-I'm sorry.-

580 50 0
                                    


"Promettimi che se ti stancherai di me,me lo dirai."mi supplicò,accarezzandomi le mani e rimanendo preoccupato.
"Non mi stancherò mai di te."smentii,iniziando a mordicchiargli lentamente la pelle del suo collo.
"Promettimelo."insistette,voltandosi verso di me.
"Promesso."risposi spazientita.
Sorrise e si alzò in piedi,era ancora preoccupato.
"Tu non devi ascoltare quello che dice Pedro."lo avvertii,incrociando le braccia ed abbassando lo sguardo.
Si avvicinò a me e si coricò,poggiando la testa sulle mie gambe e sospirando."Ho paura,Cristal."spiegò,rattristandosi più di prima.
Gli misi le mani tra i capelli e iniziai ad accarezzarlo per cercare di rilassarlo e calmarlo."Perchè hai paura?"chiesi.
"Ho paura che le cose cambino tra noi."rispose spaventato.
"Abbiamo solo cambiato casa,non è cambiato niente tra noi."negai,sfiorandogli lentamente la fronte.
"Ma cambieranno."si lamentò.
"Non devi ascoltare le cazzate che dice Pedro!"perseverai arrabbiata."Io ti amo.Questo non cambia.Ti amo in America,in Canada,in Messico,in Brasile o in qualsiasi parte del mondo.Io ti amo anche se ci sono degli amici in più con noi!"esclamai,guadando altrove.
Avrei voluto andare da Pedro e iniziare a gridare,sentirsi a disagio era la cosa peggiore che poteva succedere in un posto nuovo,ma a Logan era accaduto.Si sentiva spaesato,fuori luogo e diverso,quando era l'unico di cui avevo veramente bisogno.
Logan  rimase fermo a osservarmi,io mi ero arrabbiata quasi al punto di continuare a gridare,ma c'era Matt dall'altra parte che dormiva,quindi dovevo contenermi.
"Io dormo.Domani andiamo a cercarci un lavoro."lo avvertii con tono arrabbiato,allontanandomi da lui ed infilandomi dentro alle coperte.
Logan sospirò e mi raggiunse,appoggiando la mano al mio fianco e cercando di abbracciarmi."Piccola,sei arrabbiata?"domandò,rendendo la sua voce tenera.
"No."replicai,mantenendo il tono arrabbiato.
"Dimmi la verità."sussurrò,stringendomi a sè e cercando di rimediare.
"Sì.Perchè tutti questi problemi?A me non importa se i miei amici non ti accettano,l'importante è che tu rimanga qui con me e che noi rimaniamo uniti.Ti rendi conto che per una cazzata che ha detto Pedro noi stiamo litigando?"esclamai.
"Non litighiamo,allora."propose,stringendomi tra le sue braccia e stampandomi un bacio sulla fronte.
"Buona notte."perseverai,voltandomi dall'altra parte e chiudendo gli occhi.
"Notte,principessa."mormorò,afferrandomi ancora ed addormentandosi.

