-Meet him.-

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"Come?" domandai, accennando un sorriso. Subito dopo, però, mi ricordai dell'assurdità della cosa.
"Lo so che forse non ti sembrerà il massimo, ma..." iniziò, prendendo un fazzoletto ed asciugandomi le ultime lacrime. "Venerdì ci sarebbe il tuo funerale." affermò, sapendo che non mi avrebbe fatto piacere sentirmi.
"E io dovrei presentarmi al mio funerale? No, è assurdo." smentii, scuotendo il capo.
"No, non è questo che intendevo." sussurrò, facendomi calmare. "Potresti fingere di essere qualcun'altro." aggiunse, sorridendo come se in lei non ci fosse altro che la speranza.
"E pensi che potrebbe funzionare?" chiesi, afferrandole la mano, come se mi stesse salvando.
"C'è soltanto un problema." mormorò.
"Quale?" domandai preoccupata, pronta a risolvere qualsiasi cosa.
"Riesci a camminare?" bisbigliò, scoprendomi i piedi e guardandomeli. Mi sporsi per osservarli, ma mi fermò immediatamente perchè aveva paura che, vedendoli, iniziassi a piangere di nuovo.
"Per Logan sopporterei anche il dolore."affermai, stringendole le dita, supplicandola con gli occhi.
"Sono ustioni di secondo grado, ti faranno molto male." mi avvertì, pentendosi di avermi detto tutto quello.
"Io voglio provarci, devo vederlo." insistetti, spostando i piedi giù dal letto ed alzandomi immediatamente. Mi afferrò le braccia, aspettandosi che cadessi all'istante, ma non fu così. "Ce la posso fare, posso abituarmici." perseverai, stringendole le braccia e facendo un passò. Fu più doloroso di quanto immaginavo, ma soltanto il pensiero di poter rivedere Logan  alleviava il dolore. "Avanti, ce la posso fare." pensai tra me e me, tirando avanti l'altro piede in modo da camminare ancora e non pensando al bruciore. Dovevo fingere di essere una ragazza qualunque e non Cristal, dovevo cercare un modo per non farmi riconoscere da Logan. Sicuramente avrei coperto il viso con uno di quei strani veli neri tipici dei funerali e avrei finto di essere una parente lontana. Sarebbe andato tutto per il meglio, avevo solo bisogno di abbracciarlo un'ultima volta.
"Siediti, dolcezza. Non ti fa bene camminare." mi ordinò, ma io non la ascoltai, le lasciai il braccio e continuai a camminare da sola, ci avevo preso gusto. Mi fermai in mezzo alla stanza, sentendo di nuovo quella fastidiosa nausea. Mi strinsi la pancia e rimasi in silenzio. L'infermiera corse subito da me e mi prese tra le sue braccia, posandomi di nuovo sul letto.
"Che succede?" mi interrogò spaventata.
"Devo vo..." non ebbi tempo di finire la frase, perchè iniziai a rimettere. Lei mi portò subito un secchio o qualcosa del genere per non sporcare. James entrò in quel momento, ma voltò subito il viso perchè avrebbe iniziato a vomitare anche lui. Appena finii, mi portarono in bagno insieme e mi lavarono il viso. era orribile, mi sentivo una bambina fuori taglia, non potevo neanche sciacquarmi la faccia da sola.

Mi riportarono in camera e l'infermiera andò via. James chiuse la porta e si sedette sulla sedia vicino al mio letto.
"Dobbiamo parlare." brontolò, corrugando la fronte. "Tu...Senti Cristal, io so che sei sempre stata contro all'aborto, ma questa... cioè... tu devi farlo." balbettò, facendomi ritornare il cattivo umore.
"Lo avevo già pensato." lo interruppi, evitando il suo viso con lo sguardo. "Io non potrei mai crescere un bambino da sola." continuai, mentre le mani iniziarono a tremare. "E non vorrei mai che mio figlio restasse senza padre." aggiunsi, scuotendo la testa in segno di dissenso. "Logan sarebbe stato un buon padre." borbottai.
