-Fire.-

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"Ecco la tua acqua." affermai, lasciandogli la bottiglietta tra le mani.
"A dire il vero, io non volevo bere." rispose, sorridendo ancora.
"E allora che vuoi?" domandai, assumendo un tono freddo. Non capivo chi fosse quel ragazzo e cosa volesse, ma mi spaventava.
"Cerco Logan." replicò.
Annuii ed andai a chiamare Logan , ero confusa, non riuscivo a capire perchè stesse cercando il mio ragazzo.
Parlò con lui, io ero nell'altra stanza, fino a quando non sentii un rumore strano, quasi come se qualcuno stesse cadendo a terra. Mi affacciai e notai che Logan aveva appena ricevuto un pugno in faccia.
"Che fai?" domandai ad alta voce, correndo incontro al ragazzo e spintonandolo fino a farlo cadere a terra.
"Volevo proprio questo." sussurrò malefico, afferrandomi le braccia ed alzandosi in fretta. "Il tuo ragazzo non riuscirà a proteggerti." continuò, spingendomi contro al muro e stringendomi i fianchi.
"Non toccarmi." protestai, tirandogli un pugno in pancia.
Si allontanò di poco, lamentandosi di dolore e ritornando subito vicino a me. "Stronza, credi di farmi paura?" domandò, sbattendomi di nuovo contro al muro e facendomi male alla schiena. Gridai fino a sentire mal di gola.
"Chiedi chi mi manda." mi ordinò, schiaffeggiandomi la guancia. Io rimasi in silenzio. "Chiedi chi mi manda!" gridò, prendendomi di poco indietro e spingendomi nuovamente contro al muro, mi fece sbattere la testa.
"Chi ti manda?" obbedii, mentre la mia testa era sul punto di esplodere.
"Alejandra." rispose, in tutta calma. "Mi ha detto di venire qui e farti del male. Vuole ucciderti." aggiunse, bloccandomi le spalle. "Ma, ora che ti vedo, capisco che ho ancora un piccolo lavoretto da fare, prima che tu muoia." sussurrò, stampandosi un sorriso in faccia e facendo salire le mani.
"Bastardo, non mi toccare!" urlai, ma le sue mani ormai avevano invaso il mio corpo, io guardavo Logan, ma non riusciva ad alzarsi, non capivo cosa gli fosse successo. Lui non poteva fare niente, non poteva salvarmi.
Allungò le mani fino al mio seno, afferrandolo sgarbatamente e facendomi male ancora.
"Non toccarmi!" strillai, lanciandogli una ginocchiata sull'intimo per allontanarmi da lui. Indietreggiò e iniziò a lamentarsi dal dolore. Io colsi quei pochi minuti per andare da Logan e vedere le sue condizioni: gli usciva del sangue dal naso e dal labbro, ma continuava a ripetermi che stava bene.
Sentii le mani di quel ragazzo che mi tirò per i capelli e mi sbattè a terra, buttandosi su di me e strappandomi la camicia. "Non farlo, ti prego!" lo supplicai, cercando di spingerlo via, ma lui non ascoltava. "Ti prego." lo pregai, mentre alcune lacrime scendevano lungo il mio viso. Si tolse in fretta i pantaloni e fece lo stesso con i miei, sembrava che i miei schiaffi e i miei pugni non avessero alcun effetto su di lui.
Logan riuscì finalmente a rialzarsi da terra e, nonostante fosse privo di forze, lo scaraventò via da me, prendendomi dalle braccia e trascinandomi fino in camera. Cercò di chiudere la porta, ma quel ragazzo ci raggiunse subito. Spintonò Logan in un angolo, prese me e mi buttò sul letto, levandomi anche le mutandine, nonostante io non stessi un attimo ferma e continuassi a prenderlo a botte. Alejandra stava giocando con i punti deboli, troppo deboli. Avrei preferito morire, odiavo quando qualcuno prendeva il possesso del mio corpo e lo usava senza alcun timore, come se io fossi una bambola.
Non ero una bambola.
Avevo dei sentimenti anche io, odiavo la mia bellezza, la odiavo con tutta me stessa. La odiavo fino al punto di volermi rovinare il viso e il corpo, ma, anche in un giorno pesante di lavoro e di poco sonno, quel ragazzo mi voleva violentare e ce la stava facendo.
Ci stava riuscendo veramente.
Logan non si rialzava, non ne aveva le forze.
"Logan, ti prego, aiutami." lo supplicai, voltandomi verso di lui e vedendolo nelle difficoltà più grandi.

