<< Nessuno. >>
<< Meglio così. >> risponde guardandomi.
Ah, tesoro, lo so che vorresti che ti portassi a letto in questo momento.
Ma non voglio.
"Sei completamente pazzo Harry Styles." mi ammonisce la mia vocina interiore.
<< Che prendi? Offro io. >>
Alzo di poco le sopracciglia e la guardo.
Si è appoggiata con una gamba sul tavolo lasciando scoperta alla mia vista la sua coscia, la gonna che indossa non è molto lunga.
<< Cappuccino, grazie. >>
<< Aspettami dopo il mio turno e mi ricambi il favore. >>
Rido di poco e colgo il suo sguardo lussurioso.
Ah, cosa combino a queste donne!Sblocco l'iPhone e noto un messaggio da Louis, gli risponderò dopo, ora non mi va di spiegargli dove sono perché mi farebbe la solita predica.
Quando ho una giornata no, da circa un mese e mezzo, vengo in questa fermata della metro che è qui vicino.
Precisamente ci vengo dal giorno in cui ho avvertito quel fastidio al collo, in cui ho sentito il cuore uscire dal petto.
Quella fermata mi aiuta a riflettere, a riprendere in mano la mia vita nei giorni più difficili. Sembrerò un pazzo, lo so bene, ma non riesco a non andarci, è come il richiamo di una droga.<< Ecco a te. >>
La rossa mi passa la mia tazza fumante e un bigliettino con il suo numero, le faccio l'occhiolino e prendo lo zucchero per metterlo nel cappuccino.
Non mi va per ora di darle molta confidenza, ho bisogno di stare da solo nella tranquillità di questa caffetteria.
Bevo il primo sorso e già mi sento meglio, le basse temperature non sono proprio l'ideale per il mio fisico.Assorto nei miei pensieri vengo disturbato dalle risate di un gruppo di persone che stanno passando vicino la vetrata, hanno gli zaini o le borse in spalla, probabilmente sono studenti.
Sposto lo sguardo di nuovo sul caffè-latte ma una fitta fortissima prende spazio sul mio collo e mi fa immediatamente spostare lo sguardo verso fuori, in cerca di qualcosa.Ciò che trovo sono due occhi verde smeraldo incorniciati dallo spavento, incollati ai miei.
Cazzo.
Mi alzo velocemente e vado verso l'uscita, sotto gli occhi sbigottiti della cameriera e degli altri clienti del bar.
Non appena apro la porta la vedo e il mio cuore perde mille battiti.
Christine.
Ho il collo in fiamme.
Che ci fa qui a Londra?
Cento domande iniziano a comparire nella mia testa e non sono in grado di rispondere neanche ad una.
Sono qui, immobile, a fissarla.
E la cosa più squallida è che lei non può notarmi.
Dopo ciò che le abbiamo fatto all'Inferno per lei è come se non esistessi.
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Devilish Love. ||Harry Styles||
Fanfiction"Volevo urlare quello che sentivo, ma sono rimasto zitto per paura di non essere capito". {Charles Bukowski} L'Inferno è pieno di affascinanti e focose demoni, ma lei... LEI non è nulla di tutto questo. Prima di conoscerla non pensavo fosse possi...