"Cristal..." mi chiamò, ma non aveva altro da dire. "Mi dispiace." confessò, abbassando lo sguardo.
"Dispiace anche a me." risposi. Mi dispiaceva, mi dispiaceva perchè era nostro figlio, mio e di Logan. Se lui fosse stato al mio fianco, avrei permesso alla sua vita di continuare e avrei sacrificato la mia intera vita per quel bambino, ma da sola non avevo alcuna possibilità, non avrei fatto altro che metterlo in pericolo come avevo fatto con Logan. Tutto questo mi distruggeva.
"Avrai altri figli." James mi risvegliò dai miei pensieri, ma la sua frase peggiorò le cose più del previsto. Iniziai di nuovo a piangere, non riuscivo a controllarmi.
"No, non ne avrò." replicai, prendendo le lenzuola e coprendomi. Sapevo che non avrei mai amato oltre a Logan, ne ero sicura.
"Questa non è sicuramente la tua ultima storia d'amore." cercò di rassicurarmi.
"Stronzate." bofonchiai, fissando il muro vuoto davanti a me.
"Amerai altre persone, altre persone ti ameranno." perseverò.
Ero di nuovo sul punto di gridare, non riuscivo a sopportarlo. Iniziai ad agitare le mani, ma le parole non mi uscivano di bocca. Era come se qualcosa mi stesse suggerendo di non gridare, come se mi stesse fermando di proposito.
James non perse un attimo e mi abbracciò, voleva farsi perdonare per quello che aveva detto. Continuava a ripetermi che era tutto a posto, sapendo che farmi arrabbiare non mi faceva bene.
"Non voglio la vostra fottuta compassione!" strillai arrabbiata allontanandolo. "Voglio la mia vita! Voglio la mia vita indietro!" strepitai, mentre il mio viso venne inondato di lacrime."Smettetela di dirmi che andrà tutto bene! Senza di lui niente andrà bene!" continuai, lasciandolo t in silenzio. I dottori entrarono e tentarono ancora di mantenermi la calma."Fottetevi anche voi! Non ho passato neanche un giorno qui e sono già stanca di voi e delle vostre cure! Non voglio essere curata! Voglio morire!" urlai, spingendoli via e facendoli uscire tutti fuori dalla camera, compreso James.
Rimasi da sola tra i miei pianti, mentre i dottori sgridavano James perchè aveva iniziato a darmi le brutte notizie appena mi ero svegliata. Lui, poveretto, non ne aveva colpa, gli avevo scaricato tutte le pressioni addosso mentre cercava solo di farmi del bene.
Chiusi gli occhi e cercai di prendere sonno, ma non ci riuscii. I dottori entrarono dopo alcune ore per iniettarmi un sonnifero, ed era decisamente meglio così.

Arrivò venerdì, il giorno del mio funerale. Mi faceva un impressione immensa dover andare al mio funerale se non ero morta, ma dovevo farlo per incontrare Logan, per vedere il suo viso ed essere sicuro che stesse bene.
Cassandra, l'infermiera di cui vi ho parlato fino ad ora, mi aiutò a nascondere bene le bruciature e, soprattutto, il mio viso. Logan lo avrebbe riconosciuto, dovevamo nasconderlo bene. Avrei finto di essere la cugina di Cristal e, con il pretesto di essere la sua unica parente, sarei rimasta vicino a Logan. Funzionava, poteva funzionare.
Cassandra e James mi accompagnarono in chiesa e, a mia grande sorpresa, trovai tantissime persone. Neanche io riuscivo a spiegarmi come ci potessero essere tutte quelle persone al mio funerale, visto che avevo sempre passato la mia vita da sola. Feci alcuni passi avanti per abituarmi al dolore ai piedi e cercai Logan tra la folla.
