Mi asciugai il viso ed andai in cucina, guardai i frutti e, sull'ultima pesca rimasta, notai un altro biglietto. "Ho risparmiato l'ultima pesca. E' tutta tua, Cristal." si riferiva alla colazione, entrambi mangiavamo pesche al mattino.
Mi sedetti sul tavolo ed iniziai a mangiare, non trovai più bigliettini, ma stavo ancora pensando a quei tre che stringevo tra le mani. Avevo il ragazzo migliore del mondo. Finii la colazione ed andai in camera, per vestirmi. Presi la divisa tra le mani e, appiccicato all'appendiabiti, trovai un altro post-it. "Prendi i soldi nel comodino e vai a comprarti un bel vestito, voglio continuare il gioco che abbiamo iniziato ieri sera."
Aprii il comodino e trovai un altro biglietto. "Non voglio sapere di che gioco state parlando."abbassai di poco lo sguardo e notai la firma di James, scoppiando a ridere.
Adoravo Logan, mi faceva ridere di prima mattina, senza un motivo preciso. Sapeva che adoravo risvegliarmi vicino a lui e, quando andava a lavorare presto, faceva di tutto pur di non farmi sentire sola. Si preoccupava sempre per me, mi trattava come se fossi il suo unico pensiero, come se fossi sempre nella sua mente.
Andai a lavorare, come tutti gli altri giorni, senza alcuna preoccupazione. Mi piaceva come procedevano le cose, ero felice, io e Logan eravamo felici. Forse era proprio la vita tranquilla di cui avevo bisogno, niente altro.
Una sera, io, James e Logan eravamo seduti sul divano, stavamo guardando un film. Loro due erano appena tornati da otto ore stancanti di lavoro. Logan appoggiò il capo alle mie cosce, alzando i piedi in modo da coricarsi. Misi la mano tra i suoi capelli e iniziai ad accarezzargli il viso angelico mentre chiudeva gli occhi. Si addormentò dopo pochi minuti, senza dire una parola, senza far caso al suono della voce di James, che continuava a parlare.
Notò che Justin aveva preso sonno e lo fissò per alcuni secondi. Mi tirò un colpetto sulla spalla per richiamare la mia attenzione e farmi voltare verso di lui. "Tu lo ami?" mi interrogò a tono basso.
Annuii e rimasi in silenzio, continuando ad osservare il mio ragazzo mentre dormiva. Si vedeva che era stanco, perchè sospirava nel sonno e faceva le smorfie, mentre io e James ridevamo a causa sua.
"Lo ami? Lo ami o è soltanto qualcosa di passeggero?" perseverò.
"Lo amo." risposi secca, prendendo il telecomando ed abbassando il volume della televisione per non svegliare Logan.
Sorrise ed andò in camera sua, cosa che facemmo anche noi dopo poco tempo.
"Cristal." qualcuno mi stava chiamando e non era la voce di un ragazzo, era una donna.
"Cristal, stai attenta." era ancora quella voce, sembrava quasi che le mie orecchie l'avessero già sentita. Era qualcosa che assomigliava a un lamentio o un pianto, mi terrorizzava.
"Cristal! Stai attenta! Stai attenta a te e al bambino!" vidi una signora, sembrava mia madre. Non riuscivo a capire dove fosse, la cucina di casa mia, ma era diversa.
Mi svegliai di colpo e incominciai ad urlare, buttando giù le coperte e togliendo il sonno anche a Logan. Mi alzai in piedi, ero in lacrime, quel sogno mi aveva spaventata a morte. Corsi in cucina e iniziai a chiamarla, quasi come se potesse essere lì. Non rispondeva nessuno, ma non riuscivo a rendermi conto che era stato solo un incubo.
"Mamma, mamma! Vieni qui! Mamma!"strillavo, guardandomi attorno ed aspettando che uscisse fuori.
"Cristal, che succede?" domandò Logan spaventato, afferrandomi le braccia e tenendomi ferma.
"Lei era lì! Mi ha parlato!" gridai, voltandomi verso di lui e scoppiando di nuovo a piangere.
"E' tutto a posto, piccola. E' solo un sogno." mi tranquillizzò, raccogliendomi tra le sue braccia e stringendomi forte. "Non urlare, sveglierai James." sussurrò, accarezzandomi i capelli e consolandomi.