Cadde a terra, non riuscii a comprenderne il motivo fino a quando non vidi James. Lo prese e lo portò via, sicuramente lo avrebbe denunciato e speravo che capisse che era stato mandato da Alejandra, perchè io non riuscivo a spiegare, non riuscivo a parlare a causa del pianto.
Logan mi vestì in fretta, ma la mia camicia era strappata, sgualcita. Me la buttò sulle spalle, voleva parlare, dopo poco mi avrebbe portato un'altra maglia. Io ero immobile, mentre i miei occhi buttavano fuori lacrime su lacrime, ormai inasciugabili.
"Piccola, scusami." sussurrò, prendendomi il viso tra le mani. "Non riuscivo a fermarlo." aggiunse. Lo guardai e notai il suo sguardo invaso di lacrime, piangeva anche lui, perchè non era riuscito a fermare quel ragazzo. "Ti ha fatto male?" domandò, guardandomi negli occhi.
Annuii ed abbassai lo sguardo.
"Fammi vedere." mormorò, abbassando di poco la camicia strappata e notando alcuni lividi sul mio seno. "Cazzo." sbottò, rattristandosi. "Ti fa tanto male?" mi interrogò ancora.
Annuii nuovamente e rimasi in silenzio. Mi voltai di schiena e gli feci notare altri segni sul dorso, che si erano creati quando mi aveva sbattuta per terra. Non riuscivo neanche a parlare, era troppo difficile. Non stavo bene, sentivo un nodo nello stomaco, proprio come quello che avevo durante l'influenza. Corsi in bagno e vomitai di nuovo, era insopportabile.
"Vieni piccola." sussurrò, afferrandomi le mani e portandomi di nuovo in camera.
"Dov'è James?" domandai, con un filo di voce.
"Adesso torna." replicò, accarezzandomi il viso.
Sospirai e mi asciugai le lacrime, ma era inutile, perchè continuavano a scendere.
Dopo una o due ore di silenzio, sentii la porta aprirsi, era ritornato. Io volevo parlare solo con lui, volevo soltanto lui al mio fianco, era come se qualcosa mi impedissi di fidarmi di Logan, come se fosse impossibile, dopo averlo visto baciare Alejandra.
"Voglio restare sola con lui." dissi a Logan, appena lo vidi entrare. Iniziavo a sentire freddo e non capivo come mai.
"Ok." rispose lui triste, prendendo una delle sue felpe e facendomela indossare. Uscì fuori, mormorando qualcosa nell'orecchio di James.
Aspettai fino a quando finirono di parlare.
James entrò in camera e chiuse la porta. Fu in quel momento che capii di potermi lasciar andare. Misi le mani davanti agli occhi e continuai a piangere, lui mi strinse tra le sue braccia e non parlò. Nessuno di noi sapeva cosa dire.
"Stai male ancora?" domandò, senza smettere di stringermi.
"Sì." risposi, appoggiandomi alla sua spalla.
"Che succede con Logan? Sei arrabbiata con lui?" chiese, per cercare di distogliere la mia attenzione da quello che era successo.
"Ha baciato Alejandra." replicai, notando di aver bagnato la sua clavicola con le lacrime.
"Lo sai anche tu che non è stato lui a volerlo. Lo ha costretto solo per farvi litigare." mi rassicurò, accarezzandomi la schiena e comportandosi da vero amico.
"Lo so." borbottai.
La porta di aprì e Logan ci avvertì che avrebbe fatto un salto in farmacia per comprare di nuovo gli antibiotici.
Io e James restammo da soli a casa.
Mi guardò ed affermò "Vado a prenderti un bicchiere d'acqua." notando che non ero ancora tranquilla.
Mi coricai e chiusi gli occhi perchè avevo mal di testa.
__
Sentii un calore strano in camera, li riaprii subito e trovai la stanza invasa di fiamme. Non sapevo che fare. Ero nel panico più totale e non riuscivo a capire come fosse successo o quando.
Uscii in balcone e vidi Logan che gridava il mio nome, non aveva neanche avuto il tempo di allontanarsi dal palazzo, quelle fiamme si erano innalzate troppo in fretta, il palazzo era stato sicuramente incendiato.
"Cristal!" strepitò, vedendomi sul balcone.
"Logan!" lo chiamai, non sapevo come muovermi.
"Stai ferma lì! Vengo a prenderti!" gridò.
"No, non lo fare!" glielo impedii, si sarebbe fatto male, non ne sarebbe uscito vivo. Non mi ascoltò, lo vidi correre verso l'entrata e la sua immagine sparì. Speravo tanto che qualcuno lo avesse fermato, era troppo pericoloso.
Mi sedetti a terra e sperai con tutta me stessa che non gli succedesse niente, per la prima volta in vita mia pregavo, pur sapendo che non avrebbe cambiato la situazione, ma pregavo perchè non volevo che Logan morisse, non lo volevo.
Sentii la voce di James, non capivo cosa diceva, i gas emanati dal fuoco mi stavano già stordendo. "Cristal, abbiamo ancora una possibilità, vieni!" esclamò prendendomi in braccio. Lui aveva paura, lo sapevo, era terrorizzato dagli incendi a causa della sua ragazza che era morta in quel modo. Forse quello era il motivo per cui era intento a salvarmi, a salvarci.
Mi coprì bocca e naso con un fazzoletto bagnato e iniziò a correre, tentando in tutti i modi di uscire fuori dal palazzo. Sapevo che non ce l'avremmo fatta, James aveva troppa paura per il fuoco e io non ero neanche in grado di aprire gli occhi a causa del gas.
Ogni cosa diventava doppia, le voci rimbombavano, i suoni svanivano. Sicuramente era così anche per James, ma lui continuava a correre per le scale, non sapevo con quale forza. Le fiamme invasero il mio braccio, cercai di spegnerle con il fazzoletto bagnato e tentai di non urlare per non spaventare James, anche se sicuramente se n'era già accorto.
Persi coscienza dopo pochi minuti.

