- Amelia! - non mi accorsi nemmeno della chiamata di Jimmy. La sua piccola mano si posò sulla mia schiena, facendomi trasalire. Mi voltai verso il bambino, salutandolo con una carezza. Eravamo le uniche due persone che conservavano dei buoni rapporti, lì sul Ponte.
- Maria è caduta nell'Oblio - mi confidò tutto trafelato. - È stata colpa di quei ragazzi laggiù.
Osservai il suo indice puntato verso un gruppo di ragazzi allampanati. Sebbene in quel momento fossero insieme, sapevo che quella provvisoria alleanza era solo un fatuo tentativo di eliminare i più deboli, per poi smembrarsi e riprendere l’eterna lotta per raggiungere il potere. Storsi il naso, contrariata per quello sciocco comportamento. Non potevo sopportare quella continua lotta per la sopravvivenza: eravamo tutti sulla stessa barca, dopotutto.
Approfittando del trambusto generale in seguito alla caduta di Maria, sussurrai: - Vieni -. Portai il bambino verso la foresta per essere al riparo da fantomatici ascoltatori. Mentre camminavamo, mi soffermai con lo sguardo sui ricci capelli castano chiaro di Jimmy e sulla sua postura che ostentava sicurezza. Non dimostrava la sua età, in effetti.
Nessuno aveva dei genitori, sul Ponte. Ci trovavamo all’improvviso, da soli, nella foresta, avvolti solamente dal fogliame che cercava invano di essere uno scudo. Molti non sopravvivevano al freddo pungente del Ponte, altri venivano abbandonati al loro destino, come se fossero delle giovani vittime da sacrificare per il bene comune.
Ricordo che trovai Jimmy, sette anni prima, tra le fresche foglie cadute da una quercia. Era tranquillo, ma non appena mi vide si agitò, temendo il destino toccato a tanti come lui. Lo curai, lo nutrii e lo trattai come un fratello. Non avevamo molto in comune: i miei crespi capelli rossi, il naso grande e gli occhi scuri stonavano terribilmente con le sue iridi azzurre, ma i nostri caratteri erano in sintonia. A volte mi pareva quasi che tra Jimmy ed io ci fosse realmente un legame di sangue.
- Ne sei sicuro? - domandai alludendo alla giovane precipitata dal Ponte.
Il bambino annuì con convinzione. - È morta.
Anche se Maria, nella sua caduta, fosse riuscita a sopravvivere all'attacco dei predatori, avrebbe ugualmente perso la vita. L'Oblio non aveva un fondo, si continuava a cadere all'infinito, e senza cibo né acqua, ci sarebbe stato ben poco da fare per salvarsi.
Sospirai amareggiata. Alla fine, ero sicura che non sarebbe rimasto nessuno sul Ponte. Questo importava a qualcuno, forse? Sinceramente, non lo sapevo. Volevo solamente porre fine a quel gioco crudele. - Ho un'idea.
- Quale? - gli occhi di Jimmy si illuminarono. - Se è distruggere il Ponte, non funzionerà. Ci hanno già provato.
- No, no... - scossi il capo, pensierosa. - Voglio arrivare alla fine del Ponte. Tutti dicono che raggiungendola si trova ciò che tutti desiderano...
Il mio amico arricciò il naso. Con quel faccino corrucciato, Jimmy risultava ancor più saggio di quanto realmente fosse. - Ti uccideranno.
- Non è detto... - protestai. Ero già pronta a lamentarmi per ore, accusando la scarsa voglia del mio amico di prendere qualsiasi iniziativa. Purtroppo, fui costretta ad ammettere a me stessa che avevo sedici anni e non era il caso di fare costantemente i capricci davanti ad un bambino che, in questo senso, si dimostrava di gran lunga più maturo di me.
- Ti vogliono già morta, questa sarebbe l'ultima goccia. Finirai per far traboccare il vaso, Amelia.
- Nessuno lo saprà. Solo io e te.
Jimmy mi squadrò con aria intelligente. - Nessuno si è mai spinto oltre la foresta. Non sappiamo cosa aspettarci.
Era vero, e non sapevo come contestare quell'affermazione. Non sarei sopravvissuta.
- Stare qui o tentare di raggiungere la salvezza sono la stessa cosa. - asserii.
- Per te. Per loro no - indicò con un veloce cenno della testa il gruppo di ragazzi che avevano buttato Maria giù dal Ponte. La loro pietà nei miei confronti esisteva tanto quanto la mia voglia di restare lì, inerme, all’inizio del Ponte.
- Non mi importerà più di nessuno se raggiungerò la fine di questo inferno! Voglio andarmene, sono sedici anni qui, non sopporterò un anno di più. Ci stiamo dimezzando, ci uccidiamo a vicenda. - mi accorsi che la mia voce era diventata stridula. Mi rendevo conto del fatto che la mia pazienza, come spesso accadeva, stava lentamente scemando, ma non avrei fatto nulla per impedirlo. Sentivo di dover prevalere su quell’aura di crudeltà che aleggiava su quegli insulsi criminali che vivevano attorno a me. La mia libertà era più importante.
La voce di Jimmy era tagliente, seppur conservasse una parvenza di dolcezza. - Non ti risparmieranno.
- Lo so - dissi, sentendo che la rabbia si stava lentamente trasformando in dolore. Gli occhi cominciavano a velarsi di lacrime, impedendomi parzialmente di essere pietrificata dallo sguardo del mio amico.
Ignorando quella crescente sensazione di disagio, posai lo sguardo al di là degli alberi: dietro il gruppo di ragazzi, in lontananza, si vedeva l'inizio del Ponte, avvolto da una spessa foschia. In quel punto, il Ponte sembrava semplicemente finire con un gelido strapiombo verso l’Oblio.
- E se fosse quella la fine? - domandai ad alta voce, sebbene volessi porre quel quesito solamente a me stessa.
- Impossibile. Ci hanno già provato, ricordi?
Annuii. Jimmy aveva ragione. Bisognava sempre ricordare che “ci avevano già provato”. Era una frase parecchio ricorrente durante le lunghe chiacchierate con Jimmy, aggiungendo ovviamente un pizzico di “è impossibile” e “è una follia, Amelia”. Ma era vero, nonostante il mio orgoglio necessitasse di dimostrare l’opposto dei miei reali pensieri.
- È una sciocchezza. - disse guardandomi di sottecchi.
- Che cosa?
- La tua idea.
Gli posai le mani sulle spalle, guardandolo intensamente. - Anche la morte è una sciocchezza. Basta solo lasciarsi andare. Non ci si accorge di niente.
- Davvero? - chiese incredulo sgranando gli occhi chiari. Spesso dimenticavo che era un bambino e che avrebbe creduto facilmente alle mie parole, e mi ritrovai a ragionare che l’arte del manipolare le persone con il solo uso delle parole, dopotutto, era decisamente apprezzata.
Mi rabbuiai. - Non lo so. Tanto vale scoprirlo, no?•••
SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutti! Ho iniziato la storia perché ne avevo voglia ahah.
Se vi piace votate e commentate! Ci vediamo nel prossimo capitolo ;)
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Il Ponte della Vita
FantasiUn Ponte circondato dall'Oblio rappresenta il mondo; ma solo raggiungendo la fine del Ponte si potrà ottenere ciò che tutti desiderano. Peccato che nessuno sa cosa sia. Peccato che una ragazza voglia scoprirlo.