Il mattino dopo eravamo assonnati,dato che avevamo discusso fino a tardi.Sembravamo due zombie in cucina,nessuno dei due parlava, l'unico che si sforzava di dire qualcosa era James.
"Che vi succede?"chiese,spalancando gli occhi.
"Vado a prepararvi la colazione."non risposi e mi alzai in piedi,dirigendomi verso il frigorifero per prendere il latte.
James guardò Logan e poi osservò me per bene."Avete litigato?"gli chiese a bassa voce per non farsi sentire.
Logan annuì e appoggiò il mento alla mano.
"Perchè?"domandò ancora.
"Motivo idiota."replicò Logan,nascondendosi dietro alle dita e cercando di risvegliarsi,in qualche modo.
"Chiedile scusa."gli consigliò James,tirandogli una pacca sulla spalla ed indicandomi.
"L'ho già fatto."si lamentò,appoggiando la fronte al tavolo e sfregandosi gli occhi.
James sospirò,quasi perdendo la pazienza."Sei il suo ragazzo,dovresti sapere che vuole farsi desiderare!"lo sgridò,tirandolo e facendolo alzare in piedi.
Mi voltai dall'altra parte,fingendo di non aver sentito niente.Abbassai lo sguardo e iniziai a fare il caffè.
Logan mi raggiunse,chiudendosi la porta alle spalle per poter parlare."Cris.."mi chiamò impacciato,grattandosi i capelli e non sapendo cosa dire.
"Ti ha mandato James?"lo interrogai,senza neanche guardarlo.
"Sì."attenne.
Rimanemmo in silenzio,nessuno dei due aveva il coraggio di scusarsi,nessuno dei due sapeva come scusarsi.Io continuavo a fingere di preparare la colazione,ma in realtà era giù pronta.Lui cercava un modo per fermarmi ed abbracciarmi,ma non lo trovava.
"Hai ancora molto da fare?"domandò,perdendo la pazienza ed iniziando a seguire ogni mio passo.
Annuii e non parlai.
"Ti ho presa."sussurrò,afferrandomi i fianchi e costringendomi a voltarmi verso di lui.
Sorrisi solo al pensiero che mi stesse inseguendo in quel modo per scusarsi per qualcosa che non aveva fatto,ma mi imbronciai subito,sperando che non se ne fosse accorto.
"Ti ho vista."mi informò,poggiando le mani sul mio collo ed accostando la sua fronte alla mia.
"Cosa?"chiesi,fingendo di non sapere di cosa parlasse.
"Ti ho vista sorridere."perseverò,stampandomi un bacio sulla guancia.
Le mie labbra si allargarono in un altro sorriso,essere arrabbiata con lui era inutile,trovava sempre il modo per farsi perdonare,trovava sempre il modo per farmi dimenticare tutto.
"Sei la mia principessa."borbottò,imprimendo le sue labbra ovunque sul mio viso.
"Abbracciami."gli ordinai teneramente,appoggiandomi al suo petto e facendomi abbracciare.
"Ragazzi!Sono felice che abbiate fatto pace,ma vorrei mangiare colazione!"ci interruppe James,bussando alla porta.

Dopo aver mangiato colazione,io e Logan uscimmo e decidemmo di cercare un lavoro,ne avevamo bisogno e dovevamo iniziare sin dal primo giorno,non potevamo permetterci di rimanere senza soldi.
Io vagai di ristorante in ristorante per trovare un lavoro da cameriera,ma sembrava che nessuno volesse assumere me,ogni volta che confidavo loro il mio nome rispondevano di non volere problemi con la polizia,quindi mi evitavano.
Tornai davanti al locale in cui aveva lavorato mia madre,mi ero ripromessa di non fare domanda lì,perchè era un brutto posto,ma non avevo altre scelte.
Sospirai profondamente e calpestai il pavimento di quel bar,lenta ed impaurita.
"Mi dica,signorina."propose l'uomo al bancone,lo riconobbi subito.
"V..vorrei u...u...un posto di lavoro."balbettai,totalmente agitata e tesa.
"Dove ti ho già vista?"domandò,strizzando gli occhi ed avvicinandosi al mio viso.
"Sono Cristal,la figlia di Jacinta."affermai,abbassando lo sguardo.
"Cristal,quanto tempo!"gridò,abbracciandomi."Sei diventata una bellissima donna,non ti riconoscevo neanche!"esclamò.
"Grazie."lo ringraziai imbarazzata e sorrisi.
"Dimmi,di che lavoro hai bisogno?"chiese,afferrandomi le mani come se non volesse vedermi tesa.
"Potrei anche fare la lavapiatti,basta che non sia lo stesso di mia madre."replicai,guardandomi intorno e sbattendo velocemente le palpebre per non piangere.
"Qualsiasi cosa per te,sei sempre la benvenuta qui."mi informò,accarezzandomi il viso.
"Quando inizio?"domandai,mentre la mia voce diveniva lentamente sottile e malinconica.
"Quando vuoi."mormorò,capendo che era il momento di lasciarmi andare.
"Domani va bene?"lo interrogai.
"Sì,va benissimo."rispose,lasciandomi le mani.
"Ciao."lo salutai,correndo fuori e scoppiai in lacrime amare.Stavo lavorando nello stesso posto che aveva portato alle porte la morte di mia madre,ma dovevo sopportarlo,dovevo farlo per Logan.Mi asciugai dal viso ogni segno di pianto e continuai a camminare a passo svelto per arrivare a casa e distrarmi scambiando qualche parola con James.