"La riconosci?"
"Non è possibile."
"E' lei?"
"Non può essere."
"E' lei?"
"Sì."
"Sei sicuro?"
"Sì."
"Mi dispiace."
"Non può essere morta! Perchè non mi avete lasciato entrare?"
"Saresti morto anche tu."

Solo alla morte non c'è rimedio, è proprio a questo che mi riferivo.
Avrei dovuto salutare il mondo con le lacrime e le grida di Logan, che abbracciava il mio corpo immobile e piangeva sull mio seno.
Sicuramente il carattere impulsivo di Logan lo avrebbe portato a cercare vendetta.
Il palazzo era stato infuocato, io sapevo da chi, ma ormai ero solo un cadavere immobile coperto da un lenzuolo bianco e bagnato dal pianto interminabile di Logan.

Questa è la fine della mia vita, della mia storia, del mio amore, di tutto.
O forse no.
Forse è soltanto l'inizio.


-Ciao ragazze, eccoci qui, la storia è finita.
Ci sentiremo nel sequel.
Voglio lasciare spazio alla vostra immaginazione, ma vi anticipo un piccolo fatto: se pensate che Cristal non ci sarà più, vi sbagliate.
Grazie mille per avermi seguito durante questa mia  fanfiction, è stato fantastico parlare con voi e scrivere per voi, siete delle lettrici meravigliose.
Non so neanche il perchè, ma quando ho scritto le ultime parole di questa storia mi sono commossa, siete qualcosa di speciale.
Vi amo. Grazie mille.

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