Scrutò per bene i documenti fino a quando non alzò lo sguardo e sorrise.
"Seguitemi"propose facendoci un cenno con la mano."James mi ha parlato tanto di voi"spiegò felice,facendoci scendere dalla macchina.Capii che era dalla nostra parte,ma mi infastidiva bestialmente sentirlo parlare di James. Ci portò in un hotel."Questa,d'ora in poi,sarà la vostra casa."annunciò aprendo il portone e permettendoci di entrare."Lavorerete qui,mangerete qui e resterete qui fino a quando ne avrete bisogno."accennò un'altro sorriso e premette il pulsante per richiamare l'ascensore al piano terra.
Appena entrammo,tutto il personale levo il cappello verde della divisa per salutarci in un modo che ricordava l'alta borghesia.
Quel posto era incredibile,era sicuramente un albergo a cinque stelle,solo perchè non potevano darne sei.All'entrata erano stati messi dei divani sui quali la gente poteva accomodarsi aspettando che fosse consegnata a loro la chiave della camera.Tutte le pareti erano costituite di un materiale lucido e marroncino che non sapevo riconoscere.Alzai lo sguardo e notai un maestoso lampadario di cristallo che pendeva sopra le nostre teste e occupata i tre quarti del soffitto.L'armonia della musica Jazz che stavano suonando gli uomini in giacca e cravatta piazzati davanti ai sofà riempiva l'atmosfera,rendendola più elegante di quanto era già.Gli addetti erano vestiti eleganti,tutti sorridenti e galanti e anche tutti più grandi di trent'anni.Da quanto avevo capito,ci avrebbero assegnato un lavoro,mi chiedevo quale,ma non era importante.
"Noi..noi dovremo vivere qui?"domandò sconvolto,guardandosi attorno meravigliato come stavo facendo io.
"Non ho mai visto niente di simile!"esclamai spalancando gli occhi.
"Avanti,ve ne abituerete."rispose il signore,facendoci entrare nell'ascensore.
Premette il tasto del trentesimo piano,spiegandoci che noi avremmo alloggiato nelle stanze più in alto,quelle degli addetti.Rivolse lo sguardo verso di me e iniziò a parlarmi."Cristal,tu sarai una cameriera.Lascerò la divisa davanti alla porta,inizi da domani."mi disse garbatamente.
"E tu Logan,lavorerai alla reception.Non sappiamo ancora bene i turni."enunciò.
Ci diede la chiave della camera e ci lasciò da soli.Entrammo nella stanza e subito ci buttammo sul letto,privi di forze.Quel viaggio ci aveva stremati,avevamo bisogno di qualche ora di riposo vero.
"Principessa,finalmente siamo calmi."sospirò,appoggiando le braccia attorno a me.Gli accarezzai lentamente i capelli e sorrisi.Ero così felice,dopo tutto quel tempo senza sorridere,ero veramente felice.Non c'era un vero motivo per non essere felice.
"Promettimi che andrà tutto bene."mormorai,mettendogli le dita sotto al mento e assicurandomi che alzasse lo sguardo e mi guardasse negli occhi.
Mi accarezzò dolcemente il viso e mi stampò un bacio sulla fronte."Te lo prometto."rispose,totalmente sicuro di sè,come se la risposta fosse totalmente ovvia e scontata,come se fosse certo che niente avrebbe potuto più ostacolarci.
"Buona notte,amore mio."sussurrò,appoggiandosi al mio seno ed addormentandosi.
Io non riuscivo a dormire,ero così felice che mi sembrava quasi che non potesse essere reale.Io ero arrivata in Messico,dove nessuno avrebbe potuto cercarci nè disturbarci,dove noi avremmo iniziato a vivere come persone normali,dove quel "noi"avrebbe avuto finalmente inizio,avrebbe avuto finalmente un senso.Potevamo amarci incondizionatamente senza avere quella costante paura di morire o di perdere l'altro.
"Ti amo tanto."sussurrai,giocherellando con una ciocca della sua chioma. Chiusi gli occhi anche io,ma li riaprii appena sentii il suono della sua voce dire lentamente"Ti amo tanto anche io,Cristal."
Eravamo in un momento così tranquillo e perfetto.Per la prima volta sentivo una quiete totale e non i soliti rumori della mia mente,sentivo il silenzio e l'affettuosità di quel momento così profondo e dolce.Era qualcosa che le parole non sarebbero mai state in grado di descrivere,era un piccolo tempo di pausa,come se in mezzo al deserto del dolore avessimo trovato l'oasi della gioia.Mai e poi mai mi sarei mossa di lì.
Il giorno dopo,quando uscii a cercare il signore che ci stava offrendo una vita nuova,trovai la divisa da cameriera,alla quale era attaccato un bigliettino con su scritto"Vieni nell'atrio alle nove.",che mi fece intendere che si trattasse del nuovo lavoro.