Lo trovai seduto a terra, in silenzio, con la testa appoggiata alle ginocchia. Le sue spalle tremavano a causa del pianto. Si era vestito di nero, senza dare particolare attenzione al tutto. I suoi capelli non erano stati neanche raccolti in quella sua abituale cresta tenuta da lacca.
Mi avvicinai e mi sedetti vicino a lui. "Ciao." sussurrai, cercando di cammuffare la voce.
Alzò il capo e notai i suoi occhi rossi, quasi viola. Era segno che aveva pianto a lungo. Agitò la mano per salutarmi e rimase in silenzio, mi osservò per molto e smise di piangere. "C..." pronunciò quella lettera e mi venne un colpo al cuore, mi aveva riconosciuta, avevo distrutto tutto. "Chi sei tu?" domandò, facendomi tranquillizzare.
"Io sono la cugina di Cristal." mentii, poggiandogli la mano sulla spalla ed accarezzandolo in segno di conforto.
"Vi assomigliate così tanto." affermò, continuando a fissare il mio viso come se avesse visto un fantasma, o forse lo aveva visto.
"Tu sei Logan?" chiesi, fingendo di non sapere niente, per sviare il discorso.
Annuì ed appoggiò di nuovo la testa alle ginocchia. "Che situazione di merda." si lamentò, mettendosi le mani tra i capelli e scoppiando a piangere. Non ce la facevo, non potevo vederlo così, avrei tanto voluto dirgli la verità, dirgli che io ero ancora lì, al suo fianco.
"Non piangere." sussurrai, addossando il capo alla sua spalla e cercando di consolarlo, ma iniziai a lacrimare anche io. "Fingi che lei sia ancora qui." gli consigliai, accarezzandogli le clavicole come avevo sempre fatto quando era triste.
"Non fare così, ti prego." borbottò, afferrando le mie mani e spostandole dalla sua schiena, quasi come se ricordarsi di me lo uccidesse. Le osservò e noto alcune bruciature che non avevamo coperto. "Che ti è successo qui?" domandò, mantenendo lo sguardo sulle ferite, sembrava che stesse sospettando qualcosa.
"Niente." non risposi e ritirai le mani. Speravo solo che non capisse che quella davanti a lui ero io. Lo guardavo e mi rendevo conto che quella era l'ultima volta, gli occhi straripavano di lacrime e lui pensava che fosse per il funerale. In fondo avevano ragione, senza di lui la mia vita era finita, senza di lui ero morta veramente, morta dentro. Voleva abbracciarlo, volevo accarezzargli il viso e stringerlo forte tra le mie braccia, ma non potevo, non potevo fargli capire.
"La mia piccola." borbottò, chiudendo gli occhi. "La mia piccola è lì dentro." aggiunse, indicando la tomba che era appoggiata vicino all'altare. Mi chiedevo cosa ci fosse là dentro.
"No!" esclamai, istintivamente, non ricordandomi che non potevo dirgli niente.
Si voltò di scatto con faccia stranita e mi osservò.
"La tua piccola è qui dentro." cercai di rimediare, poggiandogli la mano sul cuore.
"Sono tutte cazzate." smentì, alzandosi in piedi nervosamente ed andando a sedersi su una panca. Lo seguii, volevo stargli vicino.

Il prete arrivò al microfono e iniziò a parlare, con tanto di preghiere e canti. Logan  piangeva, piangeva e non la smetteva più. Continuava a ripetermi che non riusciva a capire come fosse successo, che non poteva rassegnarsi all'idea di non avermi più accanto a lui e i miei pianti si fondevano ai suoi.
Si alzò e decise di fare un discorso, in quel momento mi sentii distrutta, più distrutta che mai. Sapevo che quel discorso mi avrebbe resa così triste da volergli dire la verità.