"Andiamo in camera." proposi.
Logan chiuse la porta, sedendosi sul letto. "Non l'avevi mai sognata, prima d'ora?" chiese impacciato, non sapendo come comportarsi.
Scossi la testa e mi sedetti vicino a lui, mettendo le mani davanti al viso e sospirando. "Non so neanche perchè ho gridato in quel modo." risposi. Mi stampò le labbra sulla fronte e mi abbracciò.
"I sogni sono i pensieri più nascosti, non possiamo comandarli." mormorò, accennando un sorriso per calmarmi e coricandosi.
"Non volevo svegliarti." affermai, appoggiandomi al suo petto.
"Stai tranquilla." sussurrò, sfiorandomi le spalle e facendomi smettere di piangere. Nonostante il sonno, continuava a consolarmi e a cercare un modo per farmi calmare.
Il giorno seguente, io ero al bar, alla fine del mio turno. Logan sarebbe venuto a prendermi e saremmo andati a mangiare fuori, per "celebrare" il primo stipendio di entrambi.
Il capo mi fermò alcuni secondi per parlare.
"Sei diventata una donna, Cristal. Mi ricordo di te quando avevi quindici anni, eri un disastro. Adesso sei cresciuta, hai un ragazzo, lavori, hai una casa. Voglio dirti che sono fiero di te e di ciò che sei diventata." mi confessò, prendendomi le mani come faceva sempre.
"Grazie, io... Io non so che dire." balbettai, alzando lo sguardo e notando che Logan era già arrivato e mi stava aspettando dall'altra parte. Vidi Alejandra avvicinarsi a lui, ma non c'era ancora niente di sbagliato.
"Ecco qui, il tuo primo stipendio." sussurrò, lasciandomi delle banconote tra le mani. I suoi occhi si riempirono di lacrime, proprio come i miei. Non sapevo neanche il perchè, forse era il fatto di aver iniziato una vita sincera, una vita serena, una vita bella.
Lo ringraziai nuovamente ed andai da Logan, mostrandogli il mazzo di banconote e sorridendo. Si avvicinò a me e mi stampò un bacio sulle labbra. "Sei stanca?" domandò, stringendomi tra le sue braccia, mentre la voce di Alejandra parlava, lamentandosi delle nostre tenerezze.
"Andiamo?" chiese , mandandole un'occhiata malefica.
"Programma della serata?" ribattei, alzando lo sguardo ed afferrandogli la mano.
"Visto che hai lavorato tutto il giorno, ho pensato di andare a casa e fare un bel bagno." rispose. Si avvicinò di poco al mio orecchio ed aggiunse "Un bagno caldo, noi due, circondati da candele, capisci?" a bassa voce.
Annuii e sorrisi. "Vado a prendere la borsa." affermai, allontanandomi da lui ed andando in magazzino, dove avevo lasciato la borsa. Sentii Logan parlare con Alejandra, ma avevo un umore troppo buono per potermi arrabbiare con lei ed ero sicura che Logan non le avrebbe mai permesso di compiere una mossa sbagliata. Presi il portafogli e ci infilai i soldi.
Mi avvicinai allo specchio e feci un balzo indietro, notando che, dopo le ore straordinarie di lavoro, sembravo un mostro. Mi slegai i capelli, cercando di renderli voluminosi come sempre e presi un cofanetto di trucchi che tenevo sempre con me. Adagiai un po' di ombretto sulle palpebre e gli passai sopra una matita, allungando, poi, le ciglia con il mascara.
Uscii dal magazzino e mi bloccai. Non potevo crederci, non poteva essere vero. Quella che vedevano i miei occhi era probabilmente una delle scene che mi ferivano maggiormente.
Si stavano baciando.
Le loro bocche erano unite e le loro lingue pure.
Non sapevo cosa fare e, più che altro, come fare. Lasciai cadere la borsa a terra e misi entrambi le mani davanti alla bocca. Sembrava quasi che mi mancasse il respiro.
Logan si voltò di colpo. "Cristal, Cristal, ti giuro che io non volevo." iniziò a giustificarsi, venendomi incontro e prendendomi il viso tra le dita.
"Tu la stavi baciando." protestai, con un filo di voce, indicandola e tenendo lo sguardo su di lei.
"Cristal. Io non volevo." insistette.
"La baciavi." lo interruppi ancora, senza il coraggio di alzare la voce.
Ero distrutta, non mi sarei mai aspettata questo. Sapevo che lui non voleva ferirmi, sapevo che lui non voleva farmi star male, ma quella era la cosa peggiore che avessi mai potuto vedere. L'unica persona per la quale avrei messo la mano sul fuoco, l'unica persona che aveva conquistato ciecamente la mia fiducia, mi aveva tradita davanti ai miei occhi.
"Andiamo a casa." brontolai, senza forza di reagire, mi tremavano le mani, la testa iniziava a rimbombare e il cuore, beh... il cuore ormai si era ghiacciato di nuovo, proprio come i miei occhi.
Alejandra mi fermò, davanti alla porta, facendo apparire un sorrisetto stronzo sul suo viso. "Non è finita qui." mi provocò, avvicinandosi a me, quasi come se volesse mettermi le mani addosso.
"Levati dai coglioni, puttana." replicai, spintonandola sul bordo della porta, facendola sbattere e facendole male, ancora poco, perchè si meritava di più.
Uscii in fretta, Logan mi seguì, senza parlare, io non avevo il coraggio di dire una parola.
Entrai in casa e sbattei la porta, per poi andare in bagno e chiudermi a chiave, da sola.
"Cristal, ti prego ascoltami." mi supplicò, iniziando a bussare. Mi sedetti a terra ed appoggiai la testa contro al muro. Tutti dicevano che c'era sempre un raggio di Sole dopo la tempesta, ma nessuno si ricordava che quel raggio di Sole nascondeva una tempesta più grande.
Guardai la vasca da bagno e notai le candele non ancora accese, appoggiate ai bordi. Forse le aveva preparate Logan, anzi, ne ero certa.
"Io lo so che non è colpa tua." sussurrai, ormai senza più forze.
"Aprimi, ne parliamo." cercò di convincermi.
Mi alzai in piedi di scatto ed afferrai la chiave, ma mi sentii svenire, mentre tutto attorno a me diventava più scuro. "Non mi sento bene." mi lamentai, sedendomi a terra, prima di perdere totalmente coscienza.
Logan iniziò a bussare di più, quasi come se quelle parole lo avessero spaventato a morte. Allungai la mano e girai la chiave, in modo da lasciarlo entrare.
"Tutto a posto?" domandò allarmato, avvicinandosi a me e controllandomi il viso.
Sospirai e non risposi. Lui mi osservava dispiaciuto, provò ad accarezzarmi il viso, ma lo fermai e mi allontanai. "Sto bene." mentii, alzandomi in piedi.
Sentimmo bussare alla porta, ero totalmente sicura che fosse James, quindi andai ad aprire io, pur di restare lontana da Logan.
Aprii di poco il portone e notai un ragazzo sconosciuto.
"Ciao." mi salutò, sorridendo.
"Ciao." ricambiai, spaventata.
"Hai un bicchiere d'acqua? Sono in giro da questa mattina." mi chiese.
"Sì." risposi stranita, andando a prendergli una bottiglietta piccola d'acqua.
Sentii la porta chiudersi e quel ragazzo parlò ancora. "Cristal." mi chiamò, facendomi spalancare gli occhi.
"Come sai il mio nome?" chiesi, indietreggiando.
"E' scritto lì." rispose sorridente, indicando il vecchio bigliettino che mi aveva lasciato Logan.
-Ciao ragazze! Vi è piaciuto il capitolo?
Secondo voi chi è quel ragazzo? Vorrà farle del male o è solo un tipo innocente che vuole un po' d'acqua?
Vi prego, lasciatemi un vostro parere, adoro quando riprendete le parti del testo che più vi sono piaciute.
Voglio solo avvertirvi che il prossimo capitolo è l'ultimo, poi, se lo volete, inizierò il sequel.
Vi amo
STAI LEGGENDO
Paralayzed
Fanfiction-Facciamo un gioco.- propose, con voce convincente. Mi voltai verso di lui e spostai i capelli dietro alla spalla. -Quale?- domandai, ero curiosa. -Ti faccio delle domande e tu devi rispondere.- enunciò, restando vago. -Non mi piace questo gioco.- l...