La indossai,mentre Logan lentamente si svegliava.
"Principessa,come mai già sveglia?"domandò,sfregandosi gli occhi e raggomitolando le coperte.
"Non avevo sonno."risposi frettolosa voltandomi verso di lui.Allargò il braccio e sbattè la mano contro il cuscino,chiedendomi di coricarmi di fianco a lui.Mi raccolse tra le sue braccia e unì lentamente le sue labbra alle mie,perdendoci in un bacio passionale e sensuale.Si girò in fretta,in modo da trovarsi sopra di me e posò le sue labbra sul mio collo.
" Logan,non posso fare tardi,è il mio primo giorno di lavoro.."cercai di fermarlo,ma era troppo per poter evitarlo.
"Ma è il nostro primo giorno di libertà."protestò,perseverando ad appoggiare il suo labiato ovunque."E poi con la divisa sei così sexy"aggiunse,con voce totalmente persa.
"Ma,io devo.."mi interruppi di nuovo,lui aveva iniziato a sbottonarmi la maglia e aveva calato le sue labbra sul mio seno.Mi lasciai andare,tanto era presto e dovevamo goderci dei piccoli momenti nostri.
Gli levai la t-shirt e rimase a torso nudo,mentre continuava a segnare i suoi lambiti lungo tutto il mio corpo.Sembrava quasi che avesse premura o che da troppo tempo non avessimo risparmiato un momento così intimo per noi due.
Sentimmo qualcuno bussare alla porta,ma tutti e due decidemmo di fingere di non esserci accorti di niente,in modo che chiunque ci stesse cercando se ne andasse e ci lasciasse soli,ma insistettero fino al punto di farci perdere la pazienza.
"Logan,Cristal!Aprite,devo parlarvi"esclamò.Riconoscemmo la voce dell'uomo che ci stava aiutando,quindi decidemmo di aprire.
"Ragazzi,dormivate?"domandò,entrando in camera.
"No,stavamo cercando di fare l'a.."iniziò Logan ma gli tirai una pacca sulla spalla e deviò la frase,inventando sul momento."La barba.Sì,dovevo farmi la barba."
Scoppiai a ridere e lui si voltò verso di me,come se mi stesse chiedendo di stare al suo gioco,ma era totalmente impossibile.
"La barba?Ragazzo,sei liscio come il culetto di un bambino!"disapprovò,tirandogli uno schiaffetto sulla guancia.
Logan abbassò lo sguardo,quasi come se la cosa gli avesse dato fastidio.Gli disse,poi,di andare a lavorare,rimanendo a parlare con me.
"Buon giorno,Cristal."mi salutò stampandomi un bacio sulla guancia.
"Buon giorno..."mi bloccai un attimo,accorgendomi di non sapere il suo nome.
"Shane,mi chiamo Shane."mi informò.
"Conoscevi James?"domandai,abbassando lo sguardo e cercando di nascondere la frustrazione per il fatto che lui non ci fosse più.
"L'ho conosciuto tanti anni fa,perchè mi ha chiesto di tenerti al sicuro in momenti come questo."rispose avvicinandosi."Capisco come ti senti,ma ricorda che non sei sola."sussurrò tirandomi un colpetto sulla spalla.Si voltò dall'altra parte per cercare qualcosa.Mi diede un vassoio per iniziare a lavorare.Annuii e mi diressi all'ascensore."Aspetta!Dovresti leggere questa."enunziò,appoggiando una lettera al vassoio.
Mi sedetti un attimo e la aprii,per leggere tutto ciò che c'era scritto all'interno.Scorgendola velocemente mi accorsi di quella calligrafia,la calligrafia di James.
"Cara Cristal,se stai leggendo questa lettera,significa che è andato tutto come pianificavo io.Credo che sia arrivato il momento di dirti la verità.Per tua grande gioia,io e Logan siamo riusciti ad andare d'accordo.La verità è che suo padre ci stava cercando con la consapevolezza di poter prendere solo uno di noi,ero sicuro che avrebbe voluto me in carcere,visto che sono stato io a sparare a suo figlio.Logan è veramente innamorato di te e sono certo che con lui sei salva,perchè conosce tutti i modi per tenerti lontana dai mille pericoli in cui ti cacci.Hai capito bene,non sono morto,dovevo solo trovare un modo per tenerti lontana e credo di avercela fatta.Ho avuto modo di parlare con Logan e mi ha detto che stai male a causa mia.Non devi,Cristal.Io sono vivo.Io sono ancora vivo,ma sono in prigione.Non pensare di non potercela fare senza di me,guarda,ci stai riuscendo benissimo e Logan ti aiuterà.In Messico avete ancora delle speranze,potrete condurre una vita normale senza preoccuparvi.Nessuno vi darà fastidio.Sto ancora cercando di tenere la situazione sotto controllo da qua,ma mi sono accorto che non ce n'è bisogno.Sei cresciuta tanto,Cris.Sei cresciuta più di quanto potessi immaginare.C'è un ragazzo che ti ama al tuo fianco,c'è un ragazzo che ha messo in pericolo la carriera di suo padre per salvarti.Credo che non abbia più bisogno di me adesso.
Con affetto,
James."
Come era accaduto tutto quello?Come avevo fatto a non accorgermene?
Andai avanti e indietro per l'albergo a cercare Logan,fino a quando non lo trovai alla reception,stava già lavorando.Mi salutò con la mano,aspettandosi che io non ci facessi caso,ma mi avvicinai a lui in fretta e lo strinsi forte.
"Ehi,che succede?"chiese sotto voce accarezzandomi i capelli.
"Grazie."sussurrai ambigua,allontanandomi di nuovo e correndo a lavorare.
Quella nuova vita mi piaceva,dovevo ammetterlo.Mi piaceva andare da un piano all'altro e consegnare i servizi in camera,mi piaceva correre per non deludere i clienti e soprattutto mi piaceva il modo in cui Logan mi guardava da lontano quando ero al bar,cioè di fronte a lui.Si fermava un attimo ad osservarmi e non parlava neanche ai clienti.Restava pietrificato fino a quando non mi voltavo verso di lui,a quel punto sorrideva.
Quelle stessa sera però,quando il mio turno finì,iniziai a sentire un terribile dolore alle costole.Camminai a fatica fino in camera e mi sedetti addolorata sul letto.Misi la mano sul torace e iniziai a cercare in qualche modo di cessare il dolore,ma era impossibile.Forse si era creato dallo sforzo,ma,ripensandoci,non avevo lavorato con tanta fatica da provocarmi un dolore del genere.
Logan entrò nella stanza proprio in quel momento,pronto a salutarmi con il suo tipico bacio passionale,ma abbandonò subito i suoi piani appena sentì il mio lamentio e notò che stavo cercando in qualche modo di non piangere.
Si avvicinò in fretta,abbassandosi sulle ginocchia e domandò"Che succede?"totalmente preoccupato.Mi afferrò le mani per non lasciare che peggiorassi la situazione e provò in qualche modo a calmarmi.
"Mi fa malissimo!"piagnucolai,appoggiandomi alla sua spalla.
Mi separò da sè e sollevò un po' la mia maglia per controllare,a modo suo,la situazione."Sei piena di lividi!"esclamò spaventato,spalancando gli occhi e cercando qualche modo per sistemare la situazione.Era nervoso quasi quanto me.
"Dov'è Shane?"chiese,come se Shane avesse potuto risolvere qualcosa."Vado a cercarlo."annunciò impacciato,accarezzandomi il viso e tentando ancora di farmi restare ferma.Uscì in fretta e furia e ritornò pochi minuti dopo,in compagnia di Shane e mi prese tra le sue braccia."Dove andiamo?"li interrogai confusa.
"All'ospedale."risposero in coro portandomi nella nostra macchina.
"E come facciamo con i dottori?"chiesi insistente,sperando che non mi portassero all'ospedale,avevo troppa paura che mi prendessero.
"Cris,hai le costole rotte,i dottori sono il nostro ultimo problema!"mi sgridò spazientito.
"Fingerai di chiamarti Terry e di essere mia cugina,al resto penserò io."aggiunse Shane,facendo cenno con la mano a Logan di mitigarsi.Lui passò sui sedili posteriori e mi afferrò la mano,stampando dei piccoli baci sulla mia fronte e ripetendo"E' tutto a posto,principessa.",come se si volesse scusare per aver perso la pazienza in quel modo.
Giungemmo in ospedale e ci portarono in fretta i dottori,a quanto pareva quel Shane era un pezzo grosso.Fecero subito le lastre e aspettammo di sapere cosa succedeva.
Logan era più ansioso di me,mi restava seduto vicino e picchiettava il palmo della mano contro la sua coscia.Io ero così addolorante da non potergli neanche fermare le braccia che continuavano fastidiosamente a suonare contro le sue gambe.
"Logan,ti prego,basta."sbottai.
Si voltò velocemente."E se sono rotte?"chiese,mettendo la mano davanti alla bocca.
"Si aggiustano."risposi spalancando gli occhi e cercando di sdrammatizzare la cosa.Scoppiò a ridere e mi abbracciò,lasciando il segno delle sue labbra sulla mia guancia ripetutamente.
"Abbiamo una notizia buona e una cattiva."disse il dottore,riportando le lastre ed allontanando Logan da me
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Paralayzed
Fanfic-Facciamo un gioco.- propose, con voce convincente. Mi voltai verso di lui e spostai i capelli dietro alla spalla. -Quale?- domandai, ero curiosa. -Ti faccio delle domande e tu devi rispondere.- enunciò, restando vago. -Non mi piace questo gioco.- l...