Si asciugò le lacrime e sospirò. "Io sono il ragazzo di Cristal." borbottò, alzando lo sguardo. "Io... Io non saprei veramente cosa dire. Non avrei mai immaginato di dovermi trovare al suo funerale. Probabilmente è la situazione peggiore." aggiunse, guardando tutte le persone presenti. "Lei ormai era parte integrante della mia vita, della mia giornata. Dipendeva tutto da lei, i miei sorrisi che adesso si sono trasformati in lacrime. Giuro che se potessi fare qualcosa per farla ritornare indietro, lo farei, qualsiasi cosa. Vorrei tanto averla qui, abbracciarla ancora, stringerla tra le mie braccia e farla sentire al sicuro, ma lei non lo era mai stata, non era mai stata sicura. Vorrei tanto poterla baciare ancora, ma, come dice lei, solo alla morte non c'è rimedio." le sue parole mi stavano colpendo il cuore, mi stavano pugnalando. Non riuscivo a reggerle, dovevo dirglielo, dovevo raccontargli la verità, dovevo farlo per lui, per me e per quel bambino.
Alzò di nuovo lo sguardo. "A dire il vero, non capisco cosa ci facciate tutti voi qui." incalzò arrabbiato, stringendo il microfono più di quanto non lo stesse facendo. "Voi non c'eravate mai per lei, non ci siete mai stati. Lei non mi ha mai parlato di voi. Dove siete stati nei suoi momenti bui? Dove siete stati quando piangeva? Quando due uomini, ben due uomini in meno di sei mesi hanno provato a violentarla!" li accusò, continuando a piangere.
Non potevo reggere altre parole, lui continuava ad amarmi, lui stava male, stava peggio di me. Vederlo piangere feriva più di ogni bruciatura, era come vedere il mio cuore mentre era trapanato lentamente e non poter far niente pur di fermarlo. Volevo gridare a tutti la verità, proprio in quel momento. Volevo correre da Logan ed unire le sue labbra alle mie, fargli capire che io ero ancora lì con lui e che avevo ancora bisogno di essere protetta, avevo ancora bisogno di un petto caldo a cui appoggiami di notte, avevo ancora bisogno di una parola dolce al mattino.
Io avevo bisogno di lui, ma lui vicino a me era in pericolo. Forse avevo sbagliato, forse non sarei mai dovuta andare a quel funerale, avevo sbagliato di grosso.
"E quanti di voi mi hanno deriso perchè non sono brasiliano? Quanti?" perseverò, alzando l'indice e puntando su Pedro. "E dov'eravate quando lei aveva dei lividi su ogni singola parte del corpo perchè un mostro voleva usare il suo corpo come si fa con le bambole?" li accusò, arrabbiandosi ogni secondo di più. "Voi l'avete sempre vista come una ragazza sexy, come una tipa dagli occhi azzurri e dal corpo perfetto, vero? Non la conoscevate e vi definivate suoi amici." insistette, mentre nessuno aveva il coraggio di rispondere.
Aveva dannatamente ragione, stava pronunciando le parole che non avevo mai avuto il coraggio di tirare fuori, le stava dicendo lui al mio posto.
Io non potevo continuare quella messa in scena. Dovevo dirglielo. Glielo avrei detto e poi sarei scappata per non metterlo in pericolo, ma non potevo sopportare che lui pensasse a me come si pensa ad un ricordo.
"Logan!" lo chiamai, pronta a dirgli tutto. Mi stavano guardando incuriositi, non sapevano chi fossi.
Feci un respiro profondo e misi la mano sul copricapo nero che nascondeva il mio viso. Lo alzai leggermente, lui era rimasto immobile, forse se lo aspettava.

-Ciao ragazze! Scusate per il lieve ritardo.
Vi è piaciuto questo capitolo? Cosa pensate che succeda, Cristal dirà la verità o si fermerà in tempo? E pensate che abbia veramente il coraggio di abortire?
State continuando a seguire la mia storia come dal primo capitolo, grazie mille veramente.
Vi amo!

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