Entrai in casa e non ebbi tempo di salutarlo,perchè subito mi chiese il motivo per cui avevo pianto.
"Non ho pianto."mentii,spostandolo e passando velocemente dall'entrata alla camera.
"Cristal,che è successo?"perseverò,prendendomi il braccio ed immobilizzandomi.
"Non toccarmi,mi fai male!"lo sgridai,allontanandomi ancora.
"Cristal!"gridò seguendomi.
"Logan non è ancora tornato?"gli domandai.
"No.Avete litigato?"insistette.
"Ho trovato un lavoro,ho trovato un fottuto lavoro,ok?"spiegai nervosa.
"E che c'è da piangere?"si intromesse,spalancando gli occhi.
"E' il suo stesso lavoro!"sbottai,scoppiando di nuovo a piangere,ma nascondendo il viso.
"Cristal..."mi chiamò,provando a fermarmi."Cristal!"ripetè,bloccandomi in modo da non lasciarmi più scappare."Guardami negli occhi,guardami."mi ordinò."Solo perchè è morta davanti a te,non significa che sia colpa tua."
Odiavo quelle frasi,me le ripetevano continuamente,ma sapevo che erano solo grosse bugie messe insieme per togliermi ogni senso di colpa e farmi sentire meglio,quando invece peggioravano solo la situazione.
"Stronzate!"urlai,prendendo la felpa di Logan ed uscendo in fretta fuori da casa.
Avevo sperato di trovare un modo per distrarmi con James,ma non fu così.
Misi le cuffiette alle orecchie e girovagai per la città senza meta.Alzai gli occhi e notai che delle nuvole stavano ricoprendo il cielo,ormai scuro e grigio.Pochi minuti dopo iniziò a piovere.
Portai il cappuccio sul capo e continuai a camminare inutilmente.Ero distrutta,mi sentivo fuori dal mondo e dalla vita.Nessuno mi capiva,pensavano che ripetendomi di non aver causato la sua morte potessero farmi sorridere.
Tutti mi guardavano come se fossi pazza,ero l'unica a camminare in mezzo alla strada con un acquazzone del genere.
Sapete che vi dico?Avevano ragione,ero pazza,ma dopo tutto quello che era successo,come potevo essere normale?Non potevo.
Passai ore intere sotto alla pioggia fredda,senza un motivo valido,volevo semplicemente restarci.

Notai qualcuno che agitava le braccia per richiamare la mia attenzione,levai una cuffietta e sentii la voce di Logan.Era ora di mettere da parte la tristezza.
Mi avvicinai a lui e sforzai un sorriso.
"Ti ho cercata ovunque e mi sono perso!"esclamò,afferrandomi la mano.
"Andiamo in giro?"domandai,sviando il discorso e portandolo con me.
"Cosa?Ma Cristal tu stavi piangendo..."protestò sconvolto.
"Non voglio parlarne."lo interruppi,continuando a tirarlo.
Lui amava lo sport,volevo portarlo allo stadio,sapendo che in quel momento sarebbe stato vuoto,avrebbe potuto assumere un tono romantico e dolce.Sapevo come entrare dal retro senza farmi vedere,c'era una porta che restava sempre aperta,perchè era stata rotta da moltissimo tempo,ma nessuno se n'era accorto,quindi era rimasta così.
"Vieni."sussurrai,facendogli cenno di restare in silenzio.
"Ma non possiamo!"si fermò.
"Possiamo!Vieni!"lo tirai dalle braccia e lo portai negli spogliatoi.
Eravamo fradici ed avevamo freddo,io volevo un riparo e soprattutto un momento di intimità,volevo restare con lui senza James o chiunque altro tra i piedi,volevo sentire di nuovo i nostri corpi unirsi e fondersi come due candele infuocate,ne avevo un bisogno matto.
"Che ci facciamo qui?"chiese spaventato.
"Smettila di fare domande,dai.Voglio solo uno spazio tutto per noi."sussurrai,adagiando lentamente le mie labbra alle sue ed unendole in un fantastico bacio passionale.
"Qui?"postulò,staccandosi da me e spalancando gli occhi.
"Che ti importa?Non verrà nessuno."lo confortai,iniziando di nuovo a baciarlo delicatamente.Feci scendere lentamente le mani lungo i lineamenti perfetti della sua schiena,per arrivare alla vita e levargli la maglietta impregnata.

-Ciao ragazze-
Vi è piaciuto il capitolo?Che ne pensate?
Vi chiedo perdono perchè ultimamente non ho molta fantasia e neanche molto tempo,quindi non scrivo nel migliore dei modi.

ParalayzedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora